Allarme pianeta: dieci anni per il non ritorno1/4/2019
Allarme pianeta: dieci anni per il non ritorno1/4/2019
di Raffaella Iannece Bonora
La primavera 2019 è iniziata all’insegna della lotta ambientale grazie a Greta, sedicenne di Stoccolma che, dallo scorso settembre, ogni venerdì ha scioperato dinanzi al Parlamento svedese affinché il suo governo, già fra i più all’avanguardia al mondo, inizi a trattare seriamente il tema del cambiamento climatico. Dopo mesi di attivismo Greta è riuscita a conquistare il mondo tanto che migliaia di studenti, in 150 paesi diversi, hanno iniziato a manifestare aderendo al #FridaysForFuture ma riusciremo a salvare davvero il nostro pianeta? Avremo un futuro?
Nel 2015 fu siglato l’ Accordo di Parigi, al quale anche l’Italia ha aderito, che pone come obiettivo la riduzione delle emissioni di Co2 per contenere l’aumento delle temperature ed evitare stravolgimenti climatici dannosi per tutti gli esseri viventi. il punto è, oltre a Greta e ai giovani che, con coscienza, stanno portando avanti la medesima battaglia, siamo noi adulti realmente consapevoli della situazione in cui versa la nostra cara madre terra, e noi con essa? Facciamo un breve excursus, fra il 2015 e il 2018 si sono registrate le temperature più alte di sempre con effetti collaterali micidiali, specialmente nell’Artico. Secondo i dati raccolti in Italia in 2018 è stato l’anno più caldo dal 1800 e la CAMS avvisa che il tasso di Co2 è in costante aumento. Insomma, per farla breve, senza complicarci la vita con numeri e statistiche, l’aria è sempre più inquinata a causa delle polveri sottili, i terreni sono diventati giacimenti di rifiuti, l’acqua dei fiumi è sempre più contaminata, negli oceani esistono vere isole della plastica e sempre più specie animali perdono la vita a causa dello scempio umano, per non parlare dell’aumento dei casi di cancro perché ciò che respiriamo, che beviamo, che mangiamo, è un cocktail di radioattività e inquinamento. In più le aree verdi si stanno riducendo per fare spazio a colate di cemento, quando invece dovrebbero crescere sempre più per favorire aria pulita, si pensi che esistono piante note per il loro lavoro anti smog, che possono aiutare a combattere Co2 e aumento delle temperature, come l’Acero Riccio, la Betulla verrucosa, il Ginkgo Biloba, il Bagolaro, il Frassino comune, l’Ontano nero, il Tiglio selvatico o il comune Olmo. Oggi infatti la qualità dell’aria è la principale minaccia ambientale per la salute pubblica, lo afferma il 2018 Environmental Performance Idex (EPI), sottolineando che l’inquinamento atmosferico comporta un aumento del buco dell’ozono, barriera che non è più in grado di salvaguardarci dai raggi dannosi del sole, causa principale di malattie epidermiche come il melanoma, un grave tumore della pelle, l’acidificazione delle piogge, l’autrofizzazione delle acque, diminuzione dei raccolti e una maggiore esposizione delle piante a malattie e insetti. Prima causa è il traffico veicolare e i combustibili solidi utilizzati per cucinare da circa 3 miliardi di persone. Tutto questo, e molto altro, ha portato ad una notevole diminuzione della biodiversità, pensate che nel 2016 abbiamo perso 30 milioni di ettari di foresta, polmone verde del globo, un taglio sostanziale sulla nostra unica fonte di ossigeno. In tutto ciò la crescita demografica è in costante aumento, si parla di 75 milioni di individui in più ogni anno, le stime prevedono 9,5 miliardi di persone nel 2050, sempre che, ovviamente, riusciamo a vederlo il 2050. Spaventati? Secondo gli scienziati, se non corriamo ai ripari immediatamente, si rischia un innalzamento delle temperature di ben 5 gradi! Per evitare l’estinzione nostra e di molte altre specie, dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra del 40 – 70%, data di scadenza sulla confezione: 2030. Fa paura pensare che ci rimangono meno di 10 anni per trovare una soluzione, ma è una realtà con la quale conviene fare i conti il prima possibile. Ovviamente questa grande responsabilità ricade sui governi che devono vagliare diverse possibilità affinché il pianeta, e noi con esso, venga messo in salvo ma … ma è troppo comodo fare da scarica barile. Ognuno di