“Alla fine di tutto c’è un nuovo inizio.
Così pare. Un nuovo segno, un’altra cicatrice.
Sulle nuvole viaggio.
Attraverso le onde del mare.
E quante tempeste qui.
Arcobaleni ovunque.
Bianco e nero in realtà vedono.
E tu che giaci lì.
Assorta tra i tuoi pensieri.
Un silenzio allucinante.
E quella leggera musica ogni tanto.
Tra le stelle mi riposo.
Quanto freddo qui.
Tra il vento mi avvolgo.
Sotto il cielo mi addormento.
Crolla il mondo, ma tu lì tra le nuvole come sempre.
Sempre pronta ad inventarmi qualcosa.
Sempre pronta a sorridere.
Ma niente di concreto.
Quanta noia qui intorno.
Che succede?
Hai perso le redini delle tue emozioni.
E questa dannata intelligenza che hai.
Dio, potessi liberarmene.
Se solo potessi.
E questa ansia che continua a corrermi dietro.
Potessi liberarmene.
Se solo potessi.
Incastrata in quella prigione.
E che gabbia minuscola che mi hanno assegnato.
Sto stretta. Soffoco.
Ti prego, voglio dormire.
Voglio che sia già domani.
Potessi.
Non c’è tempo neanche per questo.
Quanto corre il tempo.
E nessuno, ancora, riesce a capirlo.
Non resta che ubriacarci e fare l’amore.
Raccontarci i giorni devastanti.
Stringerci non pensando agli altri.
Chiudere gli occhi per poi svegliarsi.
Stare bene per un attimo.
Sognare per un attimo.”