IL RAGAZZO DEL BRONX
25 December 2016
Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy, proveniente dal quartiere più pericoloso di New York, si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono".....
CAPITOLO 1
Con la mano destra
aggiustai lo specchietto retrovisore della macchina in modo da potermici specchiare, mentre con l'altra cercavo dentro la tasca il mio rossetto.
Una volta trovato, lo aprì applicandolo subito sulle mie labbra secche.
Sistemai di nuovo il mio rossetto nella tasca e sistemai lo specchietto nella sua posizione originale.
Presi la borsa appoggiata sull'altro sedile e mi preparai per uscire dalla macchina. La chiusi e mi direzionai verso la scuola di calcio, dove tanti bambini stavano uscendo dopo aver finito i loro allenamenti.
Mi sedetti su una panchina vicino all'entrata mentre aspettavo il mio fratellino, e tanto per passare il tempo giocherellavo con le mie unghie.
Guardai dall'altra parte e vidi la mia bellissima nuova Audi bianca che splendeva sotto il sole di New York.
Era un regalo che mi avevano fatto i miei genitori per essere stata promossa con ottimi voti. Io ottengo sempre quello che voglio, e questo è un piccolo esempio.
"Martina! Sorellina!" Mio fratello mi svegliò dai miei pensieri correndo verso di me.
"Hey tommy, come sono andati gli allenamenti?" Gli chiesi scompigliandogli i capelli.
"È stato bellissimo! Ho un nuovo amico!" Gli spuntò un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
"Daniel vieni qui! Ti presento mia sorella." amo il mio fratellino con tutto il cuore, forse è l'unico sopportabile tra i miei fratelli.
"Wow primo giorno e hai già fatto un amichetto? Sono felice per te."gli sorrido facendogli l'occhiolino.
Intanto si avvicinò timidamente a noi un bambino biondo.
"Tu dovresti essere Daniel. Piacere di conoscerti, io sono Martina ma puoi chiamarmi Marty." mi abbasso alla sua altezza.
Prendo per mano tommy per dirigerci verso la macchina, quando mi girai vidi il bambino biondo che stava per scendere le scale della metropolitana da solo.
"Daniel! Non viene nessuno a prenderti?" Ha solo 7 anni non può viaggiare da solo in metro, è troppo piccolo e potrebbe essere pericoloso.
Scosse la testa abbassandola.
"Allora vieni qui, ti diamo un passaggio." gli sorrisi teneramente, andai verso di lui e gli presi la manina con la mia mano libera e mi diressi verso la macchina. La bocca di Daniel era aperta a modo di "o"
"Ti piace piccolino?" Gli domandai e lui annuì sorridendo, ridacchiai e lo feci sedere nel posto dietro con il mio fratellino allacciandogli le cinture di sicurezza. Feci il giro ed entrai nel lato del conducente.
"Allora Dani, sai la via di casa tua cosi la Inserisco nel GPS."
Inserii la direzione un pochino spaventata dopo aver capito dove abitasse. Ma comunque premetti l'acceleratore e partii seguendo le indicazioni dell'aggeggio. Non è che potevo abbandonarlo in mezzo alla strada solo perché viveva lì...
Dopo numerosi "girare a destra" e "girare a sinistra" cominciammo ad allontanarci da Manhattan. Sono stata molte volte fuori dalla mia Manhattan, nel Queens, nel Chelsea.. Ma mai nel Bronx.
Già il nome suona spaventoso, soprattutto se sai che è uno dei quartieri più pericolosi del mondo.
Non sono una che giudica, ma i miei genitori mi hanno sempre detto di stare lontana da questo posto malfamato e non posso crederci che sto per disobbedire alla loro regola.
I ragazzini stavano parlando tranquillamente nei sedili posteriori, di calcio credo, mentre le mie mani sudavano e stringevano con forza il volante sentendo nel mio stomaco una sensazione di paura non molto piacevole.
"Stiamo andando nella giusta direzione?" Domandai cercando di far sembrare la mia voce più normale possibile. Guardai fuori dal finestrino e bloccai subito le portiere. Okay, forse esagero, ma non si sa mai.
"Si Marty, casa mia è vicina." mi rispose tutto sorridente. Annuisco.
Continuavo a guidare, cercando di non guardare ai miei lati dove potevi tranquillamente incontrarti con qualcuno che fumava, che faceva a botte o ragazze vestite in maniera molto provocatorio e volgare, ecco.
"Questa è la strada. Quella lì è casa mia" disse tutto emozionato e mi domandai se questa fosse stata la prima volta che viaggiava in una macchina. Gli sorrisi attraverso lo specchietto, sapendo che poteva vedermi.
Improvvisamente un cartello richiamò la mia attenzione "SOCIAL WORK OFFICE" da lì uscì una ragazza, probabilmente della mia età, era incinta. Pensai come fosse stato se fossi incinta io, a 17 anni.
Probabilmente sarei finita in qualche serie TV.
"Eccoci siamo arrivati." dice Daniel.
"C'è qualcuno a casa tua?" Preoccupata del fatto che forse il bambino dovesse restare solo stasera.
"Mio fratello è proprio lì." mi rispose indicando un gruppo di ragazzi.
Cercai tra il gruppetto, non fu difficile individuare quale fosse il fratello di Daniel, anche perché erano tutti mori.
L'unico ragazzo chiaro guardo nella nostra direzione e per un secondo i nostri secondi si incontrarono, facendo diventare le mie guance leggermente rosse.
Il fratello di Daniel era più che bello, bellissimo, nessun dubbio al riguardo. I suoi capelli di color biondo sporco erano tirati in una maniera disordinata e i suoi occhi, nonostante non li vedessi bene, potevo dire che fossero di un verde smeraldo.
"Non riesco ad aprire la porta!" Disse Daniel facendomi spostare l'attenzione dal figo di suo fratello a lui. Sbloccai le portiere.
"Prova adesso." uscendo mi ringraziò per il passaggio.
"Grazie tante Marty!" Aveva una voce tenerissima. Gli dissi che non c'era problema, subito pronta a ripartire.
Ma in un nano secondo, il ragazzo figo, così avevo deciso di chiamarlo, era vicino alla mia macchina per prendere il suo fratellino.
Ero pronta a ripartire quando il ragazzo figo e i suoi amici, cominciarono ad avanzare verso la mia macchina scambiandosi occhiatine e battute.
Brava Martina, ottimo modo di perdere la tua nuova Audi.
Ero pronta a dire addio alla mia bimba, quando i ragazzi si fermarono e sentì un picchiettare al mio finestrino. Mi girai per vedere il fratello di Daniel. Dio santo se era bello. Mi fece gesto con la mano di abbassare il finestrino .
Spaventata di cosa possa farei farmi se rifiutassi di abbassare il finestrino, cliccai velocemente sul bottoncino rosso e mentre il finestrino si abbassava, vidi lui avvicinare il suo viso sempre di più a me.
Mandai giù la saliva, poteva essere bello quanto voleva, ma era pur sempre uno del ghetto e io avevo paura.
"Bella macchina piccola." disse facendomi l'occhiolino, prima di andarsene mano nella mano con il suo fratellino e con gli amici.
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News » Il racconto della Domenica | Sunday 25 December 2016
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