Giulio Angioni, antropologo sardo1939-2017

Memoria per Giulio Angioni, antropologo sardo

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Giulio Angioni, antropologo sardo1939-2017

di Giulia Licata

"Orune e Bitti cun gent’Orgolesa"

Sa gherra est iscoppiada

e gherra manna meda,

narat su Bitichesu.

 

Gherra contras a cali genti,

domandat s’Orunesu.

 

Contras a s’Austria manna prepotenti!

 

Ma s’Orgolesu,

e cun chini s’est postu s’Orgolesu?

 

(ga) 28 aprile 2016

 

"Bella ciao"

Quando i fiori non erano gentili

in montagna fiorivano speranze

e vivere per esse

e per esse morire

 

e sentirne il coraggio

e non meno premura

ancora piantando in pianura

speranze di montagna.

 

(ga) 24 aprile 2016

 

Giulio Angioni è scrittore e antropologo italiano tra più affermati. Docente di Antropologia culturale all'Università degli Studi di Cagliari, allievo e collaboratore di Ernesto de Martino e di Alberto Mario Cirese, è un esponente della Scuola antropologica di Cagliari. Si è formato anche in Germania come Stipendiat della Alexander von Humboldt Stiftung, ha insegnato anche in Francia alla Università di Provenza (Aix) ed è fellow del St Antony's College dell'Università di Oxford. Le sue ricerche sul mondo contadino (da cui Angioni proviene e a cui ritorna da studioso) danno origine ai suoi studi di antropologia delle tecniche, con lavori di documentazione quali, tra l'altro, Rapporti di produzione e cultura subalterna. Contadini in Sardegna, 1974; Sa laurera. Il lavoro contadino in Sardegna, 1976; I pascoli erranti: antropologia del pastore in Sardegna, 1989. Si occupa di storia degli studi, in particolare di antropologia dell'età coloniale, nonché di questioni teoriche e di metodo della ricerca antropologica, promuovendo tra le altre sue attività, - con Tullio Seppilli e Pier Giorgio Solinas - il primo dottorato di ricerca in Italia in Metodologie della Ricerca etno-antropologica. Studia questioni dell'identità locale, regionale, nazionale, europea, globalizzata. Tra i suoi scritti teorici, www.ilgiornaledelricordo.it segnala i saggi "Il sapere della mano: saggi di antropologia del lavoro" (1986) e "Fare, dire, sentire: l'identico e il diverso nelle culture" (2011), dove Angioni, ponendo la varietà di forme della vita umana in una dimensione di massima ampiezza di tempo e di spazio, vuole cogliere il valore antropo-poietico del fare, del dire e del pensare-sentire in quanto dimensioni interrelate (sebbene di solito separate e gerarchizzate) della 'natura' umana, intesa però come caratterizzata dalla cultura, cioè dalle capacità umane di apprendimento vario e indefinito. Angioni tratta, anche, criticamente di tenaci luoghi comuni occidentali, come la superiorità originaria del linguaggio rispetto alla tecnica e a tutto il resto di quanto considerato umano; la separazione della dimensione estetica (o artistica) dal resto della vita, e altri retaggi del senso comune occidentale colto e popolare. Alla produzione saggistica e in riviste specialistiche affianca quella di pubblicista, collaborando a quotidiani e periodici. Fonda e dirige la rivista antropologica internazionale Europaea. Journal of the Europeanists-Journal des Européanistes. Collabora con radio e televisioni ed è uno dei fondatori del "Festival di Gavoi - L'isola delle storie". Importante la sua attività di scrittore; nelle sue numerose opere di narrativa, infatti, descrive spesso del cambiamento antropologico - ancora in via di laborioso svolgimento - in luoghi come la sua isola. Come narratore debutta nel 1978 con la raccolta di racconti A fogu aintru/A fuoco dentro. Dopo scrive una serie di romanzi, che spesso hanno al centro la mitica Fraus, l'universo letterario in cui si organizzano e si sviluppano vicende del suo raccontare o dove alcune opere rimandano come luogo di origine dei suoi personaggi. Tra i suoi romanzi Le fiamme di Toledo, Assandira, Doppio cielo, L'oro di Fraus. Giulio Angioni è considerato -con Sergio Atzeni e Salvatore Mannuzzu - uno degli iniziatori della letteratura sarda recente (Nuova letteratura sarda), di vasta risonanza, seguita all'opera di singole figure di spicco del Novecento, quali Grazia Deledda, Emilio Lussu, Giuseppe Dessì, Gavino Ledda, Salvatore Satta, Maria Giacobbe, Giuseppe Fiori, e continuata da numerosi autori nei decenni a cavallo del 2000. La sua produzione poetica - con cui abbiamo iniziato il ricordo - è più recente (Tempus del 2008, Oremari del 2011) ed è in sardo e in italiano. L'antropologo è venuto a mancare nel 2017 all'età di 77 anni in dopo una rapida malattia.

Giulio Angioni, Guasila (CA) 28 Ottobre 1939 – Cagliari 12 Gennaio 2017

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