Tutti guardano con impazienza al periodo che seguirà l’isolamento imposto dalla diffusione spietata del Coronavirus. Ognuno serba progetti, aspetta di pianificare o semplicemente non vede l’ora di respirare l’atmosfera rassicurante della routine di prima. Questa reclusione ci fa assaporare la preziosità della vita antecedente. Anche io ho i miei desideri e i miei progetti: ho voglia di godermi le passeggiate per il mio borgo, di viaggiare, di realizzare il sogno della pubblicazione del mio romanzo. Oltre a ciò, ho il fervido desiderio di contemplare il mare. Il mare è pervaso da quell’aura di serenità e ben esemplifica la brama di libertà dagli spazi angusti e la predilezione di orizzonti di cui tutti noi siamo ghiotti.
Il mare ha quella connaturata poesia dentro ed è per questo che spesso trovo ispirazione per i miei scritti. Va da sé che oltre a questo, auspico che il post-isolamento sia il periodo propizio per rincontrare le più intime amicizie, apprezzare i bei momenti di compagnia, le chiacchierate, le confessioni dei più cari. In questo periodo più che mai stiamo imparando il senso della solitudine, seppur interconnessi grazie alle tecnologie. Dopo l’isolamento, avremo tutti voglia di contatti veri, di abbracci, di esternazioni di autentico affetto. A tal proposito, ecco un componimento scritto da me e dedicato a tutti quegli abbracci mancati e proibiti a causa di questo periodo di reclusione.
Buona lettura!
Abbracci proibiti
Abbracci ambiti, Rapiti, proibiti. E quelli rimpianti Perché siamo stati Troppo codardi? Li abbiamo nascosti Sotto gli strati labili Dei nostri sogni, Sono quelli Di cui non saremo mai paghi. Speranzosi Di ricevere L'agognato dono, Ci rendiamo consci Della loro preziosità, In un mondo ferito E bramoso di affetto.
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