LA TERRA IN PIENA ESTINZIONE DI MASSA

28 July 2017

È iniziata la sesta estinzione di massa: «La popolazione animale è già dimezzata»

di Vittorio Esperia

La Terra, dopo 65 milioni di anni dalla fine dei dinosauri, vive una nuova estinzione di massa, la sesta della sua storia. La perdita di biodiversità in corso - finora stimata solo in base alle specie estinte - è ancora più grave del previsto se si tiene conto del calo vertiginoso avuto a livello di individui e popolazioni che formano le specie. Una semplice riflessione sui numeri ci fa comprendere che la quantità di esemplari sul Pianeta si è già praticamente dimezzato. La certificazione arriva da uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) dai biologi dell’Università di Stanford e dell’Università nazionale autonoma del Messico.

Tragedia di enormi quantità 
I ricercatori hanno messo sotto la lente più di 27.600 specie di uccelli, anfibi, mammiferi e rettili (un campione rappresentativo della metà delle specie note di vertebrati terrestri) e hanno esaminato, in dettaglio, anche la perdita di popolazione su 177 specie di mammiferi tra il 1900 e il 2015. I dati raccolti mostrano in maniera inequivocabile che oltre il 30% delle specie di vertebrati si sta riducendo per numero di individui ed espansione geografica. I mammiferi, in particolare, hanno perso almeno il 30% della loro estensione geografica, mentre più del 40% delle specie ha patito un grave declino di popolazione. «Questo è il preludio alla scomparsa di molte più specie e al declino di sistemi naturali che hanno reso possibile la nostra civiltà», affermano i ricercatori.

«Una realtà innegabile»
Tra gli autori della ricerca c’è anche Paul Ehrlich, professore emerito di biologia a Stanford, «tra i primi ad aver parlato di un’estinzione di massa in atto già negli anni Sessanta», ricorda Maurizio Casiraghi, professore associato di zoologia all’Università di Milano-Bicocca. «L’ipotesi è stata molto dibattuta, ma con questo studio Ehrlich e il suo gruppo ci dicono che se i dati relativi al calo delle specie erano delle buone prove a sostegno, questi nuovi numeri relativi alle popolazioni rendono l’estinzione di massa una realtà davvero innegabile».

 

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