A TU PER TU CON LERCIO
18 July 2019
di Raffaella Iannece Bonora
Dopo il primo volume di successo “Lercio, lo sporco fa notizia. Il libro” , la redazione di Lercio ha deciso di cimentarsi con una nuova, grande, avventura, questa volta completamente inedita Lercio. La storia lercia del mondo, i retroscena dell’umanità. Per chi di voi che – ancora – non lo sapesse, Lercio è un, anzi oserei dire IL, sito satirico di fictional news, nato nel 2012 e curato da un collettivo di circa trenta autori che, in questi anni, ha raggiunto mete importanti vincendo premi di un certo spessore come il Macchianera Italian Awards dal 2014 al 2018, il Premio satira politica Forte dei Marmi o il Web Marketing Festival. Il 10 maggio scorso questa straordinaria redazione è stata ospite della rassegna campana Eboli Legge per presentare la sua ultima creazione, a colpi di battute e testimonianze semi – serie, hanno divertito i presenti interagendo con il pubblico e portando un forte messaggio sul significato della satira come strumento di libertà. Il libro si presenta al meglio non solo per gli articoli che troverete all’interno, pronti a darvi molte delucidazioni su eventi passati ancora nebulosi, ma anche perché arricchito dalla copertina di Sara Pichelli, una delle disegnatrici e fumettiste italiane più famose, e dalla esilarante, ma anche toccante, prefazione di Giobbe Covatta che lo ha definito uno “straordinario contenitore di tutto il sapere umano e di tutta l’evoluzione del mondo moderno, dalla Mesopotamia a J-Ax”. Che altro dire? Io nulla, preferisco lasciarvi a tu per tu direttamente con gli autori.
1.Iniziamo con le domande di rito... come è nato Lercio?
Un giorno di forte pioggia, un uovo cadde da un ramo e arrivò al centro della strada. Stava per essere schiacciato ma il guidatore riuscì a fermarsi in tempo e andò subito a sincerarsi, insieme a sua sorella, delle condizioni dell'uovo il quale, nel frattempo, stava per schiudersi. Ah no, scusaci, queste sono le origini di Paperino. Noi siamo nati da un'idea di Michele Incollu, membro fondatore di Lercio che aveva semplicemente creato un blog per scimmiottare lo stile di Leggo.
2.Come è organizzata la redazione di Lercio?
Ognuno di noi ha dei compiti specifici, oltre alla scrittura e alla redazione degli articoli. C'è chi si occupa della selezione delle ultim'ora, chi dei lunghi, chi della posta, chi si occupa di andare a prelevare il bonifico mensile di Soros, e così via.
3. Come scegliete, o avete scelto, i membri di Lercio?
Deriviamo tutti da esperienze comuni. Abbiamo iniziato nel lontano 2008 con la Palestra di Daniele Luttazzi, che consisteva nell'inviare battute sui fatti del giorno a Luttazzi stesso che poi sceglieva quali pubblicare sul suo blog. Dalla chiusura della palestra fondammo poi “Acido Lattico”, che riprendeva lo stesso stile satirico. Poi Michele creò Lercio, ma dopo aver perfezionato l'invenzione della ruota. Al momento la redazione è chiusa, ma siamo pur sempre corruttibili.
4. Nel 2014, ai Macchianera Italian Awards, avete vinto il premio come miglior sito e miglior battuta. Cosa ricordate di quel giorno?
In realtà è stata la prima di una lunga serie di vittorie ai MIA. Negli anni successivi abbiamo vinto tre premi (anche il miglior sito di satira) e allo scorso invece abbiamo perso quello di miglior sito in generale (che si è preso Aranzulla, ma avrà sicuramente fatto qualche magheggio su internet per riuscire a vincere). Di tutte le serate di festeggiamenti ricordiamo una sola cosa: nulla perché troppo ubriachi.
5. Nel 2015 la Prestigiosa Accademia della Crusca vi ha dedicato una delle sue celebri pale. Sembra un titolo degno di un vostro articolo e invece è reale. Quante volte la realtà supera la vostra fantasia e, in merito alla notizia, cosa avete pensato, e come poi avete reagito, alla notizia?
L'Accademia ci ha permesso persino di visitare la sede storica della Crusca. Ne siamo stati così onorati che abbiamo poi liberato i loro parenti che avevamo in ostaggio.
6. Siete in tanti, circa trenta, tutti ragazzi e una sola donna. Mai stati accusati di maschilismo? Litigate spesso o andate d'accordo? Ci sono particolari gerarchie all'interno di una realtà che, da fuori, sembra super rilassata?
In realtà, in questo momento, siamo in ventitré, gli altri li abbiamo eliminati con una votazione su Rousseau. L'unica donna in redazione possiede una dose così forte di maschilismo che compensa la vena femminista di tutti gli altri. Gerarchie non ce ne sono, al massimo laviamo i piedi al Presidente ogni sera, a turno. E’ il nostro modo di esprimere affetto.
- Negli anni tante sono state le novità, fra le quali le collaborazioni radiofoniche e il TG Lercio in onda su DMAX …
Le due collaborazioni con Amref e quella in divenire con Pornhub, ma non possiamo ancora svelare nulla.
