Forio D'ischia, femminicidio e duplice omicidio premeditato
18 August 2025
È Sabato 16 Agosto quando il 69enne Antonio Luongo, operatore ecologico in pensione, parte da Pomigliano d'Arco per tentare di ammazzare l'ex moglie ucraina di 69 anni Lyudmyla Velykgolova. La donna si trovava sull'isola insieme alla madre Zinoviya Knihnitska, 62enne ucraina residente ad Ischia e al compagno Nunzio Spena, operaio Napoletano di 49 anni, per trascorrere qualche giorno di vacanza insieme.
Secondo le indagini l'ex marito sapeva della presenza della donna in quel luogo così una volta sbarcato prende un'auto a noleggio a Casamicciola e raggiunge il Cuotto, zona collinare del comune di Forio, per compiere l'atto. Il mattino però viene notato subito nelle vicinanze dalle due donne che, spaventate, chiamano immediatamente la polizia. Luongo si allontana ma poco più tardi l'ex moglie avendo interpretato la sua presenza come una minaccia sporge una denuncia formale a carico dell’uomo, quando agli atti non risulta - stando alle dichiarazioni di carabinieri - nessuna denuncia repressa per maltrattamenti o molestie. Luongo, insoddisfatto, attende l’arrivo della sera e alle 18:30 si accosta in Via Provinciale Panza e nel momento in cui i suoi ex parenti escono di casa inizia la sparatoria che rompe il silenzio di una delle mete turistiche più affollate d’Italia in quel momento.
L’ex suocera e il compagno di lei sono i primi ad essere colpiti da una Beretta detenuta illegalmente con la matricola abrasa, davanti ad un Hotel chiuso per ristrutturazione. Poi parte l’inseguimento verso Lyudmyla che tenta di salvarsi tornando verso casa ma sono 6 i colpi che la infliggono facendola finire d’urgenza all’ospedale di Ischia dove viene sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per poi essere trasferita in elicottero all’ospedale Cardarelli di Napoli in gravi condizioni. L’ex marito si spara poco dopo l’aggressione alla donna e muore nel tragitto verso lo stesso ospedale in cui è inizialmente ricoverata la donna.
Una tragedia che ha scosso l’intera cittadinanza non abituata a questo tipo di eventi nel loro territorio. Testimoni e cittadini, compreso il sindaco Stani Verde, esprimono compassione e vicinanza alle famiglie coinvolte e condannano con fermezza un gesto così brutale che trattiene ancora una volta l’amara consapevolezza di una società piegata dall’odio verso le donne.
di Nicole Pavanello
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