noi, infatti, nel suo piccolo, è responsabile dello stato attuale delle cose, ognuno di noi almeno una volta ha buttato una cicca a terra o ha lasciato una lattina in spiaggia … piccole azioni che moltiplicate per 7 miliardi di persone, diventano un grosso carico. Dunque, cosa possiamo fare, nel nostro quotidiano, per essere più green e salvare il futuro? Primo passo, ottimo per ambiente e portafoglio, risparmiate energia elettrica! Spegnete gli apparecchi elettrici che non vi servono, luci, tv, computer, console dei videogiochi, staccate il caricatore dalla presa quando non vi serve più, aiutatevi con dei timer e con prese multiple, così da spegnere contemporaneamente, con un solo click, più sistemi. In casa avete un condizionatore? Non create il Sahara in inverno e il Circolo Polare Artico in estate, anche per la vostra salute cercate di modificare la temperatura interna di pochi gradi rispetto a quella esterna, in modo che gli apparecchi si sforzino meno e, se potete, preferite un ventilatore ad agosto e una bella felpa calda a dicembre, invece che pigiare continuamente quel telecomandino! Quando si fulmina la lampadina, spendete un euro in più e comprate quelle al LED, sono eco-compatibili e consumano fino all’85% di energia in meno. Evitate apparecchi superflui, perché buttare tutto in una asciugatrice se si può stendere il bucato all’esterno? E, a proposito di lavaggi, attenti all’acqua! Quanti di voi lavano i denti e lasciano il rubinetto aperto o restano ore sotto la doccia? Signori, per lavarsi bastano cinque minuti, per i denti riempite il bicchiere e chiudete il getto. Per gli abiti, ricordate di far partire la lavatrice solo a pieno carico, se avete pochi capi lavarli a mano non sarà un sacrificio così grande, stesso discorso vale per la lavastoviglie, se cenate da soli non conviene farla partire per un piatto e un paio di posate,no? Non siate pigri! Non pescate stoviglie usa e getta per velocizzare le pulizie! Preferite sempre oggetti che non vanno gettati, posate d’acciaio, piatti di ceramica, bicchieri di vetro e, mi raccomando, scegliete detersivi e saponi naturali, biologici a basso impatto ambientale, sono ottimi, non danneggiano la pelle e salvaguardano la natura. Gli accorgimenti continuano anche al supermercato, portatevi dietro buste di tela per la vostra spesa, evitate prodotti che hanno troppi imballaggi, preferite cibi senza confezioni, comprate solo il necessario, a km 0, fatevi un giro per i mercatini scegliendo, dove possibile, oggetti di seconda mano, evitate abiti in fibra sintetica. Bevete tranquillamente l’acqua del rubinetto, al massimo acquistate una caraffa con depuratore se volete star più tranquilli, vedrete diminuire drasticamente il volume della plastica consumata mese per mese. Al bar rinunciate alla cannuccia, la batterie meglio se ricaricabili, il sabato dedicatelo al bricolage, riciclate invece di buttare e scegliete materiale riciclato, rispettando sempre la raccolta differenziata, per le vostre letture preferite ebook e giornali on line rispetto alla versione cartacea, molti alberi ve ne saranno grati. E se volete essere 100% green beh, mangiate meno carne e latticini, gli allevamenti intensivi sono una delle cause principali di inquinamento. Cercate di non cucinare più del necessario, eviterete di riempire il secchiello dell’umido con inutili sprechi di cibo, ove possibile prendete mezzi pubblici, fate passeggiate a piedi o una bella bicicletta! In concessionaria al full optional preferite un’auto elettrica, oggi esistono ibride di tutti i tipi, funzionali ed esteticamente molto belle.
Vi sembra molto? Non lo è affatto, anzi, è il minimo che possiamo fare per la Terra e per noi stessi. Si tratta di piccoli accorgimenti che, nell’arco di un mese, diventeranno sane abitudini delle quali non sapremo più fare a meno, abitudini che trasmetteremo a chi vive con noi e alle future generazioni che erediteranno questo pianeta. Quando il globo collasserà noi non avremo un’altra casa dove ripararci, se la Terra cola a picco per colpa dell’idiozia umana, l’umanità colerà a picco con essa quindi, a noi la scelta, lo vogliamo vedere questo 2050?
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