Alessia Bronico: il suono del poeta13/7/2019
di Roberto Dall’Acqua
Alessia Bronico utilizza la parola con grande arguzia perché attraverso i suoi scritti i vocaboli diventano voci e suoni. In quest’intervista ci racconta il suo grande amore per la poesia.
- Chi e Alessia Bronico?
Madre, voce, parola: suono. Credo che suono potrebbe essere un buon riassunto di tutte queste definizioni.
- Un “Dio Giallo” è il tuo primo libro?
No, è il secondo. Il primo, sempre edito per i tipi di LietoColle è L’abito della Felicità. Un dio Giallo, però, è essenzialmente collegato al primo.
- Cosa desideri essere nella tua vita? E cosa vuoi realizzare?
Temo sia una domanda troppo generica a cui poter dare una risposta definita. Tuttavia ci proverò dicendoti cosa per me è assolutamente necessario. Desidero rimanere integra nei luoghi in cui mi muovo, condurre un serio lavoro sulla parola.
- Qual è il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
Personale: decisamente la nascita di mio figlio.
- Alejandro Jodorowsky afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale>>. Che ne pensi?
Può essere vero se siamo in grado di vedere il superfluo e lasciarlo andare insieme al tempo. Qui sta il grande lavoro del poeta.
- È difficile essere donna - donna del terzo millennio, donna 3.0 - oggi nella società liquida dei social e, ancora, nel mondo della prevaricazione maschile?
Essere donna sarà sempre difficile se continuiamo a pensare ancora che sia difficile essere donna. Sono donna, punto.
- Obiettivi professionali e propositi personali futuri di Alessia Bronico?
Continuare a scrivere, senza dubbio e non disimparare l’amore, anche.
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Alessia Bronico (Atri, 1981). Vive tra la Lombardia e l'Abruzzo luogo delle sue origini. Ha pubblicato in poesia L’abito della Felicità (LietoColle, 2016), Un dio Giallo (LietoColle, 2018), è inserita in Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n. 5 (Raffaelli Editore, 2017).
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