VALLE DELLA LOIRA E I SUOI FATATI CASTELLI
01 July 2019
di Sabrina De Prisco
Come trascorrere una settimana nella Valle della Loira con i bambini alla scoperta dei suoi incantevoli Castelli.
Può sembrare un viaggio audace se si pensa che è stato affrontato in automobile con due bimbe di 6 e di 2 anni (quest’ultima in piena fase di spannolamento), ma con una buona dose di pazienza e di organizzazione si possono affrontare anche i Castelli della Loira con allegria e divertimento.
Un’esperienza da favola per chi non smette mai di credere ai sogni e viaggia con gli occhi di un bambino. Ecco perché viaggiare con i bambini mi diverte, le scoperte e l’entusiasmo con cui esse vengono vissute sono l’”essenziale” che troppo spesso “è invisibile agli occhi” di noi adulti. (La cit. al Piccolo Principe non può esservi sfuggita se siete amanti viaggiatori con lo spirito di un bambino).
Dalla favola ai Castelli il passo è breve e qui di seguito vi dirò come affrontare i Castelli della Loira e un giro tra le bellezze della sua Valle in compagnia di tutta la famiglia.
Partenza da Milano in auto con pranzo a sacco e le dovute soste “obbligatorie”, in circa 9 ore siamo arrivati a Blois, ottimo e consigliato punto di partenza per cominciare un itinerario partendo dal cuore della Loira.
Visitare Blois: il Castello e i luoghi turistici
Blois ci accoglie con una scalinata, Denis Papis Stairs, raffigurante il ritratto della Gioconda in occasione dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci.
Intraprendiamo questo viaggio nel momento di maggiore entusiasmo francese nel festeggiare una ricorrenza per loro molto sentita, per una serie di eventi storici che vedono Leonardo Da Vinci soggiornare proprio in uno dei Castelli della Loira per lungo tempo, e realizzare opere che resteranno nella storia, proprio nel territorio francese.
Cominciamo l’esplorazione del paese che ci appare subito caratteristico nel dedalo di stradine e palazzi d’epoca che si snodano davanti ai nostri occhi, fino ad arrivare all’impetuoso Castello di Blois.
Il castello di Blois si erge sopra una piazza che porta all’incantevole fiume Loira, che sommessamente valorizza la valle con scenari unici e incantevoli.
Nella sua imponente struttura, che da una parte guarda verso la Chiesa di San Vincenzo, che vi consiglio di visitare, e dall’altra parte si affaccia nella piazza ad ammirare i draghi affacciati alle finestre del Museo della Magia, si distingue per i tratti rinascimentali delle sue facciate e la cura degli interni che ci restituisce ambientazioni dell’epoca scavalcando secoli di storia.
Affrontiamo la visita del castello senza passeggino, per la presenza di scale, ma grazie alle guide digitali, affidate ai tablet, siamo riusciti a conquistare l’attenzione di Aurora, che ci ha portato in giro per le stanze del Castello, anche se con la piccola Bianca un po’ in braccio e un po’ sulle spalle del papà, per evitare che si lasciasse andare in scorribande non concesse.
Usciti dal Castello ci accoglie un giardino reale ben curato che si affaccia su un panorama fatto di tipici tetti con graziosi abbaini e lo spettacolo dei draghi che facevano capolino dalle finestre del Museo della Magia, che tanto divertivano i passanti con improvvise apparizioni.
Prima di lasciare Blois, vi consiglio inoltre di visitare la Chiesa di San Nicola, situata su un’altura opposta alla zona in cui si trova il castello. E’ una bella passeggiata tra vicoli e parchi, dove poter sostare con i bimbi per concedergli un momento di puro divertimento.
Inoltre, vi consiglio di fare un giro anche nel quartiere degli artisti: scoprirete viuzze e botteghe di artigiani in un contesto davvero d’altri tempi.
