LE MORTI DEI MIGRANTI ABBANDONATI NEL DESERTO

28 July 2023

di Paola Bonacina

Sale a 5 il numero dei migranti subsahariani morti el deserto di stenti, fame e sete. Il ministero degli Interni libico ha spiegato che i corpi sono stati trovati durante i pattugliamenti nelle zone di confine con la nazione vicina tra Dahra e Tawilat Al-Rutba. Si tratta di sub-sahariani espulsi dalle autorità tunisine che li hanno collocati, secondo la denuncia di Tripoli, in una zona disabitata nei pressi di Al Assah, a circa 150 km a sud-ovest di Tripoli. Abbandonati senza acqua, cibo o riparo a temperature che superano i 50 gradi, hanno camminato per chilometri, penetrando fino a 15 km all'interno del territorio libico. Tra questi Dosso Fati e Marie la sua bambina, morte mentre esauste aspettavano Pato il marito che si era allontanato per cercare acqua. Stessa sorte è toccata ad un padre stretto ad un figlio di cui non conosciamo i nomi. “È difficile distogliere lo sguardo da queste scene di genitori che muoiono accanto ai loro figli”, commentano dal collettivo di “Refugees Libya”.

Parlano da Tripoli e sanno cosa vuol dire fare accordi tra stati sulla loro pelle. “Pochi giorni fa è toccato a Fati Dosso e Marie, oggi è toccato a un padre senza volto, a suo figlio e ad altri due compagni a cui è stata ingiustamente rubata la vita”, denunciano. Le immagini arrivano dalle Guardie di frontiera libiche della 19ª Unità, insieme al servizio medico di emergenza libico gestito dalla hotline 1412. Decine di africani subsahariani sono bloccati vicino al confine libico e dicono che le autorità tunisine li hanno portati in quella zona dalla città di Sfax all'inizio del mese. Il governo tunisino li ha poi trasferiti in rifugi in due città, ma i gruppi per i diritti hanno affermato che decine di persone sono ancora bloccate lì in condizioni molto difficili, affamate e assetate in un'ondata di caldo senza precedenti. Il premier italiano, Giorgia Meloni, insieme all'Unione europea, vogliono affidarsi a Kais Saied, il presidente tunisino,   per fermare i flussi migratori diretti verso le coste dell'Europa, con gli sbarchi in Italia che sono in aumento quest'anno, con oltre 83mila persone arrivate in maniera irregolare nel nostro Paese rispetto alle circa 34mila dello stesso periodo del 2022. L'Ue e la Tunisia, uno dei principali punti di partenza per i migranti, hanno firmato la settimana scorsa un accordo di "partenariato strategico" che prevede la repressione dei trafficanti di esseri umani e il rafforzamento delle frontiere.

L'Europa ha promesso un miliardo di euro per aiutare la nazione a far fronte alle conseguenze di una terribile crisi economica che la sta attanagliando, con 100 milioni di euro destinati ufficialmente alla lotta contro la migrazione irregolare. Lo scorso fine settimana alla Farnesina Meloni ha organizzato la Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni ma le ong hanno criticato sia la conferenza organizzata dall'Italia che il partenariato strategico stipulato da Bruxelles con Tunisi, accusando il nostro Paese e l'Europa di fare patti con dittatori come Saied sulle spalle dei migranti.

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