ANGELA JARDINA - ALLE ORIGINI DEL BLUES

29 July 2024

di Roberto Dall'Acqua
 
Angela Jardina è una straordinaria interprete, che suona una musica orale sempre esistita e già nel cuore delle persone. Lo fa con schiettezza e senza fronzoli. Mira all'essenziale e dal vivo propone la parte migliore della sua anima.
 
-Angela Jardina, parlami di te…
Questa è una grande domanda… andrò dritta al punto. Credo che le persone si rivelino alla miglior maniera attraverso i loro sogni, le loro paure o semplicemente quello che fanno quando
non stanno necessariamente lavorando verso un obiettivo. Una persona è quindi quello che fa spontaneamente, quello che gli appartiene veramente nel profondo dell'anima.
 
Io mi immergo nella lettura, leggo libri quasi fastidiosamente romantici, leggo poesia e prosa, guardo video dei miei comici di stand-up preferiti e spesso faccio delle lunghe corse rigeneranti. In breve, il mio sogno è sempre stato quello di fare arte. Crescendo ho recitato, scritto commedie, fatto musica e sinceramente sarei felice di fare qualsiasi di queste cose a livello professionale. La mia paura più grande è quella di perdermi delle belle esperienze: la vita è elettrizzante, anche se può essere a volte crudele e spietata. Faccio tutto il possibile per non svegliarmi un giorno e sentire di non aver fatto abbastanza, ed essere troppo vecchia per recuperare.
 
-Padre con origini siciliane e madre thailandese. Quanto ne ha giovato la tua ispirazione di artista?
Credo che la personalità dei miei genitori come individui mi abbia influenzata forse di più del loro background etnico. Mio padre è un grandioso storyteller. Ha sempre avuto un grande amore verso le performance artistiche di ogni genere. Osservarlo mentre crescevo mi ha riempita di desiderio di raccontare storie e trasformare ogni emozione e ogni istante in qualcosa da raccontare al pubblico. Mia mamma aveva invece un modo elegante, pacato e paziente di esprimere i suoi sentimenti. Queste due dinamiche vivono, inevitabilmente e necessariamente, dentro di me come fuoco e ghiaccio.
 
-In “Sacrilegious” mi hai ricordato, al primo impatto, Diane Krall. Hai cantanti di riferimento?
Wow, Diane Krall è fantastica. Mi ispiro a molti artisti simili a lei: Ella Fitzgerald, Dusty Springfield, Norah Jones, Dean Martin e, soprattutto, Amy Winehouse.
 
-Ami suonare nei locali e il contatto con le persone non ti spaventa. Su YouTube ti ho sentita interpretare delle cover. Come è nato l'incontro con Francesco Maria Gallo?
Durante la mia primissima vacanza in Italia, ho soggiornato a Bologna e ho conosciuto Francesco. La mia canzone era abbozzata in acustico e lui ha costruito tutto il resto intorno. abbiamo parlato molto del nostro amore condiviso per la musica, una cosa tira l'altra e siamo finiti a registrare “Sacrilegious”.
 
-Prossima tappa: un tour, un album, un duetto (che sono così di moda oggi) o un EP?
Il prossimo step è un album a cui sto lavorando con un mio amico, poi magari un giorno sarò abbastanza fortunata da andare in tour. Per quanto riguarda un duetto, mi piacerebbe moltissimo lavorare con i Tamango, una giovane band indie italiana. Il live che hanno fatto, cantando il loro album “Arrembaggio al cane pazzo”, è una delle cose più belle che io abbia mai visto. Come dico di solito “It’s all the vibes”.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it

News » DISCHI VOLANTI, MUSICA IN RETE - Sede: Nazionale | Monday 29 July 2024