Riccardo Testa - “ Toork e Riken” racconto intrigante 22/5/2021

Memoria per Riccardo Testa - “ Toork e Riken” racconto intrigante

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Riccardo Testa - “ Toork e Riken” racconto intrigante 22/5/2021

di Vittorio Esperia
 
Ciao Riccardo, prima di tutto parlaci unn po' di te.


Ciao a tutti, ho vent
anni, sono milanese ma da un anno e mezzo mi sono trasferito a Dublino. Sono diplomato al liceo scientifico e dopo questo anno sabbatico, a settembre riprenderò gli studi qui in Irlanda. Sono appassionato di animali, sport e musica: suono la chitarra da autodidatta e mi piace cantare, cavalco, sono un buon acrobata, e pratico arrampicata e arti marziali.

Eri molto giovane, una bambino, quando hai scritto Toork e Riken, ricordi quel periodo? Che tipo di bambino eri?

Ero un bambino molto attivo, sempre in movimento ma soprattutto estremamente fantasioso e con la testa tra le nuvole, per quanto mi ricordi. Le mie maestre dicevano che ero più interessato a quello che succedeva nella mia fantasia che alle loro lezioni! E sinceramente, passare del tempo a fantasticare fa tutt'oggi parte del mio carattere.

Da dove hai preso l'ispirazione per questa favola contemporanea?

Non ricordo esattamente cosa mi frullasse nella testa a quando avevo otto anni ma sicuramente essere appassionato di racconti fantasy deve avermi aiutato a trovare le idee durante la stesura. E poi avere un drago per amico non è il sogno di tutti? :-)

Che storie ti piacevano quando eri bambino? Qual era il tuo libro, la tua favola, il tuo cartone animato preferito?

Sono cresciuto con la saga di Harry Potter e per niente al mondo sarei andato a dormire senza dover letto un capitolo del Piccolo principe. Per quanto riguarda i cartoni ho sempre apprezzato i classici Disney e Pixar. I primissimi sono stati CenerentolaBambi e Il libro della giungla, credo che in famiglia abbiano ancora gli incubi per quante volte li ho costretti a riguardarli.

Inizialmente era un racconto familiare che poi si è evoluto, prima con la pubblicazione in self e poi con la casa editrice Blitos. Sicuramente all'epoca eri troppo piccolo per fare tutto da solo, chi ti ha aiutato? Raccontaci un po' del tuo cammino dalla carta alla stampa.

Il racconto è nato come regalo di Natale per mio padre eè stata mia madre a battere al computer la storia che prendeva forma nella mia mente. Di sicuro le mie competenze grammaticali lasciavano parecchio desiderare allepoca ma sono certo che nulla è stato ritoccato per quanto riguarda la trama del racconto.

Oggi ti interessi ancora alla scrittura? Se dovessi scrivere un libro adesso, che genere sceglieresti?

Al momento avrei pochissimo tempo da dedicare alla scrittura, ma penso che probabilmente rianalizzerei Toork e Riken e ne farei un romanzo per adulti.

Che tipo di lettore è Riccardo? Hai un autore preferito, un genere di riferimento?

Anche per leggere purtroppo il tempo è scarso. I miei autori preferiti, anche se possono sembrare fin troppo diversi, sono Nicolò Ammaniti e Nicolai Lilin. Entrambi raccontano storie molto realistiche e crude.

Qual è il messaggio intrinseco di Toork e Riken?

Iconcetto che mi piacerebbe arrivasse riguarda la tenacia che scaturisce dallamicizia e dal lavoro di squadra. Penso che incoraggiare a fare squadra’ oggi sia fondamentale, perché al contrario arrivano da tutte le parti messaggi che incitano alla divisione e allesclusione

Cosa diresti ai lettori per spingerli a leggere il tuo racconto? Qual è il pubblico di riferimento di Toork e Riken?

Il pubblico della mia fiaba è indubbiamente estremamente giovane, direi fino alla quarta elementare, per cui mi rivolgerei ai genitori dicendo che le letture che i bambini i fanno in tenera età sono probabilmente le più importanti della loro vita e sta quindi agli adulti selezionare un racconto che sia intrigante, coinvolgente e soprattutto con un solida morale e credo che Toork e Riken racchiuda tutte e tre le cose, oltre a una sana dose di divertimento!

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