Il ritorno dell’ex29/3/2020

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Il ritorno dell’ex29/3/2020

di Francesca Viola Mazzoni
 
Tornano tutti.
 
In questi giorni di follia pandemica, noi donne assistiamo a un ritorno in massa di orde di uomini di vario ceto ed etnia, accomunati da un unico tratto distintivo: la disperazione da quarantena.
Una transumanza maschile da scoraggiare un mandriano.
 
Solitamente sono ex: ex amori, ex mariti, ex amanti, ex amici, ex dirimpettai, ex colleghi, ex vicini di ombrellone.
Chattano con te dal divano mentre la moglie prepara le Panatine. Ed è una catena darwiniana che nessuna risparmia perché anche tu stai rosolando le Panatine, anche il tuo uomo è sul divano e, guarda caso, da mezz'ora armeggia col cellulare, che la cugina di quarto grado di Caltanisetta ha tutti i sintomi del virus e lui è seriamente preoccupato, le chiedo solo come va, le chiedo solo se vuol fare il tampone, amore.
 
Mandano cuori o falli.
O cuori colti in fallo.
 
C'è l'amore del liceo che non ti ha detto quel ti amo che tu aspettavi nel '96 ma sbatecazz, mica è il Muller che fuori frigo va male.
C'è l'amante che nel 2000 non ha lasciato la moglie perché la figliola era in fasce ma giura e spergiura che dopo la pandemia lo farà, giusto il tempo che la figliola arrivi a laurearsi che pare brutto non esserci al festone.
C'è quello che nel 2007 hai aspettato sotto casa sei ore e ti intasa la chat per avvisarti che adesso è lui ad essere sotto la tua di casa, in barba al decreto, con tanto di autocertificazione copiata a mano in cui campeggia un lapidario 'so' stato nu piezz demmerda, famme rimedià.
C'è il vicino di casa che ti ha vista buttare il rusco in pigiama coi koalini e pianelle ma non esce da 26 gg. e vicino all'umido gli sei sembrata la Fenech.
C'è l'egoriferito che, se non rispondi al suo 'Sei bellissima' entro 3 min. da quando ha premuto il tasto Invio, ti scrive 'Poi, a pensarci bene, sei appena appena trombabile e solo durante una carestia'. E taccc, ti banna.
 
Insomma, giornate antropologicamente stimolanti per la femmina italica, la quale assiste perplessa a un carosello del rimpianto, dentro il solo assembramento che in questa domenica di marzo pare consentito: quello sul suo Messenger.
 
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