Piccolo momento Vanity: relazioni liquide.
Prendo a prestito una citazione di Zygmunt Bauman per dire due parole sul tipo di relazione che vedo affermarsi dopo i quaranta e dopo la fine di una precedente importante.
Siamo sicuri che sia poi così deprecabile la mancanza di un punto fisso nella nostra vita sentimentale? O forse la nostra resta una ricerca univoca. Cosa offriamo in cambio? Vogliamo un porto sicuro, eppure perpetriamo gli stessi errori di sempre: gelosie, scenatucce, instabilità emotiva, piccole ripicche. Mi chiedo perchè un uomo dovrebbe decidere di investire la sua vita per noi?
Ieri mi è capitato in mano un libriccino di Francesca Cenci, una psicoterapeuta (consiglio anche Giorgio Nardone “Gli errori delle donne in amore”). Non è un libro che merita particolare attenzione se non per il fatto che parte da un altro punto di vista per definire le relazioni oggi: il punto di vista maschile. Eppure l'autrice è donna e mi sarei aspettata un giudizio impietoso verso la superficialità presunta con cui l'altro sesso affronta l'amore. invece con mia grande sorpresa mi sono trovata d'accordo sul fatto che noi donne talvolta siamo vittime degli stereotipi che ci auto infliggiamo. dei comportamenti ben poco femministi che continuiamo a perpetrare e che non ci permettono di essere davvero libere.
Tra questi i più comuni sono:
1) il ricatto sessuale, la piccola vendetta. Ci neghiamo insomma anzichè parlare apertamente;
2) le confidenze con le amiche per denigrare lui;
3) spiare il telefonino o pedinarlo;
4) la gelosia retroattiva verso le ex;
5) i piccoli dispetti per farlo sentire in colpa. Il dialogo non sarebbe meglio?
6) non parlare, non farsi trovare, trascurare e trascurarsi;
7) imporgli i nostri ritmi e interessi;
8) imporre i nostri amici e amiche;
9) sminuire i suoi silenzi e momenti malinconici;
10) smettere all'improvviso di dirgli che lo amiamo. E considerarlo un'appendice.