DA SAN NICOLA A SANTA CLAUS: UN AMICO PER I BAMBINI

24 December 2016

di Carolina Polo

   

Père Noël, Santa Claus, Joulupukki, Papai Noel, Weihnachtsmann, Hoteiosho, sono tutti modi, in diverse lingue, per dire un unico nome: Babbo Natale. La figura del buon uomo, un po' umano un po' entità magica, come la conosciamo noi oggi, ha origini piuttosto recenti; viene fissata al 1822 infatti, la nascita vera e propria di un mito. Clement Clark Moore era un pastore luterano che la notte prima del Natale, decise di comporre un racconto in versi dal titolo "A Visit from Saint Nicholas". Composta per la sua famiglia, l'anno successivo un suo collega lo fece pubblicare, sotto anonimato, in una pagina del Sentinel, un giornale dello stato di New York. Il successo fu immediato. Lo spirito della fiaba rispecchiava esattamente i sentimenti ed i bisogni collettivi di quel luogo, in quella specifica epoca. Dopo che Moore decise, riluttante, di riconoscere la paternità del poema, questo venne inserito in una successiva raccolta di racconti sulla stessa trama.  Per comporre quest'opera, Moore prese ispirazione da leggende americane che riguardano prevalentemente la fondazione di New York, queste avevano come protagonista san Nicola. Vissuto in Licia (Turchia), dal 270 al 340, venne proclamato vescovo di Mira, in Anatolia. Dalla sua figura nacque un vero e proprio culto, anche prima della sua morte. Sin dalla nascita gli vennero attribuite origini divine, poiché generato da genitori anziani e dichiarati sterili. Lo zio, Vescovo di Nicea, lo dichiarò da subito "un nuovo Sole". Dopo essere uscito dal ventre materno, si narra si fosse alzato in piedi e avesse pregato per due ore. Al Santo sono attributi atti di estrema generosità; la leggenda vuole che non utilizzasse il seno sinistro della nutrice perché ne potessero giovare altri bambini, si dice inoltre, avesse resuscitato tre bambini, rapiti e uccisi da un macellaio, nonché ad egli venne affidata la protezione degli scolari, dei ladri, dei marinai e delle prostitute, persone fragili o svantaggiate, bisognose di riguardo. Si aggiunse a queste attribuzioni, anche un preciso avvenimento , che assegnò a san Nicola la fama di protettore e donatore: una notte, Nicola gettò nel camino di una casa tre sacchi pieni di monete d'oro; nell'abitazione vivevano tre ragazze in età da marito, ma troppo povere per possedere una dote.  La storia di san Nicola influenzò notevolmente le credenze legate alla figura paffuta, con la lunga barba bianca e il vestito rosso che conosciamo; ma questa immagine in particolare, la dobbiamo a Coca Cola. Questo marchio adottò sin dagli anni venti la figura di Santa Claus, per attrarre un maggior numero possibile di bambini, ai quali era destinato il consumo della famosa bibita. Nel 1931 la campagna pubblicitaria venne affidata a Haddon Sundblom che ritrasse bambini che portavano le classiche bottigliette di vetro a Babbo Natale. La figura da cui prese ispirazione era un suo caro amico, Lou Prentice, dotato proprio delle tipiche fattezze arrotondate, quasi infantili. Dal connubio tra sacro e profano è sorta così una leggenda che ancor'oggi ci accompagna, grandi e piccini, ogni vigilia di Natale.

Proprio in occasione della vigilia di Natale, leggete il racconto di Moore, "Una visita da san Nicolaquihttps://drive.google.com/open?id=0B7A4yD6Ls2EeQlJmZjdzRUpDLVk 

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