Raffaella Iannece Bonora - “La Tavola degli Otto”28/2/2020
Raffaella Iannece Bonora - “La Tavola degli Otto”28/2/2020
di Marco Naponiello
Presentata l’opera prima della scrittrice ebolitana
Nella Biblioteca Comunale “Simone Augelluzzi” al cospetto del sindaco Massimo Cariello, dell’assessore alla Cultura Angela Lamonica, accompagnati da un folto pubblico composto di personalità della società civile ed appassionati bibliofili, si è svolto un incontro culturale di alto livello
Raffaella Iannece Bonora è una delle migliori menti giovanili su cui la città di Eboli può fare affidamento; difatti la giovane ventinovenne spazia de plano i suoi svariati interessi in ogni ambito umanistico: dal teatro, alla letteratura, sino alle arti figurative. Ella in questo suo romanzo di “battesimo”, ossia “La tavola degli Otto” dal sapore gotico e dai tratteggi introspettivi, ha inteso innestare quell'alone di mistero tipico di una certa letteratura di genere, ma allo stesso tempo specchio di quelle umane, quotidiane inquietudini, rivolte ad una perenne ricerca di se stessi.
Intorno a un enorme tavolo di quercia, otto divinità si interrogano sul proprio ruolo al cospetto di un’umanità sempre più incapace di approcciarsi con il loro mondo. Otto sono anche le storie narrate in questo libro: si parte da Yuki, una ragazza dal passato nebuloso e incapace di rilassarsi, passando per la sete di vendetta di Imogene, i turbamenti di Odelia – un’amish con dei dubbi esistenziali – e un incidente di percorso che costringe Bastian, un giovane ricco e viziato, a interrogarsi sull’importanza dei valori. Liza, una donna dalla vita quasi perfetta, si trova invece di fronte alla possibilità di esaudire il proprio desiderio più grande, mentre i problemi d’ansia stanno rendendo la vita di Luke un inferno. Infine, con Milo si esplorano i confini dell’universo e con le vicende di Sofia e Sergio facciamo un salto nella Milano degli anni Cinquanta. Cosa lega tutte queste vicende? I loro destini sono appesi a un filo, e solo credere in un miracolo potrà aiutarli. (sinossi tratta da https://www.liberileggendo.it/book/la-tavola-degli-otto-di-raffaella-iannace-bonora-recensione/)
Pertanto alle ore 18.30, nell’accogliente sala della Biblioteca comunale “S. Augelluzzi”, si consuma un momento, senza retorica alcuna, di alto spessore culturale.
Si inizia la serata in un clima molto informale, con una campanella voluta dalla autrice e padrona di casa, per stimolare le persone a porre domande, quesiti, dunque un simpatico espediente, facilitatore di una sana interlocuzione. Di seguito Raffaele Iannece Bonora, da inizio all’incontro con la lettura di un passo della sua opera e la spiegazione di come sia nato il tutto: “Può sembrare strano, ma l’ispirazione l’ho tratta da un vivido sogno.” Da un’esperienza “semplicemente” onirica dunque, concretizzatosi in un libro elegante e ben strutturato, il quale partendo dalla Teogonia celtica della Genesi universale, pone con arguzia dei quesiti enigmatici, dei dubbi filosofici, che alla fine diventano momenti per il lettore attento, di sana autocoscienza.
La simpatica e verace Rebecca De Pasquale, concorrente del Grande Fratello 14 e di Ciao Darwin 7, insieme a Raffaele Caputo, presidente della locale Pro-Loco “Don Donato Paesano”, hanno coinvolto il pubblico (sempre partecipe ad ogni passaggio), oltre che l’autrice, in un franco dialogo finalizzato acomprendere nel profondo il significato del romanzo che combina: storia, leggende e un pizzico di fantasia, ed invero nella sua profondità narrativa, frammista ad una accurata capacità di coinvolgere gli astanti con metafore ed icastiche espressioni, stupisce che la trama sia stata scritta da una così giovane donna.
