Paolo Borgognone - Leggere tanto prima di diventare scrittore9/10/2022

Memoria per Paolo Borgognone - Leggere tanto prima di diventare scrittore

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Paolo Borgognone - Leggere tanto prima di diventare scrittore9/10/2022

di Ilaria Solazzo

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi lo scrittore Paolo Borgognone.

ILARIA - Ciao Paolo, vuoi farci una piccola presentazione di te come persona prima che come Autore?
PAOLO - Certo, sono un giornalista - diciamo con qualche capello bianco - che nella vita si occupa di tutt’altro ma con il pallino per la scrittura e tanta musica in testa. Dopo molti anni sono stato fortunato abbastanza da trovare un editore disponibile a pubblicarmi…ed eccomi qua…..

ILARIA - Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la scrittura?
PAOLO - In realtà scrivevo già da ragazzo/adolescente. Da sempre ho coltivato la lettura che è il viatico migliore per chi voglia accingersi alla scrittura. 

ILARIA - C’è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
PAOLO - Avendo studiato lettere moderne e letteratura americana, di libri ce ne sono tanti. I classici li diamo per scontati: a costo di sembrare pop (e poi che ci sarebbe di male?) diciamo che mi ha sempre affascinato la penna di Stephen King: le sue parole scorrono tra le pagine con una facilità straordinaria: altro che letteratura di serie B!

ILARIA - Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un editore? E con quali risultati?
PAOLO - Veramente è stato l’editore - su indicazione di conoscenze comuni - a propormi il primo libro, la biografia di Freddy Mercury… Poi e’ arrivato Elvis e ora Martin Luther King….

ILARIA - A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
PAOLO - A tutti, senza distinzione. Il primo è stato emozione pura, anche perché Freddy e il suo gruppo, i Queen, sono sempre stati i miei preferiti. Elvis una scoperta: un personaggio di cui si crede di sapere tutto e che invece ha molte sfaccettature. King è storia, è quasi cronaca. Ma per scrivere ho dovuto studiare. E tanto…

ILARIA - Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d’istinto?
PAOLO - Come ti ho detto, dietro ogni pagina c’è uno studio, una ricerca, conferme delle date, dei nomi. Non ci si può basare su una sola fonte. Di solito, prima di iniziare a scrivere, riempio pagine di appunto sui bloc notes. E chiaramente leggo il più possibile sui personaggi per avere un quadro di insieme il piu completo possibile. 

ILARIA - Martin Luther King aveva un sogno: che un giorno gli uomini di tutte le etnie vivessero in pace. Chi era per te Martin?
PAOLO - Era un giovane predicatore afroamericano che cercò di cambiare l’America e il mondo partendo dal basso, da una cittadina per molti sconosciuta, Montgomery, Alabama. Fino a cinquant’anni fa, negli Usa o almeno al sud, era normale salire sugli autobus, entrare nei bar, andare a teatro o in Chiesa perfino e vedere posti separati a seconda del colore della pelle: i neri avevano meno diritti dei bianchi. Non potevano frequentare le stesse scuole, avevano enormi difficoltà a esprimere il diritto di voto e subivano maltrattamenti anche dalla polizia. Martin Luther King JR lottò perché tutti avessero gli stessi diritti. E poi per fermare la guerra, il Vietnam in quel caso, che è sempre una follia. Come vedi tutti argomenti che sono ancora attuali. 

ILARIA - Sai quali sono i diritti fondamentali degli essere umani?
PAOLO - Il diritto alla libertà e all’uguaglianza, senza distinzione di razza, colore, lingua o religione.
Tutti dovrebbero avere le stesse possibilità ed essere trattati con rispetto, che siano bianchi o neri, che vivano in America, in Italia o in Africa, che siano cristiani, atei o musulmani. E poi il diritto alla salute cioè tutti dovrebbero essere curati e il diritto all’istruzione cioè tutti dovrebbero poter andare a scuola. Sembrano cose scontate ma è la cronaca di ogni giorno a dirci che non è cosi. 

ILARIA - Il terzo lunedì di gennaio, negli Stati Uniti, viene celebrato il Martin Luther King Day (il giorno di Martin Luther King), festa nazionale per non dimenticare la lotta per i diritti civili. Raccontaci...
PAOLO - Qualcuno ha cercato di farlo tacere perché certe verità fanno sempre paura: infatti fu ucciso giovane a soli 39 anni. Ma le sue parole non sono state spente da quella pallottola a Memphis e vivono per sempre. Proprio come i suoi sogni.  In queste ore è stato assegnato il Nobel per la pace del 2022. King, a nome dell’intero movimento, lo ricevette nel 1964, un riconoscimento simile a una medaglia per aver sostenuto il principio della non violenza nella lotta razziale nel suo Paese.

ILARIA - In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un’idea completamente diversa?
PAOLO - Diciamo che sono nelle fasi iniziali di una nuova biografia musicale: stavolta non di un singolo artista, ma di un gruppo. Di più non posso dire…..

ILARIA - Che consigli daresti, in base alla tua esperienza, a chi come te voglia intraprendere la via della scrittura?
PAOLO - Come gia detto, il segreto per una buona scrittura, per uno stile fluido e accattivante, è la varietà del linguaggio, la ricchezza del vocabolario. Quindi prima di scrivere bisogna leggere, tanto e di tutto. 

Descrizione del libro

Poche personalità hanno avuto altrettanta influenza sulla storia moderna del giovane reverendo Martin Luther King Jr. Una figura epocale, centrale nella battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti, riconosciuta come faro da generazioni di uomini e donne che ne hanno seguito l'esempio e gli insegnamenti. Salito agli onori della cronaca nel 1955, quando a Montgomery, Alabama, guidò la resistenza e lo sciopero dell'intera comunità afroamericana contro la politica di segregazione razziale, King ha attraversato oltre un decennio di turbolenta vita americana, elevandosi a simbolo del riscatto di tutti gli ultimi e del rifiuto della guerra, nel mezzo del Vietnam in piena escalation. Il suo «I have a dream» ancora oggi, nell'America delle tensioni razziali, del Black Lives Matter, in un mondo ferito da guerra ed emigrazioni di massa, lo pone al centro della storia, anche del futuro.

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