ImmersivaMente nel monastero
28 May 2025
All’interno della rassegna ImmersivaMente organizzata dalla SIMM Scuola Internazionale Musicale di Milano, a Palazzo delle Stelline (https://www.scuolainternazionalemusicaledimilano.it/) un nutrito pubblico ha partecipato, la scorsa settimana, alla rappresentazione L’Aurora rifulge di luce. Memorie di un Monastero e delle sue anime. Racconti di una ‘stellina’.
La rassegna ImmersivaMente non prevede un palco e una platea, ma un unico spazio in cui interpreti e pubblico condividono un’esperienza che coinvolge la vista e l’udito. Infatti le pareti della sala dello spettacolo vengono inondate di immagini che trasformano lo spazio in suggestive ambientazioni che accrescono l’emozione data da canto e dalla recitazione.
Il tema della performance dell’ensemble gregoriano femminile Etheria, diretto da Bruna Caruso, e della voce narrante Marta Federico, che si sono esibite il 21 maggio, è stato la rappresentazione di alcuni momenti di vita di una delle orfanelle che venivano accolte nella scuola istituita da San Carlo Borromeo nel XVI secolo, ospitata dal XVII secolo presso la sede dell’antico monastero delle suore benedettine di Santa Maria della Stella, e per questo conosciute come ‘stelline’. L’istituzione rimase attiva fino al 1973. (alcune curiosità si possono trovare nell’articolo al linkhttps://milano.repubblica.it/cronaca/2011/08/21/news/la_favola_delle_stelline_dalle_orfanelle_alle_mostre-20672142/)
Ispirandosi ai testi “Le Stelline, storia dell’Orfanotrofio Femminile di Milano”, Emanuela Baio Dossi, Franco Angeli, 1994; “Le Stelline, storia e vita di un Palazzo”, AA.VV., Gruppo Bancario Credito Valtellinese, 1995; “Educazione e lavoro nell’orfanotrofio femminile delle Stelline di Milano”, in Convegno “Oltre l’assistenza. Lavoro e formazione professionale negli istituti per l’infanzia irregolare in Italia tra Settecento e Ottocento”, Milano, 2012, Marta Federico e Bruna Caruso hanno ricostruito alcuni momenti della vita di una ragazza all’interno dell’istituzione benefica.
Non una storia vera quindi, ma ispirata a un’esperienza che ha accomunato molte ragazze che, nei vari secoli, all’interno del monastero hanno ricevuto una formazione religiosa e un’istruzione che ha permesso loro di entrare nel mondo a testa alta.
Il canto gregoriano ha accompagnato la storia, sottolineando vari momenti che scandivano la vita delle orfanelle e delle monache che, nei secoli più antichi, le accudivano e guidavano.
I brani sono stati scelti all’interno del repertorio del periodo liturgico del tempo di Pasqua, tempo di conversione e resurrezione, tempo di cambiamento e rinascita. In particolare sono stati selezionati brani della Messa della Domenica delle Palme e della Domenica di Resurrezione e brani dell’Ufficio di Pasqua.Non potevano mancare brani di devozione a Maria.
Bruna Caruso, laureata al DAMS di Bologna in Musica con l’insigne e indimenticato prof. Nino Albarosa, studia da sempre la semiologia gregoriana su antiche fonti manoscritte dal X al XII secolo, insegnandola in molti corsi e traducendola nell’interpretazione canora di diversi cori femminili, quali il Coro gregoriano Mediae Aetatis Sodalicium, la “Schola Gregoriana AlbaRosa”, l’Ensemble Etheria, che si è esibito nel concerto del 21 maggio. Il nome di quest’ultimo prende ispirazione da Etheria o Egeria,agiata signora che nella Pasqua dell’anno 381, dopo un lungo viaggio, iniziato dalla Galizia o dall’Aquitania, giunse in pellegrinaggio a Gerusalemme. Il suo diario di viaggio, che ne fa una delle rare scrittrici dei primi secoli dell’era cristiana, fornisce preziose informazioni sulla liturgia del suo tempo, e testimonia la personalità dell’autrice, donna libera, curiosa e intrepida, che affronta numerosi ostacoli per raggiungere la Terra Santa.
L’attrice cha ha interpretato la ‘stellina’, Marta Federico, ha studiato al Centro Universitario Teatrale C.U.T. Bergamo Teatro Sant’Andrea con Claudio Morandi e Giuliano Gariboldi, proseguendo negli anni successivi la collaborazione con loro in diversi spettacoli. Ha partecipato al Progetto Young presso la Fondazione Teatro Donizetti con Fabio Comana, approfondendo oltre alla recitazione, anche drammaturgia e riadattamento di testi teatrali. Da ottobre 2023, presso l’Università degli Studi di Bergamo, è responsabile di un workshop di teatro in lingua inglese, rivolto a studenti italiani ed internazionali.
Al termine della performace la testimonianza di una ex ‘stellina’, che ha raccontato la propria esperienza e ha risposto alle curiosità del pubblico, ha arricchito e completato la storia narrata nello spettacolo.
di Vittorio Esperia
Foto ufficio stampa
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