Paul Auster - Il senso della vita1947-2024

Memoria per Paul Auster - Il senso della vita

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Paul Auster - Il senso della vita1947-2024

Romanziere prolifico e talentuoso, autore della "Trilogia di New Tork" muore nella sua casa di Brooklyn

Paul Auster, il prolifico scrittore americano autore della 'Trilogia di New York', è morto per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni: lo riporta il New York Times. Auster, 77 anni, è deceduto nella sua casa di Brooklyn, scrive il giornale, che cita un'amica dello scrittore, Jacki Lyden.

Protagonista indiscusso della letteratura statunitense contemporanea si può collegare alla corrente del postmodernismo  assieme ai suoi amici e colleghi connazionali Thomas Pynchon e Don DeLillo. La sua scrittura, diretta e incisiva, capace di scandagliare le angosce e le nevrosi dell'uomo di oggi e descrivere le solitudini delle vite contemporanee, in un mondo inesplicabile spesso dominato dal caso.

Tra le opere più importanti ricordiamo Trilogia di New York (1987), Moon Palace(1989), La musica del caso (1990), Il libro delle illusioni (2002), Follie di Brooklyn(2005)

Tra le sue opere più famose, in campo cinematografico Smoke, Blue in the Face e Lulu on the Bridge. Insieme a Lou Reed e Woody Allen, è oggi uno dei più famosi "cantori" della Grande Mela, creatore di un universo letterario che gira attorno alla ricerca dell'identità, del senso e del significato della propria esistenza, sia essa individuale o collettiva, storica o sociale.

Articolo riprreso da: https://www.rainews.it/articoli/2024/05/e-morto-paul-auster-il-grande-scrittore-americano-aveva-77-anni-ca97a59c-e30d-4d1a-b19a-abb8d026fafb.html?wt_mc=2.social.wzp.rainews.wt e riadattato da

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È mancato
uno spazio privato Un’ingiustizia
Ero ingenua, ma immaginavo che sarei stata io ad annunciare la morte di mio marito, Paul Auster. È morto a casa, in una stanza che amava, la biblioteca, una stanza con libri dal pavimento al soffitto su ogni parete, ma che aveva anche finestre alte che lasciavano entrare la luce. È morto il 30 aprile 2024 alle 18.58 con noi, la sua famiglia, intorno a lui. Poco dopo ho scoperto che, prima ancora che il suo corpo fosse portato via da casa nostra, la notizia della sua morte circolava sui media ed erano stati pubblicati dei necrologi. Né io, né nostra figlia Sophie, né nostro genero Spencer, né le mie sorelle, che Paul amava come sue e che hanno assistito alla sua morte, abbiamo avuto il tempo di elaborare la nostra grave perdita. Nessuno di noi è stato in grado di telefonare o inviare email alle persone a noi care prima che iniziasse il clamore online. Ci hanno privato di questa dignità. Non so come sia successo, ma questo so: è sbagliato.

Paul non ha mai lasciato il Paese del cancro. (...) Paul ne aveva abbastanza. Ma non ha mai mostrato segni di autocommiserazione, né a parole né altrimenti. Il suo coraggio stoico e il suo humor fino alla fine della vita rimangono un esempio per me. Aveva detto varie volte che gli sarebbe piaciuto morire raccontando una barzelletta. Gli dicevo che era improbabile, e lui sorrideva.
(traduzione di Maria Sepa)


Newark, 3 Febbraio 1947-New York, 30 Aprile 2024

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