No alla violenza di genere!28/11/2019

Memoria per No alla violenza di genere!

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No alla violenza di genere!28/11/2019

di Francesca Viola Mazzoni

Foto di copertina di Luca Concas

Foto e regia video di Miriam Bergonzini

Piccola tu,

non accettare il silenzio, il morso serrato, gli sguardi obliqui. Che a disapprovare sono buoni tutti ma pochi sanno fare ad amarti ed è solo per loro che puoi decidere di farti promessa.
Agli altri dai il dono dell'indifferenza, le spalle girate, la nuca senza indugio.
Agli altri riserva il trattamento del riccio che punge, della lumaca che si ritira nel guscio, del felino che sbrana.
 
Piccola tu,
non permettere che ti dicano chi sei. Che hai gambe buone e sguardo fiero e quella fierezza ti rende forte invincibile.
Perciò fermati e guardati e dimmi cosa vedi, se sei felice o contro il cuscino piangi. 
Poi ridi e assolviti.
Che solo il sottostare al giudizio degli altri è fine pena mai.
 
Piccola tu,
non credere che una spinta sia casuale, uno schiaffo il solo e unico. Non cedere alle scuse posticce, al dietrofront a salve, al pentimento del giaguaro. 'Si è trattato di uno stupido incidente, sei la solita esagerata, sempre troppo emotiva, troppo impulsiva. Sempre troppo.
Ma non mi basta mai'.
Ricordati che hai pelle bianca e sottile e certi lividi durano a lungo. Sono feroci come un abbandono, definitivi come il disincanto.
 
Alza la testa, tu alzala.
Che sei nata per essere matta e ribelle, che per sottomettersi sono state create le pecore, per umiliarsi nessuno. Crescerai e ti sentirai spesso sola e stanca, mentre dirai benedette le banalità che disprezzavi. Benedetti i ti amo, il prendersi cura, i 'ci penso io a te', i baci. Benedetti i baci.
Maledirai invece quella volta che sei stata buona nell'angolo e la mano che ti ha colpita, gli occhi che hanno fatto abbassare i tuoi.
Poi imparerai a farti amico il rancore, addomesticare la rabbia, condurti per mano alla quiete. Firmerai un armistizio con te stessa e col mondo.
Ti metterai in salvo, da sola e per sempre.
 
Vorrei risparmiarti molto del dolore che ho provato io, prenderti per la collottola e condurti al sicuro dei miei anni. Ma ogni ginocchio è chiamato ai suoi scortichi, ogni occhio al suo pianto.
Comunque ce la farai.
Inchinati al cospetto della meraviglia che sei e ce la farai, credimi. Credi a chi, sbilenco ma saldo, oltre quel tunnel ci è già passato ed è qui a dirlo. 
A dire 'No, non ci sto'.
 
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