Palermo 1931-32: il “Ranchibile”, il “Littorio” e la prima promozione in A9/8/2022

Memoria per Palermo 1931-32: il “Ranchibile”, il “Littorio” e la prima promozione in A

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Palermo 1931-32: il “Ranchibile”, il “Littorio” e la prima promozione in A9/8/2022

di Giovanni Curatola

Le squadre di calcio ad inizio degli anni ’30 giocano un po' tutte col “metodo” (uno schema fisso 2-3-5, che prevede appunto 2 terzini, 3 mediani e 5 attaccanti, mezzali comprese). Il Palermo non fa eccezione. All’ingresso in campo, i “giuocatori” fanno il saluto romano al pubblico, e per le squadre del Meridione non esiste una rigida alternanza fra partite casalinghe e esterne, così a una serie di 3/4 partite consecutive in casa cui ne possono seguire altrettante in trasferta. A giugno del 1931 il Palermo conclude il suo primo campionato di Serie B al 3° posto, a un solo punto dalla promossa Bari. Sull’onda di tale rendimento insperato, tifosi e dirigenza prendono coscienza del proprio valore e del fatto che andare in Serie A non è poi così utopistico. La società rosanero col presidente Barresi in testa, e di cui sono grandi tifosi pure il Prefetto e il Podestà (figura che in età fascista sostituisce quella del sindaco), decide dunque di puntare nella stagione 1931-32 senza mezzi termini alla promozione, rinforzando la squadra con le punte Blasevich (dall’Inter) e Banchero (Alessandria), il mediano Ziroli (ex Lazio) e altri acquisti minori. Valeriani in porta, Lo Prete in difesa, Nigiotti a centrocampo e soprattutto il bomber Radice in attacco restano i cardini del telaio della scorsa stagione. Verona, Atalanta e Padova sono le contendenti più temibili per la promozione.

 

IL GIRONE D’ANDATA

Quando inizia il campionato (20 settembre), sono già in fase avanzatissima i lavori di costruzione della nuova casa del Palermo: lo “Stadio del Littorio” (nel dopoguerra “Favorita” ed oggi “Renzo Barbera”), voluto dai gerarchi locali e magicamente incastonato nel parco della Favorita, ai piedi del Monte Pellegrino che fa da magnifico fondale. Intanto. Frattanto il campo del Palermo è ancora il vecchio e stretto “Ranchibile”, sito nell’attuale piazza Don Bosco e capace di 5.000 posti. Più o meno tanti, seguono le prime 4 gare casalinghe consecutive di campionato, contro Legnano, Monfalconese, Spezia e Parma. I rosa partono balbettando, ne vincono solo 2 e crollano in Lombardia nelle giornate successive (a Vigevano e a Cremona), scendendo addirittura al 13° posto. Con le 2 successive vittorie a Novara e Verona più quella interna con la Pistoiese (inframezzate dal pareggio con la capolista Padova) si risale al 5° posto.

 

ADDIO, VECCHIO RANCHIBILE

Proprio Palermo-Pistoiese, del 29 novembre, da programma è l’ultima partita al “Ranchibile”, perché fra 20 giorni è prevista l’inaugurazione in pompa magna del nuovo stadio. Ma 2 settimane di intensa pioggia (eccezionale da queste parti per così tanto tempo) inducono al rinvio. Così dopo un k.o. a Cagliari, il 13 dicembre la compagine mista Roma/Lazio che doveva inaugurare il nuovo “Stadio del Littorio” affronta il Palermo ancora al “Ranchibile”. Il vecchio impianto, causa il prolungarsi del maltempo, prima di chiudere i battenti per sempre vive così un supplemento di altre 3 partite, condite da altrettanti successi rosanero: le ultime dell’anno contro Serenissima e Udinese, quindi il 3 gennaio 1932 contro la Comense. Sul “Littoriale” del 21 dicembre si legge: “Il rinvio sine die dell’inaugurazione del Littorio ha fatto si che i compagni di Nigiotti potessero cogliere ancora una fronda di alloro sul vecchio campo del Ranchibile”. Con la Comense i rosa dilagano (5-0) e salgono al 2° posto, sebbene in condominio con Livorno e Cremonese. Scrive “Il Calcio Illustrato” in quei giorni: “Addio vecchio Ranchibile. Dopo 18 anni di battaglie magnifiche, i rosanero ti abbandonano per una casa più bella e più adatta alle loro gesta e alla loro folla. I più vecchi fra i tifosi ti salutano non senza rimpianti, ammaliati di nostalgia… Stretto gibboso… sei sempre stato come il Monte Pellegrino: raso, arso e con rari ciuffi d'erba. Aprivi i tuoi battenti per le battaglie epiche… Eri dunque destinato all'edilizia o alla cultura di arance, dopo che su questo terreno si erano disputate le Coppe Lipton, frementi duelli tra partenopei e palermitani?”. Chiuso per sempre il suo cancello, il “Ranchibile” come anche altri campi in città sarà assorbito dall'espansione edilizia.

