Ti ho visto legato dietro sbarre di cioccolato, ad annusare la polvere calpestata e sospirare l'alba di un nuovo giorno. Ti ho visto legato dietro briciole di mattoni affacciato al microcosmo della vita, ascoltando i rumori del vento. Ti ho sentito sospirare la tua libertà fuori da quell'involucro che ha rivestito il tuo corpo, di gettoni d'acciaio per poi svanire nell'universo. Ho percepito la tua presenza dentro scatole di cartone, piene di falsi e menzogne chiuse al buio di una stanza. Ho vissuto il tuo dolore lacerato nella notte e le stelle a fare a pugni con la luce mentre i tuoi occhi si spegnevano lentamente. Ho sognato un incubo al mattino e svegliarsi grondi di sudore tra lenzuola che profumano di giorno per poi spegnermi al bivio di un incognita. Ti ho visto pallido cercare il perdono per i tuoi figli ma gridare in nome della libertà una libertà non riconosciuta. Ti ho visto esaltare a gran voce il trionfo di una meta e poi spezzare le ali al martire che ha smesso di soffrire. E poi ti chiudi dentro il letto del fiume a cercare pietre nascoste nel grembo, come fossero da custodire. E poi ti esalti ed inni di gloria per virtù e l'amarezza di un domani senza respirare trattenendo il fiato senza rumore. E poi la pace custodita nell'anima della sacra terra che ha visto perdere anche l'ultimo valoroso. Ma tu non ti fermi nascosto dietro immagini di carta e gridi a gran voce il tuo amore consumato per un ideale. Onore e gloria a te uomo di ferro che non temi il giudizio e attendi paziente il verdetto custode del tuo destino.
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