Il calcio inglese: origini, FA Cup, campionato, Europa26/1/2022

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Il calcio inglese: origini, FA Cup, campionato, Europa26/1/2022

Se il resto d’Europa (Italia soprattutto) l’ha conosciuto grazie ai navigli mercantili inglesi, importandolo subito con successo, la sua nascita non ha nulla che fare col mare, bensì con una località siderurgica dello Yorkshire, nel cuore geografico dell’Inghilterra, equidistante sia dalle due coste occidentali e orientali (un centinaio di chilometri), che sull’asse nord-sud dalla Scozia e da Londra (250 km circa). Parliamo del gioco del calcio e della città di Sheffield. Lì, in una serra del sobborgo di Highfield, una riunione del 24 ottobre 1857 sancì la nascita della prima squadra al mondo di calcio: lo Sheffield Football Club. La maglia ha quattro quadrati: due rossi e due blu scuri. Inizialmente giocano solo i membri del club fra loro (o coi cognomi A-L contro M-Z, o scapoli contro ammogliati o secondo altri criteri improvvisati), poi si passa a codificare il primo regolamento del gioco (noto come “le regole di Sheffield”) e a ingaggiare partite con studenti di college vicini. Le porte non hanno ancora reti, e un cordoncino tra i due pali funge da traversa. Il numero dei giocatori in campo è variabile, così come le misure del campo stesso e la durata delle partite. La figura dell’arbitro ancora non esiste, mentre curiosamente c’è da subito la regola del fuorigioco. Colpire la palla di testa suscita inizialmente ilarità fra il pubblico e, a volte, anche fra gli avversari. Tuttavia, questo sport spopola presto e in pochi anni nascono squadre in città, sobborghi di città e paesi di ogni angolo dell’Inghilterra. Lo Sheffield F.C. sopravvive ancor oggi (il sito www.sheffieldfc.com dà un’esaustiva storia del club) ma in 164 anni non è mai entrato nel mondo professionistico e le due squadre oggi principali di Sheffield (United e Wednestay) pur blasonate e capaci di vincere 5 scudetti e 4 F.A. Cup in due, nulla hanno a che fare con lei.

Nel 1871, intanto, nasce la F.A. Cup, la Coppa nazionale inglese (che precede di 17 anni il primo campionato), e l’anno seguente si disputa la prima sfida internazionale, Inghilterra-Scozia (finisce 0-0). Le prime due edizioni della F.A. Cup sono vinte dai Wanderers (letteralmente “viandanti”, alunni di scuole pubbliche di Leytonstone). Tra le squadre di quel periodo, pioneristico ed antecedente al professionismo, ci sono sodalizi oggi scomparsi, come il Clapham Rovers (atleti calciatori e rugbisti insieme), l’Oxford University (alunni dell’università omonima), i Royals Engineers (“genieri dell’esercito”), gli Old Etoians (ex studenti del college di Eton), ecc.

 Sono tuttavia ancora gli anni del calcio pionieristico. Per intenderci, si gioca già a pallone quando è ancora in atto la Seconda Rivoluzione Industriale, quando cinema, radar e telefono ancora non esistono, Roma non è ancora capitale d’Italia, la Germania non è ancora unita, la Francia è sotto Napoleone III e il Nord America vive in pieno l’epopea del Far West, con le tribù dei Sioux di Toro Seduto e degli Apache di Geronimo che tengono testa al giovane esercito degli Stati Uniti e quelle dei Lakota e dei Cheyenne di Cavallo Pazzo che massacrano i soldati del generale Custer a Little Big Horn. Riguardo la F.A. Cup, che dal 1923 introdurrà la finale unica a Wembley (Londra) e a cui ancor oggi i tifosi inglesi danno il rispetto che la sua lunga tradizione esige, le squadre che sin qui hanno fatto più incetta di vittorie sono l’Arsenal di Londra (14 volte) e il Manchester United (12).

