Giorgia Botticelli: “Artista dei chiodi” multicolori8/6/2019

Memoria per Giorgia Botticelli: “Artista dei chiodi” multicolori

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Giorgia Botticelli: “Artista dei chiodi” multicolori8/6/2019

di Roberto Dall’Acqua
 
www.ilgiornaledelricordo.it ha intervistato la vulcanica Giorgia Botticelli, artista a tutto tondo che ci ha stupito per le sue fantastiche e favolistiche creazioni.
 
- Chi è Giorgia Botticelli? Perché ti definisci “l’artista dei chiodi”?
Giorgia Botticelli è una ragazza romana di 25 anni.
Sono un fluido continuo di emozioni, un’anima tutta da scoprire.... Sono l’Artista Dei Chiodi. Ma anche rivendico quel periodo in cui lo stupore era l’arte di meravigliarsi delle piccole cose.
Perché pensandoci bene, siamo esseri fatti di graffi e cicatrici.
Così sono nati i miei ritratti fatti di chiodi e non solo...Quei volti e quelle storie che prima di tutti, graffiano me. Sono la Margherita di Riccardo Cocciante, “che ama i colori e che con i secchi di vernice colorerebbe tutti i muri”.
La donna “dolcemente complicata” che racconta Fiorella Mannoia, ma anche quella brillante che ti chiama anche la notte di Luciano Ligabue.
Scendo nel palcoscenico della mia Arte interpretando il ruolo di una Pin Up che tra colori e gonne a ruota, con un martello in mano, racconta la vita degli altri grazie a dei chiodi. Mi rifugio in un periodo storico che non è il mio, il decennio della rinascita, quello del rock’n’roll, dei blu jeans, dei bigodini e dei pois.
Giorgia Botticelli al di là del suo personaggio è semplicemente una pittrice ritrattista, un’anima
graffiata da questa vita, che tende con le sue opere a graffiare chi incontra nel suo viaggio.
Penso che siamo tutte anime pulsanti che si graffiano a vicenda ed ognuno di noi, porta con sé nel bagaglio della vita tutti i suoi graffi dell’anima.
Quasi 10 anni fa, incidendo con un chiodo la firma su una mia scultura, non ho potuto far altro che trasformare quei graffi, in opere d’arte. Ogni chiodo presente nelle mie opere è un graffio dell’anima, lascia un segno, quella cicatrice che ci plasma e ci fa sterzare in scelte e strade diverse.
Sin da piccola sono entrata nel mondo dell'arte ritraendo volti, quelli che potessero raccontare
qualcosa. So esattamente il numero dei chiodi presenti in ogni mia opera, perché mentre la creo, vivo emozioni improvvise, quelle che racconto tramite i miei chiodi, quelle che mi fanno scendere una lacrima, ma anche quelle che mi fanno alzare il volume della musica per restare in silenzio.
 
- Da artista materica all’approdo in tv. Come mai?
Il mio approdo televisivo è iniziato per caso, sono sempre stata affascinata dal mondo dello spettacolo, ma soprattutto da tutte quelle anime che pulsano d’arte, di forti emozioni dietro una telecamera o su un palcoscenico.
Sin da piccola, ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi in qualche modo, di comunicare
emozioni attraverso ogni forma d’arte. Ho iniziato così con la danza classica a quattro anni, emozionandomi anno dopo anno con stili diversi, continuando con la musica, la scultura, la pittura, fino a scendere nel palcoscenico della mia Arte interpretando una Donna Anni ’50. Quattro anni fa è iniziato tutto per caso. Così con un po' di paura, mi sono presentata al provino. Dopo qualche giorno mi arriva la chiamata tanto attesa: “Giorgia sei dei nostri!”. Mi hanno chiamata dalla redazione di un programma televisivo, dicendo che erano interessati a me e alla mia arte alquanto inusuale. Circa un’ora e mezza di dialogo, cosa completamente inaspettata per me, vedevo che più parlavo e più i volti delle persone dinanzi a me erano sorpresi ed interessati allo stesso modo.
Così si è aperta una nuova strada davanti a me,quella televisiva, che mi ha fatto conoscere nuovi mondi, persone e soprattutto fatto provare forti emozioni. Quella strada che mi ha portata da una regione all’altra, passando da RealTime, Mediaset, fino ad arrivare quest’anno nei palinsesti Rai. La mia Arte e il mio “personaggio” se così si può chiamare, mi hanno portata dove mai mi sarei aspettata, ogni volta con il massimo dell’umiltà e voglia di crescere.
Personalmente “rubo con gli occhi” dai più grandi,perché credo fortemente che ai piedi di una persona “anziana”(lavorativamente parlando e non) posso imparare e comprendere, così da migliorare la mia persona giorno dopo giorno. 
La Giorgia Botticelli televisiva, è semplicemente se stessa. Quella ragazza che si emoziona davanti una storia toccante e quella che apprezza le piccole ma grandi cose della vita e crede che siano fondamentali. E’ quella ragazza che ha il cuore che comincia a battere follemente prima di entrare in scena e anche quella che regala i suoi sorrisi con immensa gioia a chiunque incontra, con la speranza di essere ricambiata prima o poi.
 
