Mario Poltronieri, voce storica della Formula 11929-2017

Memoria per Mario Poltronieri, voce storica della Formula 1

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Mario Poltronieri, voce storica della Formula 11929-2017

di Vittorio Esperia

Mario Poltronieri, giornalista e pilota automobilistico italiano, è morto a Milano mercoledì 18 Gennaio 2017. Giovane collaudatore di Abarth - con cui infranse ben 112 primati di velocità sulle curve sopraelevate del circuito di Monza - partecipa alla Mille Miglia dal 1954 al 1957. Suo padre è il noto violinista Alberto Poltronieri, fondatore di un quartetto attivo dal 1923 al 1950, che porta il nome paterno. Comincia a collaborare con la Rai fin dal 1961, impartendo lezioni di guida in una rubrica del lunedì sera intitolata Ruote e strade. A partire dal 1964 inizia la propria attività come giornalista sportivo commentando gli incontri della Nazionale di baseball italiana per poi prendere il posto di Piero Casucci nel ruolo di commentatore dei gran premi di motociclismo e Formula 1. La Rai lo assume definitivamente nel 1971 e, per oltre vent'anni, Poltronieri conduce trasmissioni e telegiornali a carattere sportivo, ricoprendo nel contempo il ruolo di commentatore Rai nelle gare del Mondiale di Formula 1; dapprima da solo e in seguito assieme ad altri giornalisti o esperti del settore (fra cui Ezio Zermiani e Clay Regazzoni). Va in pensione al termine della stagione 1994 ma, negli anni successivi, Poltronieri collaborerà come esperto per alcune emittenti televisive, fra cui la stessa Rai (dove presenta, nella stagione 1995, il Processo alla Formula 1), Odeon TV (dove cura il Processo al Gran Premio assieme a Marcello Sabbatini e Alberto Bortolotti, in diretta la domenica sera) ed Eurosport. Alle elezioni europee del 1999 si candidaa nella circoscrizione nord-ovest nelle liste di Rinnovamento Italiano, movimento alleato col centrosinistra guidato da Lamberto Dini. Lo scarso risultato della lista gli preclude di accedere al Parlamento Europeo. Per alcune edizioni è ospite fisso del programma televisivo Griglia di partenza condotto da Franco Bobbiese per l'emittente Telenova. Mario Poltronieri muore all'età di ottantasette anni il 18 gennaio 2017, nella propria casa a Milano.

Maurizio Losa, con un post su Facebook, ieri lo ha ricordato così: <<Addolorato e sconvolto. Se ne va un altro pezzo di quella storica redazione sportiva di Milano a cui sono legati i ricordi dei miei primi giorni 30 anni fa. Mario Poltronieri, un grande professionista, ma prima di tutto un grande uomo, un Signore vero. Mi mancheranno le chiacchierate telefoniche, le chat via Skype, mi mancherà la sagacia e l'ironia. Grazie Mario dei tanti momenti belli che mi hai regalato. RIP>>.

Nestore Morosini, sempre su Facebook, gli dedica questa memoria: <<ADDIO A MARIO POLTRONIERI, STORICA VOCE RAI DELLA FORMULA 1 - E' mancato a Milano Mario Poltronieri, 87 anni, inimitabile voce Rai dell'automobilismo. Da tempo, Mario non usciva di casa da qualche tempo e talvolta al telefono ci raccontavamo gli anni belli della Formula 1, quelli del divertimento, quelli dell'amicizia con i piloti. Mario ha raccontato l'automobilismo dai microfoni della Rai dal 1971 al 1994 e lo ha fatto con cognizione di causa giacché in gioventù era stato buon pilota con le Abarth 1000. Le sue telecronache erano ricchissime di aneddoti e di riferimenti statistici su scuderie e piloti. Dei viaggi insieme a lui ho un ricordo molto simpatico. Eravamo a Long Beach per il gran premio, lui mi disse: "Ho un amico che ci porta col suo aereo in Nuovo Messico a comprare datteri grossi come banane". Io credevo scherzasse e dissi di no. A sera, Mario mi incontrò e aprì una borsa dove c'erano, davvero, datteri grossi come banane. Le esequie venerdì in forma strettamente privata>>.

Marino Bartoletti rammenta, sul social di Mountain View, affettuosi particolari della vita del giornalista: <<Se n’è andato Mario Poltronieri. Se n'è andato - è incredibile! - nel giorno del compleanno di Villeneuve! Amava la vita, amava il suo lavoro, amava il sorriso, amava gli animali (una volta cercò di rifilarmi un lupo che gli avanzava): amava gli “altri”. Poche volte ho incontrato tanta ironia, tanto entusiasmo, tanta dolcezza, tanta profondità e tanta amabilità nella stessa persona. Mi voleva bene perché suo padre era stato violinista come il mio. Fu lui a darmi l’opportunità di entrare in Rai (in un momento per me molto difficile): non sapeva se ridere o se piangere quando, anni dopo, diventai suo Direttore. Ovviamente rise
Fu lui, soprattutto, a prenderci tutti per mano per farci amare quello che amava più di tutto (andava molto fiero del suo discreto passato di pilota-Abarth): il mondo delle auto e della Formula Uno in particolare. Fu lui a far bello il ritorno al trionfo della Ferrari. Quei titoli li vinse in prima persona, narrandoli con tanta passione e in certi casi anche con commozione (e allora non c’erano le schermate dei computer, le camera-car e le slow motion). Lui, davanti al suo piccolo monitor col cartone sopra, annusava, intuiva: sapeva. E raccontava
Vorrei tanto che questa notizia fosse una barzelletta: di quelle che gli piaceva tanto raccontare mettendosi a ridere prima di averle finite. Ma purtroppo non è così. Vorrei ridere anch’io e invece mi viene da piangere. Non conosco una sola persona che non gli abbia voluto bene>>.

Mario Poltronieri, Milano 23 Novembre 1929 – Milano 18 Gennaio 2017

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