Merini e Morante - Letteratura essenziale 29/2/2020
di Elisabetta Cassone
La letteratura femminile ha una marcia in più: oggi come ieri
In una realtà dove la cultura sembra inabissarsi a favore degli strumenti tecnologici, è impellente incentivare la letteratura e sostenere il suo ruolo nella maturazione civile e sociale.
Mai come adesso dilaga l’analfabetismo letterario tra i giovani, che scrivono e leggono poco, arenati al mondo dei messaggi Whatsapp e delle emoticons.
La letteratura ha una funzione salvifica: aiuta ad immaginare, ad elaborare pensieri, a saper argomentare ed avere spirito critico.
In particolare, le opere della letteratura femminile sono state a lungo bistrattate in passato, il che ha relegato questo genere quasi esclusivamente ai loro colleghi uomini. Gradualmente si sono poi affermati illustri esponenti quali Virginia Woolf, Grazia Deledda, Simone de Beauvoir, che hanno rilanciato e potenziato il ruolo della donna anche in questo ambito.
L’universo letterario contemporaneo è costellato di valenti autrici quali la Allende o la Morante. Ho subito una delle mie cotte letterarie imbattendomi nel libro “La casa degli spiriti”, con quel suo realismo magico che affascina e calamita l’attenzione pagina dopo pagina.
La letteratura può e deve essere il volano della nostra società per migliori scenari e in questo anche la poesia può agire da fattore propulsivo. Autrici come Merini o Plath sono importanti ed essenziali per capire lo struggimento e l’interiorità che le donne sanno dimostrare nel verseggiare in libertà.
Come affermava Plath, “Voglio scrivere perché ho bisogno di eccellere in uno dei mezzi di interpretazione della vita.”
E di questo anche io, strenua sostenitrice dei libri e delle opere letterarie, sono fermamente convinta. Leggere e anche scrivere amplia gli spazi talora angusti che ci ritroviamo ad abitare.
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