 

IL NUOVO STADIO DEL LITTORIO

Le trasferte di Livorno e Lecce (3 punti in totale e 3° posto consolidato) sono il preludio all’inaugurazione (finalmente) del nuovo stadio. E’ il 24 gennaio, e l’avversaria è la forte Atalanta. I rosanero vanno oltre le più rosee aspettative e vincono 5-1. Così si legge l’indomani nel “Giornale di Sicilia”: “Spettacolo indimenticabile sotto ogni aspetto quello che ci fu dato ammirato ammirare nella giornata augurale del battesimo del nostro stadio… Palermo è matura per le più alte competizioni nazionali, e questa certezza l'hanno data il pubblico, lo stadio e i giocatori. Un pubblico eccezionale, 15.000 spettatori, è stato la grande anima per il superbo avvenimento sportivo. La vasta ospitalità dello stadio sembrava dover essere appena sufficiente a contenere l'immensa fiumana di pubblico che si è riversato al campo del Littorio… Pubblico di ogni categoria sociale, armonizzato da una stessa fede… uno stesso entusiasmo…. Dallo spettacolo della folla a quello non meno grandioso dello stadio, opera veramente colossale che ha torto qualcuno riteneva sproporzionata alle possibilità sportive della città. Ieri fu giorno di festa sana, grande, insperata. In questa indimenticabile visione si inquadrano sotto i migliori auspici le promesse dell'avvenire… E se ieri, al sole smagliante che illuminava la grandiosa opera dello stadio del Littorio, gli uomini hanno suscitato il delirio delle migliaia di spettatori che fasciavano il palcoscenico verde, domani nei difficili fuori casa che ci attendono, lontani dal Pellegrino e privi dell'appassionato soffio incitatore della folla, i rappresentanti di Palermo dovranno ugualmente far valere i loro diritti di squadra di classe, di compagini ardente… Alle 14:20 la figlia del nostro Podestà, principe di Spadafora, la vezzosa signorina Lidia, al cospetto delle autorità presenti sul campo spezza una bottiglia di spumante contro una delle due porte (porta lato Mondello, palo più vicino alla tribuna) l'ing.Barresi offre alla gentile madrina un ricchissimo fascio di rose. Il battesimo è compiuto, tra pochi minuti le squadre in campo completeranno la giornata inaugurale disputando la loro partita. Alle 14:40 si dà inizio… Netta superiorità dei palermitani…  i rosa hanno già preso le redini dell'incontro e dominano a loro piacimento, attendendo da un'istante all'altro l'attimo favorevole per il colpo decisivo…”. Si va al riposo sul 3-0 per il Palermo, e nel quarto d’ora finale, sul risultato di 5-1, “l'Atalanta tenterà di accorciare le distanze, ma invano. Il punteggio è già inciso nella prima pagina dell’inaugurato stadio del Littorio. Appena Bianconi (l’arbitro) annunzia la fine, è l’ovazione. Una piccola apoteosi. Le due squadre salutano e 15.000 appassionati lanciano il loro richiamo di gioia. I rosanero sostano in campo, rapiti dall'affettuosa manifestazione che dura parecchi minuti…”.

 Lo stesso lunedì, il “Littoriale” recita: “L’inaugurazione del grandioso stadio del Littorio, opera veramente degna dell'appassionato interessamento per lo sviluppo sportivo isolano, segna la realizzazione del grande sogno di una dichiarazione che vedeva fino a ieri le sue esuberanti possibilità costrette e limitate dall’angustia delle dimensioni del vecchio Ranchibile… Una folla che non ha precedenti negli annali delle manifestazioni sportive siciliane… si è andata addensando nel corso a mattinata in ogni ordine di posti del nuovo stadio, trasformando il suo ovale in un immenso braciere ardente di passione di entusiasmo… I rosa confermano in pieno l'attesa degli appassionati, si sono fatti onore regolando con un punteggio largo un avversario molto forte e agguerrito... Al fischio di riposo, l'incontro si poteva considerare già bello è deciso in favore dei rosa…”. Che chiudono così il girone d’andata a 23 punti, secondi insieme al Padova. In Serie A salgono le prime due.

 

IL GIRONE DI RITORNO E LA PROMOZIONE

Sui 4 incontri consecutivi fuori casa con cui il Palermo inizia il girone di ritorno, 3 sono vinti agevolmente (a Legnano, Parma e La Spezia). Si perde solo contro il “solito” Monfalconese, ma sono i successivi 4 incontri casalinghi al “Littorio” che, terminando con altrettante vittorie, proiettano i rosanero in testa, in condominio col Padova. Cadono nel nuovo impianto palermitano la Vigevanesi, la Cremonese, il Novara e il Verona. E’ in questo mese di marzo che si decide il destino della squadra, che poi va a pareggiare a Padova e Pistoia, per poi battere il 1° maggio il Cagliari e attestarsi in vetta, stavolta da sola. E il nuovo stadio, che ha regalato nelle prime 6 partite altrettanti successi, diventa subito l’arma in più di una squadra già solidissima. Dopo il successo di Venezia contro la Serenissima, il Palermo impatta con l’ennesimo gol di Radice ad Udine ed è matematicamente promosso in A. A 4 giornate dalla fine, infatti, l’Atalanta (3°, 9 punti più giù) non può più raggiungere i rosa. La trasferta di Como del 26 maggio è una passarella trionfale (0-4) per la gioia dei supporters di origine palermitana presenti in riva al Lago. La settimana successiva lo “stadio del Littorio” vede primo, ininfluente pareggio interno (1-1 col Livorno) e il 5 giugno il Palermo chiude la stagione casalinga piegando il Lecce. Del tutto insignificante l’ultima giornata e l’ultimo pareggio (0-0) in casa dell’Atalanta. Al primato solitario e ai 50 punti, il Palermo aggiunge la soddisfazione di vedere il proprio bomber Radice capocannoniere con ben 27 reti. Il quale, segnerà pure nel “suo” stadio anche il 19 giugno, quando in vista delle Olimpiadi si disputa la partita Sicilia-Puglie, manifestazione stranamente organizzata su base regionale. E’ il primo incontro che lo “stadio del Littorio” vede senza la presenza del Palermo (solo alcuni, in questo caso), che tornerà fra poche settimane per il primo campionato di Serie A della storia rosanero.

 

La maggior parte delle fonti di questo articolo sono prese da "ANTOLOGIA ROSANERO. STORIA DELLA PALERMO CALCIO 1930-33 - VOLUME II") di A.Caruso, 

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