8. In questi ultimi anni avete collaborato con diversi siti di satira di tutta Europa, come il Der Postillon tedesco o Le Gorafi francese. Cosa vi ha colpito di più di questa esperienza? Cosa non vi aspettavate e quali sono stati, se ci sono stati, i limiti?
Abbiamo aperto una collaborazione con tutti i nostri colleghi europei, ne siamo contentissimi. L'idea è venuta al creatore del “De Speld”, che è il “Lercio” olandese. Ci traduciamo gli articoli che possono funzionare negli altri Paesi e ci diamo consigli per migliorare la visibilità a livello globale. Di possibilità ce ne sono enormi, di limiti alcuni: ad esempio alcuni pezzi (tipo i nostri su Toninelli) sono troppo locali e difficili da capire all’estero. Beati loro.
9. Nel vostro percorso di crescita avete partecipato ad importanti festival culturali in tutta Italia per parlare dei rapporti tra satira e fake news. Ergo, cos'è, per voi, la satira? Ha dei limiti invalicabili o si è liberi di spingersi ovunque? Quale satira (oltre alla vostra) apprezzate e quale, invece, non digerite?
La satira parla di quattro temi: politica, sesso, religione e morte. E si fa contro i potenti, non sulle vittime. Detto questo: è tutto possibile rimanendo in questi limiti. Chi fa il live-twitting delle tragedie non rientra in questi parametri. Noi, in certi casi, preferiamo il silenzio prima di fare una battuta. Apprezziamo una quantità enorme di comici americani, e anche italiani, ma non possiamo fare i nomi sennò qualcuno poi ci rimane male. Ne diciamo alcuni come Michela Giraud, Saverio Raimondo, i The Pills, ma solo perché sono venuti alla nostra festa dei cinque anni.
10. Quanto credete nel potere della satira?
Enormemente. Non staremmo qui a parlarne se non ci credessimo. La satira schernisce il potere, fa vedere che il re è nudo, è qualcosa che serve ad ogni stato veramente democratico.
11. Da pochi mesi è uscito il vostro libro "Lercio. La storia lercia del mondo. I retroscena dell'umanità". Come è nato? Parlateci un po' della vostra ultima creatura...
Ci siamo detti, per una volta, “facciamo un libro veramente nuovo e non uno che sia una raccolta di articoli che già stanno su internet e, visto che ci siamo, facciamoci anche un aperitivo”, ed è così che siamo andati a bere insieme. E poi abbiamo fatto un libro.
12. Nel 2014 Orson Welles ha firmato la prefazione del vostro primo libro "Un anno lercio: il 2014 come non l'avete mai letto", quest'anno invece avete fatto un salto di qualità con Giobbe Covatta. Cosa pensate di Giobbe ma, soprattutto, cosa pensa lui di voi?
Anche Giobbe, in passato, aveva fatto vari libri sulla storia del mondo riscritta secondo le sue idee e visioni e quindi ci è sembrato bello che ci passare il testimone. Questo è quello che ci ha detto quando siamo andati a dargli da mangiare nel bunker nella quale lo abbiamo rinchiuso da due anni. Comunque ci vuole molto bene, anche se si chiede ancora chi siamo.
13. Quanto c'è di vero nelle biografie finali?
Tutto. Non mentiamo mai. Nemmeno ai nostri genitori o al nostro parroco Don Masturbo.
14. In tutti questi anni di articoli ne avete scritti davvero tanti. Dovendo sceglierne un paio ... quali sono quelli che vi hanno reso più orgogliosi e quali, invece, a ripensarci, non avreste pubblicato?
Quelli da non pubblicare non ve li diremmo mai, nemmeno se ci fate guardare un video inedito di Razzi che balla. Quelli orgogliosi diciamo che tutti hanno i loro preferiti. Ma rimaniamo attaccati a “Misterioso remo ritrovato in spiaggia” di Michele Incollu, che ai primi tempi scriveva titoli molto molto surreali e a “Errore nel sistema operativo: Radio Maria passa i Megadeath” che è stato il primo vero successo di Lercio.
15. Nel vostro libro spesso fate riferimento a personaggi politici attuali. Cosa pensate della situazione politica, economica e sociale italiana?
Non stiamo andando bene, perché molte volte fanno delle cose così assurde che tutti ci taggano chiedendoci se l'abbiamo scritta noi o è una notizia vera. Ci stanno rubando il lavoro: non si fa.
16. Cosa dobbiamo aspettarci ancora da Lercio? Quali sono i vostri sogni nel cassetto e quali i progetti per il futuro?
Stiamo progettando un metodo per prenderci l'otto per mille destinato alla Chiesa Cattolica, è un po' complesso ma sì: stiamo fondando una religione. Ne sentirete parlare. Perché il Dio Lercio è dappertutto.
Non possiamo far altro che augurare a questi ragazzi sempre il meglio, è anche grazie al loro “sporco” lavoro se la nostra triste realtà a tratti sembra più sopportabile. Al contrario di chi piega la parola all’imbroglio e alla menzogna, i Lercio la usano per fare sana satira, difendendo tutti noi con la loro penna più affilata della katana di Goemon perché, come diceva lo scrittore russo Alexanders S. Pushkin “dove non arriva la spada della legge, là giunge la frusta della satira”.
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News » #LIBRIALLASPINA | Thursday 18 July 2019
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