Milano: grandi architetti moderni e luoghi di culto - IV Parte30/1/2021
di Gaia Dallera Ferrario
Il numerosi di luoghi di culto (una cinquantina) del capoluogo lombardo, progettati da grandi architetti e decorati da artisti dei giorni nostri, si devono al Piano delle Nuove Chiese, voluto da Giovanni Battista Montini, cardinale di Milano dal 1954 al 1963. Nella città che si sviluppava a metà degli Anni Cinquanta, l’intento era quello di diffondere la bellezza della contemporaneità attraverso i luoghi di culto, oltre alla stretta necessità di avere nuove parrocchie. Ecco il terzo dei quattro esempi: CHIESA SANTA BARBARA A SAN DONATO MILANESE
Nel quartiere nord-ovest della Certosa si trova la chiesa concepita e terminata nel 1958 dall’architetto Mario Tedeschi e dallo scultore Carlo Ramous, autore della facciata in cemento bianco con bassorilievi che raffigurano il Crocifisso circondato dai santi. La nuova parrocchia è sorta sulle ceneri della precedente del 1924, San Giuseppe alla Certosa, demolita negli Anni Cinquanta. L’edificio è circondato da un fossato bordato di verde, forse ispirato al torrente Mussa che scorreva in questa zona, e attraversato da tre ponti che fungono da collegamento con il portico; quest’ultimo è ricavato fra l’ingresso della chiesa e la facciata esterna in cemento. La struttura è realizzata in muratura di mattoni pieni, come nella tradizione lombarda. All’interno vi sono diverse ampie vetrate dipinte a illuminare l’ambiente; fra le altre spicca quella alle spalle del presbiterio, lavorata a mano da Lindo Grassi, abile vetraio che operò anche per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
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