EverSte - “Parole” caleidoscopio di parole17/6/2022
EverSte - “Parole” caleidoscopio di parole17/6/2022
di Roberto Dall'Acqua
E’ il suo primo singolo.
EverSte, perché – come dice lui - è sempre Stefano, anche se ogni tanto si nasconde.
All’anagrafe Stefano Prosdocimo, 20 anni, di Padova, è un giovanissimo cantautore che ha scoperto nella musica, come tanti suoi coetanei, il modo per esprimersi nella maniera più autentica.
Gli piace il calcio, adora i Beatles e non riesce a stare fermo per troppe ore di fila.
Ha il sorriso facile, facilissimo; un caleidoscopio di colori, anche se si crede insicuro davanti alle banalità del quotidiano. Il pianoforte è la sua ancora di salvezza e quando ci si siede davanti, il suo golden ticket per chissà dove.
“Parole” è il singolo d’esordio e nasce da un’esigenza introspettiva, quella di rileggere e fare luce su alcuni momenti della tua giovane vita?
<<Le parole lasciano un segno vivo, profondo, difficile da scalfire. Possiamo rendere felice qualcuno, oppure ferirlo; possiamo entusiasmarci, oppure deludere, stupire o ingannare. Davanti allo specchio le parole dette e ricevute risuonano e trovano corrispondenza con i nostri stati d’animo, ma non tutte le emozioni che proviamo in maniera intensa riusciamo a spiegarle e razionalizzarle adeguatamente>>.
E a questo proposito, Stefano, nel videoclip - uscito a distanza di qualche settimana dal singolo - ti si ritrova in un incessante dialogo a tu per tu con il tuo specchio?
<<Sì, la voce della mia coscienza mi aiuta a far emergere i lati più scuri e nascosti della mia sfera emotiva, con l’intento di ricordare che anche il più profondo dei tunnel ha una via d’uscita luminosa>>.
Perché però, ed è curioso, il videoclip è “marchiato” unofficial?
<<Unofficial perché nasce in maniera seria e ufficiale solo fino a un certo punto. Lorenzo ha delle idee affascinanti nel cassetto ma, al netto degli strumenti a disposizione, sembrano un’ambizione esagerata. Eppure la prima volta è sempre un’esperienza, magari la pensi in un modo e poi all’ultimo cambi tutti i programmi. Non è andata molto diversamente da così: il concetto di base che ci ha spinto fin dall’inizio era quello di sperimentare su tutti i fronti, senza porci schemi predefiniti, né limiti di realizzabilità. Esplorare concetti che ci stimolavano e lasciarci ispirare dalle circostanze sul momento delle riprese. In questo, soprattutto Lorenzo, è stato geniale: è riuscito a tirare fuori la complessità e lo spessore da occasioni banali e con strumenti decisamente limitati (budget pari a zero, lo specchio da rompere era uno soltanto). Anche guidarmi nelle riprese, o meglio “trascinarmi” è stata una bella impresa, eppure mi sono divertito tantissimo e lo rifarei altre cento volte>>.
E adesso, i prossimi passi?
<<Tra meno di un mese uscirà il mio secondo brano, ma con etichetta e direttore artistico abbiamo già programmato anche i prossimi step. Il progetto è ben delineato e anche i tempi. Sebbene non ci sia alcuna fretta, abbiamo già in lavorazione i 12 brani che andrebbero a completare la mia “opera prima”. Dico “andrebbero”, perché magari qualcosa può cambiare in corsa. Potrebbe però anche uscire prima della fine dell’anno>>.
Hanno tolto ogni vincolo, riaperto i locali, eliminato le mascherine: suonerai questa estate?
<<E’ presto per un concerto tutto mio, ovviamente, ma grazie a “Parole” nelle ultime settimane sono stato ospite di qualche Festival nel padovano e nelle zone limitrofe. Altri verranno. E’ un bene e non solo un mero esercizio per migliorarsi; s’incontrano altri artisti, si scambiano esperienze e pareri, insomma, una vera e propria palestra di vita. Poi, che bello quanto il pubblico canta a squarciagola il tuo pezzo>>.
E provare qualche concorso nazionale?
<<Beh, la strada è sempre in salita e anche quando non lo è, magari è troppo ripida e piena di curve, o di buche, ma certo che ci si prova. Ci si deve sempre credere e ci si deve sempre buttare. Poi, se all’inizio non cadi, non impari più a saltare>>.
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