Maria Dolores Secco - “La leggenda dei 40 giorni”14/7/2021

Memoria per Maria Dolores Secco - “La leggenda dei 40 giorni”

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Maria Dolores Secco - “La leggenda dei 40 giorni”14/7/2021

di Vittorio Esperia

Maria Dolores Secco, veneta di neanche trent'anni, appassionata d'arte, ha iniziato a scrivere giovanissima, a soli sedici anni, appuntando su carta tutti i suoi dolori, le sue cadute, le violenze, i disturbi alimentari ma anche la sua spiritualità, la sua forza. Dopo le prime pubblicazioni in self il suo romanzo “La leggenda dei 40 giorni" è stato accettato dalla casa editrice Blitos. Il romanzo è una autobiografia sofferta, fatta di flashback, ricordi e memorie segrete di una vita difficile. Oggi Maria è sposata, ha una bellissima famiglia ma le sue battaglie non sono finite, ascoltiamo direttamente la sua voce.

- Ciao Maria, parlaci di te, cosa fai nella vita?

Innanzitutto grazie per avermi dato modo di poter parlare con voi. Come dico spesso, presentarmi non è mai semplice, forse perché neanche io so bene “chi sono”. Mi spiego meglio: tante volte sembro una ragazzina che sogna ad occhi aperti, altre volte mi sento più  vecchia di quel che sono.  Ho 27 anni e sono mamma a tempo pieno di tre bimbi, sono nata a Valdobbiadene in Veneto, ed ho la passione per l’arte in generale, ma soprattutto per la scrittura.

- Quando è nata la passione per la scrittura?

Da piccola in realtà, quando provavo a scrivere le mie prime poesie. Ho sempre letto e scritto molto. A sedici anni ho steso il mio primo romanzo, ripromettendomi di scrivere una pagina al giorno. Al momento è ancora inedito, ma sto pensando di riprenderlo in mano.

Questa è la tua prima pubblicazione oppure hai già pubblicato altro? Cosa ne pensi di Blitos?

“La Leggenda dei 40 giorni”, inizialmente era pubblicato in Self Publishing, come anche l’altro mio romanzo “La Strega del Nord', è stato un onore per me esser selezionato tra le varie proposte fatte a Blitos, con un romanzo non nuovo; ciò mi fa capire quanto loro abbiano creduto in me e quanta stima hanno nei miei confronti, e le assicuro che la cosa è reciproca. Sono fiera di lavorare con una casa editrice che ha i miei stessi valori, mi ha colpito di loro per l’appunto la campagna “Di pari passo”, che incentiva la parità di genere.

- Come lettrice cosa ami leggere? Qual è il tuo genere/autore preferito?

Amo i grandi classici, i romanzi introspettivi, le biografie, i romanzi storici. Il mio romanzo preferito è “Il nome della Rosa” di Umberto Eco, ma come autori apprezzo molto anche Paolo Giordano, Nathaniel Hawthorne, Fëdor Dostoevskij, Louisa May Alcott… solo per citarne alcuni.

- A chi consiglieresti il tuo libro?  

A chi si è arreso. A chi si sente fragile e ha paura. Credo che ognuno di noi, abbia passato almeno un momento nella propria vita, sentendosi così.

- C'è un passaggio del romanzo che ami particolarmente, se sì quale?

Ci sono molti punti che mi emozionano, ma forse il più toccanteper me, è stato scritto senza neanche me ne accorgessi. “Ma su quella barella, mentre mi portavano in ospedale, il mio pensiero è volato a lei, al mio affetto più profondo e alla consapevolezza che il vero amore io lo avevo già provato, ancor prima di esser madre e moglie: per la mia mamma”. Una volta riletto sono scoppiata in lacrime, perché ero riuscita finalmente a descrivere quel momento così confuso della mia vita.

- Il tuo non è un romanzo come gli altri, anche il titolo è molto particolare. Come è nata l'idea?

Il libro inizia proprio citando una leggenda: “Il tocco dell’Angelo”, la quale narra di come a quaranta giorni dalla nascita, il nostro angelo custode ascenda su di noi e cancelli le conoscenze innate che abbiamo. Quando ho sentito la prima volta questa leggenda, ho sorriso, un po’ burlandomi della cosa e sottolineando quanto tutto sarebbe stato più facile, se ognuno di noi avesse già le risposte. Li è nata l’idea, avrei tirato le somme con il mio personale angelo mettendo tutto nero su bianco.

- Riassumi il tuo libro in una frase.

È una grande lettera d’amore alla vita.

- Se dovessi convincere qualcuno a leggerlo, cosa gli diresti?

Che dentro questa pagine può trovare anche un pezzo di sé stesso. Nonostante le cose che io ho dovuto affrontare non sono comuni a tutti, ripeto che ognuno di noi si è sentito fragile o solo, almeno una volta nella vita. Forse qualcuno si sente così proprio mentre legge il mio libro, e sfogliandolo, posso provare a essergli accanto.

- Progetti futuri?

Sto scrivendo un elogio alle donne “9 Volte Me” , inoltre sto prendendo in considerazione di cominciare il seguito del romanzo “La Strega del Nord”. Spero di continuare a scrivere e a crescere professionalmente.

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