Chiara Maggi - “Occhi di Perla” amore, emozioni e fantasmi25/11/2021
Chiara Maggi - “Occhi di Perla” amore, emozioni e fantasmi25/11/2021
di Roberto Dall’Acqua
- Chiara come nasce il tuo amore per la scrittura? Parlaci dei tuoi libri.
Il mio amore per la scrittura è nato il 13 febbraio 1999, proprio insieme a me, ed è rimasto sopito solo fin quando non ho avuto le capacità per cominciare a leggere e di conseguenza a sognare di poter costruire universi interi tutti miei, con il solo uso di una penna. Da quel momento non ho più smesso e mi trovo oggi a ritenere quest’attività di fondamentale importanza: una necessità e una forza grande che nasce da dentro e mi aiuta a vivere tutti i momenti della mia vita, soprattutto quelli difficili e magari anche dolorosi.
Proprio per questa ragione ho scritto “Occhi di Perla”, un libro complesso con cui ho cercato in tutti i modi di elaborare un lutto molto personale e un evento italiano che tutti ricordiamo: il crollo del Ponte Morandi di Genova. Essendo di origini genovesi da parte di madre, anche in questo caso ho percepito un certo coinvolgimento.
Ma la scrittura mi è stata utile anche per esaltare la forza dell’amore, in cui credo moltissimo, attraverso il mio romanzo “L’Anfora”, le mie passioni e i miei desideri più grandi con “Balla con me” e il mio elettrizzante attaccamento alla magia, come è possibile constatare in “Patto di sangue”; e sono convinta che questo sia solo l’inizio.
- La cittá dove vivi ti aiuta nell’ispirazione? Oppure dove vorresti abitare?
Qualche volta mi è capitato di usare Roma, dove sono nata, come fonte di ispirazione. La trovo una città meravigliosa e piena di mistero, e non vorrei abitare altrove, dato che le mie origini sono ben radicate tra un sanpietrino e l’altro; però la mia ispirazione viene un po’ dappertutto, a prescindere dalla città in cui mi trovo, quindi non ho mai ritenuto necessario dover essere “a casa mia” per poter avere la giusta idea. Anzi, a dirla tutta, la scrittura mi serve anche a questo: per viaggiare spesso e raggiungere quei luoghi, veri o di invenzione, che altrimenti sarebbero solo una meta lontana a impossibile.
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante?
In effetti, ho un ricordo che è sia personale sia professionale, e risale a pochissimo tempo fa. Quando sono stata invitata a L’Aquila, per partecipare come relatrice a un importante convegno sulla sicurezza stradale, organizzato nella Giornata Mondiale in Memoria delle Vittime della Strada. Essendo il mio libro “Occhi di Perla” dedicato alle 43 vite perse sul Ponte Morandi e soprattutto al mio amico Tiberio Giorgi, vittima della strada, ho trovato questo invito davvero commovente e sentito. Ero così personalmente coinvolta, che ammetto di averci messo tanto tempo per scrivere il discorso adatto, per trovare le parole migliori che potessero esprimere a pieno i miei sentimenti e le mie emozioni, e non c’è cosa di cui sono più orgogliosa: perché l’ho fatto per lui, e per tutti coloro che non sono più con noi.
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale. Che ne pensi?>>.
Non c’è citazione migliore per esprimere ciò in cui credo profondamente: ovvero che un ricordo positivo e potente sarà sempre al centro della nostra memoria, anche quando gli eventi inerenti potrebbero raccontare il contrario. Il tempo, infatti, è guaritore e, presto o tardi, spazza via tutto ciò che è, appunto, definito “superfluo”. Questo è anche ciò che tento di raccontare in “Occhi di Perla”, attraverso la profondità di sguardo dell’altra protagonista del romanzo, Perla Saffi.
- Quale messaggio lascia “Occhi di Perla”?
Come detto, “Occhi di Perla” è nato innanzitutto da un’esigenza personale. Man mano che scrivevo, però, mi sono accorta che forse (e spero davvero possa essere così) questo testo avrebbe potuto tramandare il ricordo del mio amico Tiberio in eterno ed essere di conforto a tutti coloro che hanno vissuto un dolore simile o addirittura più intenso del mio.
Si dice che per la morte non ci sia rimedio: e se invece fosse proprio un libro il segreto della vita eterna?
“Occhi di Perla”, quindi, mira a consegnare un messaggio di speranza e di gioia, oltre qualunque aspettativa dettata dagli eventi, ma anche di riflessione, affinché la consapevolezza possa condurre a evitare che certe cose si verifichino ancora.
- Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali.
“Fare la scrittrice” è sempre stato il mio sogno. Persevero ogni giorno affinché continui a realizzarsi anche in futuro, nonostante le difficoltà dettate dal fatto che ormai tutti sono “scrittori” ed emergere come girasole in un prato di girasoli sia comprensibilmente difficile. Ma con la squadra di supporto che ho alle spalle, e che non riuscirò mai a ringraziare a sufficienza, arrendersi è fuori discussione. Proprio per questo sto portando avanti parallelamente i miei studi in Informatica all’università, così da garantirmi quell’autonomia, sotto ogni aspetto, che mi permetta di continuare a scrivere senza interferenze.
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