MORTI BIANCHE: CHI NE RISPONDE?

29 November 2016

 di Katiuscia Ester Marino

Messina: 5 operai muoiono mentre puliscono la cisterna della nave Sansovino al molo Norimberga, a causa di fumi tossici scatenati da un inizio di incendio. Inutile il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, inutili i soccorsi, la loro vita si chiude così, inspiegabilmente, presi dal lavoro quotidiano, nel compiere il proprio dovere. Chi ne risponde? Chi pagherà per le ennesime morti bianche, ma sono davvero tali? Eternit, Ilva, Terra dei fuochi ed ora Messina: quante vite ancora saranno sacrificate all’insicurezza, alla superficialità dei controlli, al lavoro in ambienti non garantiti? Quando la prevenzione sarà la norma, la prassi e non l’eccezione fortunata? Intanto un altro incidente sul lavoro priva della vita 5 uomini onesti, priva le loro famiglie del loro affetto, getta nel lutto un’altra città. Il sostituto procuratore Stefania Rende ha disposto l’inchiesta e posto la nave Sansovino sotto sequestro, ma questo ripara la perdita di 5 vite, risarcisce forse le famiglie? No, ci vuole ben altro perché un sistema funzioni, ci vuole di più, necessitano controlli accurati perché nessuno debba più pagare con la vita il privilegio di avere un lavoro, magari malpagato.É necessario intervenire all’origine, pretendere prima e non indagare dopo, quando il danno ormai non concede riparazione, quando lavorare è dato a rischio della vita…o nulla.

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