ALESSANDRA FALLUCCHI E IL SENSO DELLA VITA

05 February 2017

di Roberto Dall'Acqua

Alessandra Fallucchi, attrice romana, in occasione della morte avvenuta il 9 gennaio 2017 di Zygmunt Bauman, ha ricordato questo pensiero del filosofo della "società liquida": "Il sesso è stato tradizionalmente un’attività molto privata, riservata; e a questo deve forse la sua potente capacità di creare solidi legami tra le persone. Privandolo della sua riservatezza potremmo spogliarlo anche del potere di tenere uniti uomini e donne.”

- Alessandra come hai iniziato la tua carriera? <<La mia carriera è iniziata perché avevo in famiglia persone di teatro (mia zia Maddalena Fallucchi era regista e suo marito Fulvio Fo - fratello di Dario Fo - uno dei più importanti organizzatori di teatro negli anni 80). Da adolescente seguivo gli spettacoli di mia zia e non solo quelli. Ho conosciuto grandi attori fra cui Valentina Fortunato, storica attrice di Giorgio Strehler, che mi ha seguito per un anno preparandomi al provino per l'Accademia Nazionale Silvio D'Amico, a cui ho avuto accesso a soli 18 anni>>.

- Quanto ti arricchisce, professionalmente e umanamente, fare l'attrice? <<Ho scelto questo lavoro per le possibilità di approfondimento, conoscenza e scoperta continua sulla natura umana che offre. E' inoltre un mestiere che ti mette a contatto con tante persone e realtà diverse, che allena al dialogo e alla comprensione, nonostante le mille difficoltà e la pressione continua a cui si è sottoposti. Crescere in questo ambito significa soprattutto misurarsi con i propri limiti e con i propri fantasmi e trovare costantemente la forza di rinnovarsi e cambiare>>.

- Se dovessi presentarti a chi non ti conosce cosa diresti di te? <<Come persona sono inizialmente socievole ma non invadente, di base riservata e diffidente. Quando entro in confidenza e in amicizia con qualcuno sono in grado di grandi slanci di affetto e di dimostrazioni concrete di amicizia. Sono molto, troppo, sincera e onesta. Non amo le bugie, mi offendono e offendono la mia intelligenza. Ecco, detesto i bugiardi e i manipolatori in genere>>.

- In che produzioni hai recitato e in quali hai tratto maggiori emozioni? <<Ho recitato in produzioni piccole e grandi, come fondatore di una compagnia storica romana, IL CARRO DELL'ORSA, inoltre mi sono fatta io stessa anche promotrice di molti progetti e di diverse coproduzioni. Ho collaborato con realtà importanti come ARGOT, FATTORE K, TEATRO DI ROMA, TEATRO MANZONI, ETI, FRANCO PARENTI, GLOBE THEATRE e tante altre. I progetti e i ruoli che mi hanno dato grandi emozioni sono moltissimi, ma devo confessare che i lavori in cui ero coinvolta non solo come attrice ma anche come produttrice sono a me più cari, per l'investimento totale emotivo (e non solo) che e' stato messo in campo>>.

- Quanto è complicato e faticoso essere donna oggi nel terzo millennio e nella società dei social media? <<In Italia essere donne è sempre più complicato che in altri paesi dell'Occidente. Abbiamo fatto dei progressi nonostante la parità sia un concetto che dovrebbe essere espresso non solo istituzionalmente, ma anche e soprattutto essere introiettato culturalmente. Per quello che riguarda i social media, credo che sia uomini che donne si ritrovino in modalità relazionali ormai totalmente dominate dall'immagine che di sé si vuole dare, dalla velocità e facilità dei contatti/incontri e dalla superficialità inevitabile che deriva dalla mancanza di un confronto di persona….Bauman ne ha parlato in tanti libri, per anni>>.

- www.ilgiornaledelricordo.it si occupa di memorie, di storia. Qual'è un bel ricordo (anche non professionale) di Alessandra? <<Non c'è un solo ricordo a cui sono affezionata, per fortuna sono tantissimi! Il più bello è legato alla nascita di mia figlia. Si potrebbe dire che è venuta al mondo dopo un "mare di risate", visto che le contrazioni per il parto mi sono iniziate dopo aver riso molto>>.

- Che importanza ha per te il ricordo storico? Ricordare alle nuove generazioni avvenimenti, episodi e persone che - magari vissute in tempi lontani - hanno rappresentato una traccia per il futuro? <<Per me è fondamentale la memoria storica, da ragazzina passavo ore con i miei nonni che mi raccontavano aneddoti della loro vita e del periodo da loro vissuto durante la seconda guerra mondiale (da qui la mia passione per gli avvenimenti del primo e secondo conflitto mondiale, su cui ho anche tanto studiato per preparare due spettacoli da me diretti). Quelle storie personali che si intrecciano con la grande Storia sono parte del mio patrimonio culturale, mi hanno dato il senso di una partecipazione alla vita che non è egoistica/ auto-referenziale ma "politica" nel senso dell'appartenenza ad una collettività e di responsabilità verso quello che faccio, responsabilità per il futuro che lasciamo alle giovani generazioni>>.

- Progetti, appunto, per il futuro di Alessandra Fallucchi? << A breve, sarò in scena a Mantova e a Roma con la ripresa di una commedia amara dal titolo TOY BOY. Inoltre, dirigerò uno spettacolo con quattro giovani attori molto bravi proprio sul tema delle tradizioni e leggende del nostro paese: LA LEGGENDA DEL PESCATORE CHE NON SAPEVA NUOTARE scritto da Agnese Fallongo, ad Aprile al Teatro Studio Uno. In estate/autunno diversi progetti, uno Shakespeare e poi un altro testo meraviglioso a due personaggi, molto forte e coinvolgente, e tanto altro ancora, ma come tutti gli attori sono scaramantica e non voglio svelare troppo>>.

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News » INTERVISTE - Sede: Nazionale | Sunday 05 February 2017