Visitare Amboise: il Castello di Clos-Lucè e il Parco di Leonardo da Vinci
Entrando nel paesino sembra di immergersi nella piccola cittadina revocata da Disney nella nota fiaba della Bella e La Bestia.
Un contesto atemporale dove botteghe e casette dal tetto spiovente la fanno da padrone accompagnandoci dritti verso il Castello di Clos-Lucè. Noto per essere stato, per un lungo periodo, la residenza del “nostro” Leonardo Da Vinci (anche se in Francia ancora qualcuno crede che il genio sia di origini francesi!!). D’altronde proprio nel Castello di Clos-Lucè l’eclettico Da Vinci ha finito i suoi giorni.
Il parco su cui si affaccia il Castello ci racconta l’esperienza artistica e ingegneristica di Leonardo Da Vinci con la riproduzione di alcune delle sue invenzioni alle quali i bimbi, e non solo, hanno la possibilità di sperimentare e provare entrando nel vivo dei racconti e della storia.
Un ottimo modo per coinvolgere i grandi e i più piccini in un’esperienza che conquista tutta la famiglia.
La mia piccola Aurora, di 6 anni, è stata particolarmente attratta da tutto il paesaggio grazie anche al fatto che nella sua scuola le maestre avevano già da tempo affrontato il discorso di Leonardo Da Vinci, in occasione di questo importantissimo anniversario, per avvicinare i bimbi alla storia di questo importante personaggio.
Allora eccola Aurora che imita la Gioconda e, la sua preferita, La Donna con l’Ermellino, imitando anche l’ermellino, ovviamente. Insomma “un personaggio” già ce l’ho in casa!
Il Castello di Chenonceaux, i suoi immensi giardini e la fattoria
Uno dei castelli più belli è il Castello di Chenonceaux, costruito su un ponte che attraversa uno degli affluenti della Loira. Non è un castello particolarmente grande, ma affascina per la sua caratteristica che lo vede eretto su un ponte e per il riflesso che genera, su ambo i lati, specchiandosi nell’acqua che scorre ai sui piedi.
E’ circondato da ampi e splendidi giardini e boschi, ma per i bimbi è sicuramente più divertente avventurarsi nel labirinto fatto di piante all’ingresso del parco e visitare la fattoria con gli animali.
In tutti i castelli abbiamo notato che c’è una cura degli interni e soprattutto nella coltivazione di piante e fiori, oltre che la cura degli animali, laddove sono presenti le fattorie, che rendono questi posti sempre vivi. Pare che sia un modo questo per catapultare i visitatori in ciò che era la vita di chi ha abitato nel tempo questi magnifici castelli. Solo rendendo vivo tutto ciò che gira attorno a queste strutture possiamo capire cosa vuol dire passeggiare, gestire una fattoria con gli strumenti e le attitudini di un tempo.
Pausa allo ZooParK su richiesta delle bimbe
Sapevamo che il nostro tour dei castelli si sarebbe dovuto intervallare con attività più goliardiche a misura di bimbo. Così, bersagliati da volantini pubblicitari e cartellonistica a supporto, abbiamo deciso su richiesta di Aurora, di portare le bimbe a vedere gli animali (quelli di un certo calibro) allo ZooPark.
Ammetto di non essere un’amante di questi posti, gli animali devono vivere nei loro luoghi d’origine, ma per fortuna ora non sono più esposti in gabbie, ma in ampi spazi. Non che questi faccia di molto la differenza concettualmente, ma con un sospiro e per amor di mamma ho lasciato in disparte i miei princìpi e le ho portato a vedere i leoni, le tigri, le giraffe, gli elefanti, ma soprattutto il panda, che la piccola Bianca mi ha nominato per tutto il viaggio.
Il Castello di Chambord: il più famoso dei castelli della Loira
Il più famoso, oltre ad essere il più grande dei castelli della Loira, è il Castello di Chambord. Il vero castello che subisce il fascino del rinascimento. Il castello delle principesse, quello dove hai immaginato i baci più romantici e quello che si vede nei film delle grandi dame dell’800. Insomma, il castello dei sogni, della Disney e delle fiabe, eccolo lì, che si para nella sua superba maestosità dinanzi ai nostri occhi e noi ci avventuriamo subito alla sua scoperta.
