Carlo Vanzina, regista scanzonato1951-2018

Memoria per Carlo Vanzina, regista scanzonato

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Carlo Vanzina, regista scanzonato1951-2018

di Raffaella Iannece Bonora

Era il 1951, a teatro debutta il quartetto Cetra, Frank Sinatra sposa Ava Gardner, nel mondo si combatte la guerra di Corea, in Italia entra in vigore la Riforma Vanoni sulla dichiarazione dei redditi, il generale Eisenhower sbarca sulla nostra penisola, a fine Gennaio si apre la prima edizione del Festival di Sanremo e, il 13 marzo dello stesso anno, a Roma, Stefano Vanzina diventa padre  per la seconda volta: nasce Carlo Vanzina. "Cosa vuoi fare da grande?" Chissà quanti glielo avranno chiesto, chissà cosa rispondeva il piccolo Carlo a 4 o 5 anni, non potremo mai saperlo. Ciò che sappiamo è che, tale padre tale figlio, Carlo è diventato regista, produttore cinematografico e sceneggiatore. Ha frequentato una scuola francese a Roma, le Lycée Chateaubriand, ha avuto tre importanti storie d'amore, con la prima moglie, l'attrice Ely Galleani, con la seconda, la costumista Marina Stranziota, durata solo 7 anni e, infine, si è risposato nel 1996 con Lisa Melidoni dalla quale ha avuto due figlie. Carlo Vanzina ha firmato le pellicole più viste degli anni ottanta e novanta. Dopo gli studi col padre Steno, Monicelli e Sordi, si è messo all'opera fianco a fianco col fratello Enrico, formando una coppia indissolubile: i fratelli Vanzina. Il primo film vide la luce, anzi, il buio della sala, nel 1976, si trattava di "Luna di miele in tre", da allora non si è più fermato e, in 40 anni, ha realizzato circa 60 film. Il suo successo? Divertire un'Italia preoccupata, stemperare i problemi del proletariato con i colori vivaci e allegri dei suoi film. Ci ha regalato emozioni, spensieratezza, film freschi come i ghiaccioli al limone presi in rotonda, chi non ricorda la gioventù di "sapore di mare", l'indimenticabile Diego Abatantuono in "Eccezzziunale...veramente", i comici film ad episodi come "Vacanze di Natale", Gigi Proietti in "febbre da cavallo - la mandrakata", sequel del film del '76 diretto dal padre, e ancora "in questo mondo di ladri" con un cast di eccellenza comica, "il ritorno del Monnezza" omaggio a Tomas Milian. I film diretti da Vanzina sono tantissimi, uno più memorabile dell'altro perchè con il suo stile divertente e leggero ha avuto la capacita di entrare nelle case di tutti, di farci ridere, divertire, di renderci spensierati almeno per la durata di una pellicola. Ci ha regalato un grande numero di commedie, ed un discreto numero di noir, opere in costume e polizieschi meno famosi - "sotto il vestito niente", "la partita", "tre colonne in cronaca". Il padre dei cinepanettoni, dei "vacanze a...". Non, però, solo regista di commedie generazionali ma cineasta a tutto tondo, competente e brillante. Forte una delle sue ultime affermazioni: “In una cinematografia seria come quella americana noi Vanzina saremmo venerati come Spielberg. Qui in Italia dobbiamo vergognarci”.
Carlo si è spento  stamattina 8 luglio, aveva 67 anni, ad annunciarlo suo fratello Enrico e la sua famiglia, "ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese" hanno affermato i parenti. Ancora ignote le cause precise della morte, ma sembra che da qualche tempo fosse molto malato. "Sapevo da tempo che Carlo stava male. Ci siamo sentiti per messaggio recentemente, ma sapevamo che purtroppo non c’erano molte speranze". Sono queste le prime parole, commosse, di Walter Veltroni, ex sindaco di Roma ma soprattutto amico di Carlo Vanzina. Addio al criticato uomo che, però, ha avuto l'ardire, e la capacità, di regalarci pagine indelebili di storia e cinematografia italiana, senza mai cadere nel cinismo, che ha saputo raccontare l'Italia e Roma in maniera elegante, diversa, briosa, rilassata.

Carlo Vanzina, Roma 13 Marzo 1951 - Roma 8 Luglio 2018

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