POCA ACQUA - FUTURE QUOTATO IN BORSA

07 October 2020

di Roberto Dall’Acqua

L’acqua diventa ‘future’ e verrà quotata in Piazza Affari. L’acqua – uno dei beni più preziosi al mondo – diventerà una commodity e sarà influenzata dalla speculazione finanziaria. Potrà essere utilizzata, inoltre, come strumento di risk management, per aiutare a proteggersi dai rischi economici legati alle carenze idriche e alla siccità.

L’acqua, entro il 2020, diventerà un contratto future, simile a quelli che esistono per oro e petrolio. Il Cme Group – la più grande piazza finanziaria dei contratti a termine del mondo in collaborazione con il Nasdaq– ha annunciato la creazione del primo future al mondo sull’acqua. Il contratto, che debutterà nel quarto trimestre, sulla piattaforma Globex, impiegherà come sottostante il Nasdaq Veles California Water Index, che a sua volta rispecchia il prezzo dei diritti sull’acqua in California.

Incremento del future Acqua

Un mercato che vale 1,1 miliardi di dollari ma anche una risorsa insostituibile, unica, specie di questi tempi, dopo i devastanti incendi che hanno colpito molti stati Usa. L’obbligazione sull’acqua, spiega ilCme, potrà servire come strumento di risk management, per aiutare le municipalità, le aziende agricole e le imprese industriali a proteggersi dai rischi economici legati alla penuria idrica

Basti pensare che il 40% dell’acqua consumata in California è destinata all’irrigazione, con costi molto elevati specie per alcune colture, come quella delle mandorle. In avvenire, tuttavia, questo valore finanziario non avrà una valenza esclusivamente locale. Il Cme spera, in futuro, che diventi un indice benchmark, una sorta di termometro in grado di segnalare il livello di allarme sull’acqua a livello globale:

“…La scarsità di acqua – argomenta il Cme – è certamente una delle maggiori sfide con cui tutti nel mondo oggi devono confrontarsi...”, spiega Tim McCourt, Global head of equity index and alternative investment products del Cme. Il problema è denunciato da tempo dalle istituzioni internazionali e dalle Ong di tutto il mondo perché quasi due terzi della popolazione mondiale potrebbe affrontare carenze idriche entro il 2025.

Le riserve idriche si vanno assottigliando

Come stima il Geological Survey statunitense, il 70% della superficie terrestre è ricoperta di acqua ma per il 97% si tratta di mare: acqua salata, inutilizzabile a meno di trattamenti costosi e ad alto consumo di energia. Del restante 3% di risorse idriche, solo un terzo è direttamente utilizzabile come acqua potabile. Il valore di questo investimento è destinato a salire, sulla spinta del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della crescita demografica

L’idea che l’acqua possa diventare oggetto di speculazioni finanziarie è destinata a far discutere e potrebbe attirare ulteriori critiche sul Cme Group, già contestato per il crollo del prezzo del petrolio e per le anomalie di quello dell’oro. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 28 luglio 2010 ha infatti incluso l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari tra i “diritti umani universali e fondamentali“.

I cambiamenti climatici portano alla progressiva siccità

Gli investitori interessati a scommettere sull’acquanon mancano. Tra gli strumenti a disposizione anche del pubblico retail ci sono una decina di Etf, quotati perlopiù negli Usa, che riflettono l’andamento di titoli legati all’acqua. Esiste anche qualche fondo specializzato e in Australia, dal 2003, è in funzione una piattaforma B2B per scambiare diritti sull’acqua. Con il future del Cme l’acqua entra tuttavia in un circuito nuovo, molto più vasto e inesplorato.

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News » DIBATTITI E OPINIONI - Sede: Nazionale | Wednesday 07 October 2020