E’ un’umanità affamata (e talvolta arrabbiata), quella che dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle17, il sabato fino alle 12.30) si mette pazientemente in coda per ricevere il pacco alimentare a sorpresafornito dalla onlus milanese Pane Quotidiano.
Con la crisi che morde, 15-20 minuti di fila, insomma,valgono lo sforzo. E poi per tanta gente quasi sempre disperata per aver perso il lavoro, il problema non è il tempo, visto che la coda di tanto in tanto si anima e si rarefa, malo stress: eppure il melting pot pare funzionare, persino quando ricompaiono i venditori abusivi, magari dispersi il giorno prima dalla polizia; imperterriti aprono i borsoni e rioccupano tratti di marciapiede, mettendo a rischio vita la propria salute (siamo in viale Toscana, lato Bocconi, e il traffico è pesante), ma attirando curiosi, balordi e anche qualche violento. Non a caso pochi giorni fa s’è rischiato l’accoltellamento, mentre in un altro frangente un giovane africano mi ha aggredito per averlo fotografato. Inutile tentare di spiegargli che con la mascherina e la distanza (fotografica), era proprio impossibile riconoscerlo.
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