La mia rinascita: mia figlia Pamela20/11/2019

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La mia rinascita: mia figlia Pamela20/11/2019

di Adele Affini

Ogni qual volta penso a chi sono il mio pensiero si rivolge a mia figlia Pamela, perché dal momento in cui è entrata a far parte della mia vita è stata la mia rinascita, da giovane donna a mamma nonché il mio più grande amore.
Sono siciliana, fiera ed orgogliosa della mia terra e delle mie tradizioni. Mi sono trasferita a Tirrenia nel 2002 località che mi ha regalato diversi Natali e a cui mi sento molto legata.
Sono una donna determinata, fedele ai miei obiettivi sempre pronta a mettermi in discussione in qualunque campo della vita.
Ho avuto un'infanzia serena, felice, spensierata.
Amavo studiare ma sin da ragazzina il mio animo inquieto ha fatto di me una ribelle, sempre pronta a sfidare il mondo.
Sempre alla continua ricerca dell'evoluzione.
La strada era la mia vera maestra di vita, dove ho conosciuto, imparato e mi sono confrontata.
Sempre fermamente convinta d'essere e di non appartenere a niente e nessuno.
Uno spirito libero insomma.
Sono timida, anche se non lo dimostro, riservata e diplomatica.
Amo il contatto con la natura tanto che ho praticato free climbing da autodidatta. Mi sono innamorata di questo sport all'età di vent'anni, leggendo e documentandomi su tutto. In teoria ero preparata ma non avevo mai avuto il coraggio di mettere in pratica, finché un giorno durante un'escursione alla riserva di Capo Gallo in Sicilia, un forte richiamo e d'un tratto ero già attaccata alla roccia. Sembrava l'avessi sempre fatto, tenacia e tecnica mi appartenevano. Stare lì, portarmi sempre più su era affascinante, irresistibile. Ero pronta a sfidare la mia passione e misi in pratica anni di studio. Naturalmente se dovessi consigliare, proporrei sempre e comunque di affidarsi ad istruttori esperti.
Ma la montagna non era la mia unica passione, il pianoforte lo era altrettanto.
Anche quella fu una sorpresa. Durante un soggiorno con amici, in un'agriturismo toscano ebbi il piacere di conoscere un maestro di musica. Nella stanza adiacente la sala conviviale c'era un pianoforte verticale. Lui si sedette e cominciò ad intrattenere gli ospiti con la sua musica. Durante una pausa, spinta da un'amica mi sedetti accanto al maestro. Ero emozionata, confesso. Non avevo mai neppure toccato una tastiera, ma una sinergia tra me e quell'affascinante strumento pose fine ai miei tentennamenti.
Le mani sembrano stregate, le dita correvano tra un tasto e l'altro e con enorme sorpresa composi una melodia.
Fu l'inizio di una nuova scoperta di me stessa.
Insomma un connubio tra sport estremo e musica.


Ho iniziato a scrivere poesie da ragazzina.
Una vera e propria passione che nasce spontaneamente, un'incontro con me stessa, confidenze e sfoghi.
I primi versi trascritti sul diario erano un elogio all'amore adolescenziale, dediche al fidanzatino e naturalmente con la spensieratezza di allora. Ne ho custodite molte risalenti a quel periodo, a volte rileggendole mi rendo conto di quanto sia cambiato il mio modo di scrivere, più maturo, meno idilliaco e più ricercato. Con il tempo si cresce, si matura ed insieme anche i sentimenti e le forme cambiano. Nel mio schedario posso contare circa cinquecento poesie, un racconto breve, una storia breve ed un'autobiografia in fase di elaborazione.
Ho partecipato a molti concorsi letterari ricevendo spesso buone critiche e riconoscimenti.
Il 25 novembre 2017 sono stata ospite di Jo Squillo alla manifestazione contro la violenza sulle donne a Milano, un'esperienza animata da un forte entusiasmo dove ho conosciuto poetesse di spessore ed una deliziosa padrona di casa, gradevole e sensibile al grave fenomeno del femminicidio.

Sicuramente ciò che posso suggerire a chi ama scrivere è scrivere. Io non mi curo di ciò che possono suscitare, scrivo. L'ho sempre fatto solo per esprimere le mie sensazioni, quindi emozionate, esprimete.

Non ho fatto nessuna scuola per imparare, non credo che ne esista una, più che altro si chiama ispirazione, qualunque persona, luogo o fatto possono divenire musa per poi comporre.

Non l'ho mai visto come un lavoro, troppo coinvolta. Ma da quando una mia silloge ha preso forma ed è stata valorizzata da Controluna edizioni di poesia, realizzando il libro, "Ados girotondo intorno al mondo" entusiasmo a parte naturalmente, comincio a pensare che forse è questa la mia strada.
Certo "Ados" nasce in un periodo di forte coinvolgimento sentimentale ma soprattutto di particolare fragilità emotiva.
La raccolta nasce otto anni fa durante un periodo di piena evoluzione del mio disturbo. Sono bipolare da tanto ed ho sempre trovato un grande conforto nella scrittura in cui ho riversato ed amplificato tutti i miei stati d'animo.
"Ados" infatti non ricalca la scrittura classica, non segue criteri poetici, è l'espressione pura ed essenziale di un linguaggio, di un vissuto profondamente sentito. È più semplicemente uno sguardo introspettivo ed un vero e proprio viaggio interiore.
Anche se a volte la vena folle compare, il testo ricalca passioni e sentimenti veri, vissuti, reali. Un po' come decifrare un enigma, ma è più diretto, un po' autobiografico.

Google books ha realizzato un feedback sul web, con mio grande stupore ed il libro è presente su molti siti di vendita online.
Chissà, forse farà per davvero il suo giro intorno al mondo.


Link della pagina Facebook:
https://www.facebook.com/adeleaffini/


Estratto da: "A mia figlia"
da "Ados girotondo intorno al mondo".

"Che gioia, mio dolce angelo, la tua voce, serena, felice al di là del filo! 
Quel suono soave
riempie il mio essere, 
scalda i miei brividi!
Sento quelle note, 
che riecheggiano come il vento dentro una grotta, 
lasciando al suo passaggio l'eco del risveglio sinfonico".

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