- Cosa desideri essere nella tua vita? E cosa vuoi realizzare?
Sto lavorando fortemente a tutti quei sogni che da bambina mettevo nel “cassetto”. “L’arte non ha epoca, è l’emozione che dorme su guanciale d’eternità”.
 
- Qual è il ricordo, personale o professionale, più emozionante di Giorgia Botticelli?
29 Marzo 2017. Città del Vaticano. Ancora mi vengono i brividi appena penso a quella mattina.
Questo è il mio ricordo personale e professionale più emozionante. Proprio in quel giorno di Marzo, dove a Roma il sole splendeva e il mio cuore batteva follemente, Non so come spiegarlo, ma dinanzi a Sua Santità, Papa Francesco, ho  provato un’emozione unica, mai provata prima. Mi ha ringraziata con una tale semplicità e gioia, che mi ha riscaldato il cuore. Da quel giorno, ogni volta che vado in Vaticano, ho sempre quell’emozione addosso. Non ci crederete, ma io dopo quell’udienza, ho pianto di gioia per giorni!
Penso siamo tutti fuochi, che se non alimentati da talento e studio, prima o poi si spegneranno. Anche se sinceramente vanno e vengono, alcuni fortunatamente sono riuscita a realizzarli, altri
 invece sono ancora li ed altri sono in “lavorazione”. Nella vita vorrei diventa semplicemente un’artista a 360°,pragmatica, fragile e forte allo stesso tempo, proprio una di quelle anime pulsanti di cui parlavo nella domanda precedente. Ho anche avuto l’onore di omaggiare durante l’udienza, Sua Santità Jorge Mario Bergoglio, in segno di ossequio e devozione, con la mia opera d’arte “3949 Chiodi. Papa Francesco”. Guardava la mia opera con 3949 chiodi e 156 rosari di grandezza 160x110 cm., sbalordito, ma io più di lui! Ha dato la sua benedizione a me alla mia carriera,stringendomi forte le mani e dicendomi : <<Hai un grande dono, custodiscilo sempre!>>.
   
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il presente ma conserva l’essenziale. Che ne pensi?>>.
Che nella vita bisogna sempre lasciare che il mondo entri dentro noi, ci travolga, così da uscirne
diversi. Che bisogna trasformare ogni cicatrice della vita nei gioielli più preziosi. Penso che non esiste taglio senza una nascita, quindi lascerei il tempo asciugare il superfluo tranquillamente senza voltarmi mai, correndo verso il futuro con i piedi a terra e la testa fra i sogni.
 
- È difficile essere donna - donna del terzo millennio, donna 3.0 oggi nella società liquida dei social e, ancora, nel mondo della prevaricazione maschile?
Secondo me non è difficile essere donna soprattutto del terzo millennio. Credo che spogliarsi troppo non serve mai, sui social, sui giornali, in televisione.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e mostrarsi nel modo migliore che reputa.
Secondo me sta tutto nel modo in cui si fanno e mettono in mostra le cose. Per una donna è sempre bello essere cercata, ma ci sono modi e maniere diversi. Ci sono parole, gesti, c’è un mondo che non per forza deve sfociare sempre nella volgarità.
Per me invece, è difficile vivere in un mondo in cui ci sono dita che sfiorano più cellulari che volti. Un mondo in cui quasi tutti hanno paura di un giudizio o semplicemente di uno sguardo. Ma sapete quant’è bello guardarsi negli occhi?
E’ triste un mondo in cui non esistono più presentazioni e strette di mano, ma richieste di amicizia. Viviamo nel mondo della prevaricazione maschile, ma questo non nega il fatto che possiamo essere donne libere e rispettate. Penso che la vera ricchezza è possedere le cose e non mostrarle del tutto, credendo fortemente nel desiderio e nella tentazione. Per vestire una donna non servono gonne estremamente corte o tacchi vertiginosi, ma parla la sua semplicità, sensualità, ma soprattutto la sua eleganza.
E’ difficile per me un mondo in cui bisogna dare un nome a tutti i nostri sentimenti tramite un #hashtag. E’ difficile un mondo in cui l’attenzione di una persona la ricevi tramite un like o un cuoricino Instagram, anziché ricevere una carezza. Aono una donna nel terzo millennio, ovviamente super social anche io, ma trovo tutto questo troppo avanti, rispetto ai valori con cui sono cresciuta. Per valori intendo anche un semplice abbraccio o una cena condivisa senza alcun cellulare sul tavolo e una nessuna notifica che arriva, dove padroneggia il dialogo e la voglia di conoscersi. Intendo la gioia di una nonna condivisa con la sua nipotina mentre gli insegna a fare una torta e non un tramite un video su YouTube.
Mi riferisco a quelle mani sporche di terra di un nonno quando tornava dalla campagna, quelle mani che sapevano di lavoro, di dignità. Ecco,mi manca tutto questo in un mondo social.
 
- Obiettivi professionali e propositi personali futuri di Giorgia Botticelli?
Sicuramente la formazione in un’accademia di cinematografia e di musical. Continuare a crescere e sperimentare la mia arte con la sfida di superarmi ogni volta.
Per quanto riguarda progetti futuri non posso svelare nulla, ma ti dico che: “ho fede nei silenzi un passo prima del coraggio!”.
 
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