Nel film “L’attimo fuggente” un John Keating appassionato professore di letteratura sale sulla cattedra per ricordare a se stesso che bisogna guardare le cose sempre da angolazioni diverse, perché il mondo appare diverso se lo guardi da un’altra prospettiva. E così in “Qualcosa di speciale” il protagonista riunisce alcune persone alle quali chiede che cosa vedono, giù, nella strada trafficata, e poco dopo in cima all’edificio su cui salgono…improvvisamente i rumori sono spariti, l’orizzonte con il mare ha sostituito i cassoni dell’immondizia. Tutto è diverso pur rimanendo nello stesso posto, non sono andati da nessuna parte.
In ognuno di noi ci sono le sirene, i clacson, gli ingorghi, ma c’è anche tutto il resto che, se vogliamo, riusciamo a vedere dalla cima di un grattacielo. Dobbiamo solo fare lo sforzo di salire le scale per trovarlo.
Quando non prendiamo le distanze dai nostri rumori interiori, ci ritroviamo totalmente invischiati. Vedere la stessa cosa, ma da un punto di vista diverso, ci migliora. Ci cambia. Cambia il nostro approccio alle cose, cambia le nostre aspettative, le ridimensiona.
Dobbiamo allenarci a ricercare la migliore postazione da dove osservare il mondo, e così anche a scegliere i nostri pensieri, come scegliamo ogni mattina i vestiti da metterci. Guardando oltre.
“Cambia il modo di guardare le cose e le cose che guardi cambiano.”
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