TELEGRAM - BLOCCATA L'INFORMAZIONE PIRATA

28 April 2020

di Roberto Dall'Acqua

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha chiesto, nei giorni scorsi, alla Procura di Milano il sequestro dei canali chat di Telegram e WhatsApp attraverso cui vengono diffusi ogni giorno gratuitamente i PDF di quotidiani e periodici

Lo rende noto il presidente di OgL, Alessandro Galimberti, firmatario dell’esposto/denuncia indirizzato al procuratore Francesco Greco e depositato settimana scorsa nella segreteria del procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Ad avviso dell’Ordine lombardo, oltre alla grave e ripetuta violazione del diritto d’autore, che ha rilevanza penale anche nei confronti di chi scarica i contenuti protetti e di chi agevola l’illecito - che secondo la Federazione italiana degli editori giornali provoca danni per centinaia di milioni di euro alla filiera dell’editoria - la Procura potrebbe vagliare anche le ipotesi di reato di ricettazione circa le modalità di alimentazione dei contenuti su tali canali. Nell’esposto dell’Ordine lombardo c’è anche la richiesta di contestuale oscuramento dei canali di consegna dei PDF dei giornali, oscuramento da ottenere attraverso la collaborazione dei gestori di servizi di telefonia mobile e dati, in modo da interrompere l’attività illecita. 

Secondo il legale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia,  l’avvocato Valerio Vallefuoco, dal momento che la società Telegram “sembrerebbe avere sede legale a Dubai (come si evince dal sito internet telegram.org), potrebbero essere attivati i canali di cooperazione internazionale in materia di giustizia penale previsti dai Trattati tra ItaliaEmirati Arabi, ratificati e approvati definitivamente con la legge n. 125/2018 che prevede espressamente il sequestro preventivo, il pignoramento, la confisca e la restituzione dei proventi e/o gli strumenti del reato. Per il presidente dell’Ordine lombardo, Alessandro Galimberti, <<la crisi del settore editoriale è arrivata a un punto tale da non poter più sopportare il saccheggio giornaliero, massivo e indiscriminato che i monopolisti del Web attuano scientificamente. Anche per questo è quantomai indifferibile il recepimento da parte del Parlamento italiano della legge europea sul copyright>>, legge approvata a Strasburgo nel marzo 2019.  

Telegram ha bloccato - oggi 28 aprile 2020 - 20 canali attraverso i quali venivano diffuse illecitamente decine di migliaia di copie pirata di giornali, riviste e libri. Lo ha comunicato il gestore dell'applicazione di messaggeria istantanea con una mail firmata 'Telegrama DMCA', inviata alla Procura di Bari, dopo che ieri la Gdf ha eseguito il sequestro preventivo d'urgenza di quei canali, ipotizzando i reati - a carico di persone da identificare - di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore.

Rispetto ai canali individuati dalla Procura, manca quello dal nome "Edicola Settimanali", con 1.049 utenti, che Telegram comunica di non aver trovato, forse perché già rimosso. Secondo il procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi, che coordina l'inchiesta aperta dopo la denuncia di Fieg e Agcom, questo sistema di pirateria digitale avrebbe causato al settore dell'editoria danni per 670 mila euro al giorno (250 milioni di euro all'anno).

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