Anche il sindaco di Eboli insieme all'assessore all'istruzione,ovvero Massimo Cariello ed Angela Lamonica si sono uniti al coro di spontaneo plauso verso la scrittrice, la quale è alla sua terza presentazione, un giusto e meritato percorso promozionale,che sta riscuotendo i favori del pubblico e della critica. Il sindaco Cariello inoltre si è rallegrato di Rebecca De Pasquale, volto noto della TV, sia tornata a vivere ad Eboli :”…sono fiero come primo cittadino che tu abbia scelto di ritornare nella tua comunità, edallo stesso tempo parli bene della stessa, questo ti fa onore!”
Pertanto senza volere anticipare troppo dell’avvincente ordito del libro “La Tavola degli Otto”, che invitiamo naturalmente a comprare oltre che a leggere, possiamo rimarcare che lo scritto in oggetto si riferisce ad 8 Sabba, 8 divinità che posseggono ognuno di loro un ruolo ed un significato profondo, il quale si fonde, ad un’analisi accurata, nella sociologia, nell’antropologia, sino a passaggi apotropaici, i quali si riverberano con le tradizioni cristiane attuali e abitudini occidentali. In effetti come spiega Raffaella Iannece Bonora, si sono utilizzati illo tempore dei “Machiavelli” tra le festività pagane con quelle cristiane, da parte dei primi missionari dell’alto emisfero boreale, in cui troviamo delle similitudini ancor’oggi volute per agevolare il passaggio dai druidi al clero cattolico, in definitiva dai riti nordici a quelli post-ebraici.
Il professor Mariano Vitale esperto della storia delle religioni,che ha avuto il ruolo di consigliere e pigmalione della giovane scrittrice, ha definito coram populo :”..sublime lo scritto di Raffaella”, continuando la sua disamina con una metafora intelligente: partendo dai chicchi di grano coltivati per la prima volta dalla dall'umanità in Mesopotamia, i quali avevano scarsa resa rispetto agli odierni, si è rcollegato, con un rapido parallelo ai tempi attuali, considerando i pochi di “chicchi”, a quanto spreco degli stessi in senso allegorico, ma con una venatura di polemica,si possa realizzare nell'odierna società, dove la contingente crisi dovuta al coronavirus sia da considerarsi alla stregua di un karma collettivo, effetto di un globalizzazione disumanizzante, dedita solo al commercio internazionale, la quale sta facendo affari mercimoniosi con la Cina. Essa, rimarca il docente:”… è una realtà illiberale, una dittatura che ha ucciso in piazza ogni oppositore e che per esempio in Tibet, per evitare la continuazione addirittura dell'etnia di quella terra, sterilizza le donne,onde limitare possibili moti di ribellione in futuro!”. Ma lo storico delle religioni su un principio di speranza antropologico e sociologico non declina, ossia nell'essere umano, che ha nel suo interno a mo’ di “idea innata” di cartesiana memoria, che possiede ab origine il “principio etico”, il quale lo salverà dalla “dannazione”. Sul declinare del proprio compendioso intervento, il professore Mariano Vitale ha letto un passo di un grande sociologo, Marc Bloch, in cui si evidenziava di come noi uomini occidentali nel nostro vivere quotidiano, dall’alzarci dal letto, fino alle cose più banali della vita quotidiana, siamo imbevuti di un Meltin'Pot culturale, il quale va dall'abbigliamento passando all'alimentazione e molto altro ancora, in definitiva il nostro stile di vita deriva da culture non occidentali o al limite a noi non prossime, perlopiù figlie di un retaggio antico.
Da sottolineare che erano presenti in sala anche i rappresentanti di “Donation Italia”e del Forum dei Giovani provinciale, oltre ad un trittico di studenti del Liceo Artistico di Eboli, accompagnati da un giovane attore, che hanno letto abilmente alcuni passi passaggi significativi dell'opera, e le musiche leggiadre del “Duo Armonia”, composto dal M° Carmine De Nardo e la figlia Marzia, sono state la cornice delicata di tutta la manifestazione letteraria.
Infine la serata si è conclusa nella maniera migliore, con i flash dei fotografi, le congratulazioni dei tanti presenti, i quali hanno sottolineato come nell'appuntamento odierno, si trattasse non tanto di un Convivio letterario quanto di una gradevole riunione tra amici.
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