Capitolo campionato: le 12 squadre che nel 1888-89 partecipano alla prima First Division (la Serie A inglese, l’odierna Premier League) godono ancora quasi tutte di ottima salute. Nate tra il 1862 1885 (la più giovane, il Derby County, ha 137 anni), militano oggi nella massima serie 4 di esse: l’Everton (di Liverpool) e l’Aston Villa (di Birmingham) detengono anche il record di presenze (rispettivamente 119 e 108, su 123 edizioni), quindi Wolverhampton (col caratteristico colore orange) e Burnley. In Serie B (Championship) di quelle originarie 12 ne giocano oggi 5: Blackburn, Derby County, Preston N.E. (che vinse quel primo titolo 1888-89), Stoke City (i “vasai”, la seconda squadra inglese più antica) e West Bromwich Albion. Delle restanti 3, una oggi milita in terza serie (la nostra Serie C) ed è il Bolton, un’altra in quinta serie (Notts County, società professionistica più antica d’Inghilterra, nata 5 anni dopo lo Sheffield F.C. (1862) ma che a differenza di questa ha superato quasi subito il livello dilettantistico) e infine l’Accrington, società non più esistente, benché un’altra ne porti oggi il nome, ma senza continuità alcuna con l’originaria.

Curiosamente, non c‘è tra le 12 squadre del primo campionato inglese nessuna squadra della capitale, e così sarà per i successivi 15 anni. Le prime squadre di Londra ad approdare in massima serie saranno l’Arsenal nella stagione 1904-05 e il Chelsea nel 1907-08. A quella data, Londra può già vantare nei suoi tanti quartieri molte altre realtà calcistiche: in ordine di nascita si va dal Fulham (1879, squadra più antica della capitale) al Leyton Orient (1881), dal Tottenham Hotspur e dal Queen’s Park Rangers (1882) al Millwall (1885), dal Wimbledon e dal Brentford (1885) al West Ham (1895) e, ultime in ordine di natalità, Crystal Palace e Charlton (1905). Occorre attendere però il successo dell’Arsenal del 1930-31 perché uno scudetto inglese sia festeggiato per la prima volta nella capitale. I biancorossi lo rivinceranno altre 12 volte, mentre la seconda squadra di Londra con più successi in Premier League è, ad oggi, il Chelsea (6). Terza squadra della capitale ad essersi aggiudicata, ad oggi, uno scudetto è il Tottenham Hotspur (2 volte), sicché in totale sono attualmente 21 i successi londinesi in campionato. A dispetto delle tante squadre della capitale, ne hanno conquistato di più le città di Liverpool (28, con 19 successi dei reds più i 9 dell’Everton) e Manchester (27, merito di 20 vittorie dello United e 7 del City). La città di Birminhgam, seconda d’Inghilterra per popolazione, pur essendo stato il Birmingham City per 57 volte in massima serie, può contare solo sui 7 campionati vinti dall’Aston Villa, mentre Shefflied, come detto, ne vanta 5, tutti datati, tra Wednesday (4) e United (1). La città di Sunderland (al nord-est del paese, quasi al confine con la Scozia, conta 6 titoli della squadra omonima, mentre, sempre in zona Newcastle ne conta 4 (ad opera dello United). Tre scudetti ciascuno, sono poi finiti nel corso degli anni nelle città di Leeds, Huddersfield, Blackburn e Wolverhampton, grazie alle rispettive squadre omonime. Due, quindi, a Preston, Derby (County), Burnley e Portsmouth, ed uno l’uno, infine, nelle città di Nottingham (merito del Forest, a secco invece l’altra squadra della città, il Notts County), l’Ipswich (Town), il West Bromwich (Albion) e, negli anni recenti, il Leicester (City) di Ranieri. Totale: 122, tante quanti i campionati di massima serie sin qui disputati da quel lontano 1888.

Infine, uno sguardo all’Europa. La squadra inglese più vincente è sin qui stata quella del Liverpool (6 Coppe dei Campioni, o Champions League), 3 Coppe UEFA e 4 Supercoppe), seguita dal Manchester United e dal Chelsea (entrambe vincitrici, anche più volte, di tutte e 3 le coppe europee più la Supercoppa). Nottingham Forest (2) e Aston Villa (1) completano l’elenco delle inglesi trionfanti in Coppa dei Campioni, mentre Tottenham, Everton, West Ham, Manchester City e Arsenal (quest’ultima leone nel proprio paese, ma da sempre poco vincente in Europa) hanno all’attivo una Coppa delle Coppe ciascuna. Riguardo la Coppa UEFA, ai già citati 3 successi del Liverpool seguono i 2 ciascuno del Leeds United e delle londinesi Chelsea e Tottenham, più uno per il Newcastle United, l’Ipswich Town e il Manchester United. Quest’ultima, infine, resta ad oggi l’unica compagine inglese ad essersi fregiata del titolo di campione del mondo per club (Coppa Intercontinentale del 1999).

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