“Diario erotico sentimentale di una signora perbene”10/5/2020
di Ilaria Cerioli
Opera di Christian Furr
Inizio la mia giornata con la parola narrazione.
Raccontare e raccontarsi sono due azioni che procedono parallele. Sono imprescindibili. La scelta di un sinonimo dipende dal sentire di chi scrive, così decidere la forma parattica anziché un'ipotassi ecc...perche dico questo? Perché ieri un amico di Fidenza mi ha chiesto se il "Diario erotico sentimentale di una signora perbene" (in libreria per Marsilio Editore di Ilaria Cerioli) fosse la mia vita. Ho inventato una narratrice che solo in parte mi rappresenta. Lei è aristocratica, implacabile nell'emettere giudizi, selettiva con le persone. Per questo volutamente irritante. Insomma una stronza col naso all'insù.
Il diario parte da lei. Da una maschera di donna che, però, giunta sera, lentamente si toglie il trucco. Piano piano. Prima l'ombretto pesante, poi il rossetto deciso, il fard, il mascara..fino a restare pallida e indifesa davanti allo specchio e alla sua età. E lì, inizia a osservarsi davvero. Senza inganni. Si accorge del tempo che passa. Conta le rughe intorno agli occhi, capisce di non avere più vent'anni. Ricorda gli avvenimenti e tappa dopo tappa recupera la memoria di un racconto. Il suo. Si ama? Non si ama? Forse non si è mai davvero amata o forse si è amata così tanto da rinunciare ad essere amata da altri. Perché ogni amore sarebbe risultato imperfetto. Comunque il diario non è il mio diario ma quello di tante donne che, come me, sono arrivate danzando alle soglie di un'età in cui non puoi più essere madre; non puoi più essere amante; non puoi più essere nulla se non te stessa. Che la vita sia benedetta.
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