Pamela Invernizzi - Dialogo e specchio d’artista20/7/2022

Memoria per Pamela Invernizzi - Dialogo e specchio d’artista

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Pamela Invernizzi - Dialogo e specchio d’artista20/7/2022

di Roberto Dall'Acqua

- Sei pittrice. Cosa vuol dire essere artista?
- L'artista non è un nome e cognome, è un mezzo, è umile interprete della vita. Se cercassimo l'artista in una definizione, in un volto, nella biografia di una persona o nel mercato dell'arte svanirebbe. Non voglio ridurlo alla celebrazione di un significato, è una fatica inutile perchè troverebbe il modo di alleggerirsi e continuare il suo infinito moto ondoso a dispetto dei nostri affanni nell'ancorarlo a terra.

- Quando dipingi cosa desideri cogliere in quello che raffiguri?
- Nella mia concezione l'arte non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di Dialogo e uno specchio: dimmi cosa vedi e ti dirò chi sei.
La sua natura d'Interlocutrice è tra quelle a noi più corrispondenti e necessarie.
Cerco di osservare, ascoltare, pensare per provare a creare una narrazione che tratti di volta in volta un argomento e che vivrà negli incontri con le persone che la leggeranno.
Principalmente uso il soggetto della gallina, appartiene al mondo della natura con ritmi lenti e cicli da rispettare, un po' il contrario di come pretendiamo di vivere oggi, sempre veloci e tecnologici, attraverso lei chiedo una sosta: mi piace l'idea che possa portare l'attenzione al nostro sentire e al nostro vivere mettendola in relazione con vari temi.

- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
- Del personale ho pudore, posso dire che in generale per me l'emozione si ripete ogni volta che incontro i lavori degli artisti, sia visitando mostre sia quando partecipo a delle collettive e tutti dobbiamo misurarci con la stessa tematica. È stimolante creare quadri che diversamente non avresti fatto nascere e puro nutrimento vedere come partendo dallo stesso concetto di base ognuno realizzi un'opera unica.

- Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali.
- L'obiettivo è non permettere a niente e nessuno di rendermi una persona peggiore, rivolgermi a "cose e persone" che mi fanno bene e possono accompagnarmi a una crescita personale e professionale. Proseguire nella ricerca di spazi,
quali che siano, ovunque essi siano, dentro e fuori il cosiddetto "mondo dell'arte" affinché non ci sia recinzione ma occasione, là dove i miei quadri possono scaturire le infinite possibilità dell'incontro.

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