Bello nella struttura, e ottimamente restaurato nei suoi interni, curato nei dettagli e con un’ampia vista sui giardini.
Per viverlo appieno e per divertirci un po’ con le bimbe, abbiamo noleggiato una di quelle macchinine elettriche per fare il giro degli esterni in un modo alternativo.
Castello d’Ussè, luogo in cui venne scritto il romanzo “La Bella Addormentata nel Bosco”
E’ il castello in cui Charles Perrault, durante un periodo di vacanza, ha scritto una delle fiabe rese dalla Disney più famose nel mondo, La Bella Addormentata nel Bosco.
Con gli occhi sognanti entriamo nella torre che ci conduce a ripercorrere tutte le tappe salienti della fiaba con tanto di stanze allestite per l’occasione e manichini ben sistemati e addobbati con vestiti d’epoca, a rendere suggestivo ogni momento della storia.
Dalla nascita della principessa Aurora, tanto cara a mia figlia, fosse solo per il lampante caso di omonimia, fino alla sua morte apparente e il fatidico risveglio grazie al romantico bacio del principe Filippo.
Insomma, tutti i passaggi, matrigna inclusa nel suo abito spettrale, sono reinterpretate nel Castello d’Ussè per divertire e far sognare i piccoli, e non solo.
Ci imbattiamo anche nel sottotetto in cui, in un’atmosfera rimasta ferma nel tempo, ogni cosa è rimasta volutamente impolverata e lasciata negli angoli che il tempo gli ha riservato. La scelta di lasciare così “trasandato” quel posto, così com’è spiegato, è dettata dal fatto che le cantine e i sottotetti sono preziosi contenitori di oggetti che nel tempo vengono raccolti perché inutilizzati, ma che con il passare degli anni e dei secoli, riacquistano il loro valore perché ci raccontano di epoche trascorse, mode, giocattoli, e oggetti, che seppure rotti e malconci, parlano di un tempo che fu.
Questa cosa mi ha colpito, e sono onestamente rimasta affascinata da un contesto che ha preservato tanti pezzi di storia senza che questa sia stata manipolata nel tempo dalla mano umana.
Una visita alle prigioni dei sotterranei e poi ci dedichiamo alla visita degli splendidi giardini, prima di lasciare il castello con i nuvoloni carichi di pioggia alle spalle.
Visita alle Cantine Monmousseau a Montrichard, con degustazione vini
Il nostro viaggio è stato intervallato da più esperienze come quella a Montrichard con la visita alle cantine di Monmousseau, dove ad accoglierci c’era un tour tutto da scoprire.
Un tragitto in esterno con tappa nella grotta in cui vivevano nella notte dei tempi i primi abitanti della zona. Si tratta di grotte presumibilmente in tufo che ci hanno riportato alla mente i caratteristici sassi di Matera, le cui abitazioni erano ricavate nella roccia e, seguendo il tragitto, ci siamo catapultati in un percorso davvero esperienziale.
Infatti cominciamo la nostra passeggiata nelle cave, luogo ideale per la conservazione del vino, ma la peculiarità del posto era il gioco di luci che ricreavano gli affreschi e i dipinti visti nei castelli, proiettati sulle superfici rocciose delle cave.
Un gioco di luci davvero strabiliante che ci ha sorpreso per tutto il cammino fino al culmine dove ad aspettarci c’erano le degustazioni dei vini tipici della zona.
Anche le bimbe si sono divertite percorrendo il cammino alla ricerca dei capolavori proiettati sulle rocce.
Il nostro viaggio finisce qui, ma il sogno di nuove avventure continua!
Tratto da: https://ladonnariccia.it/author/sabrinadeprisco/
© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it
News » LA DONNARICCIA.IT | Monday 01 July 2019
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