Corleto Perticara e Tempa Rossa: anni di silenzi

18 April 2016

di Vito Tricarico

Se da una parte si avvale della facoltà di non rispondere, dall’altra Rosaria Vicino, ex sindaco di Corleto Perticara, comune adiacente allo stabilimento di Tempa Rossa, rilascia una sola, eloquente dichiarazione spontanea in cui ammette la propria responsabilità, rimandando però al mittente ogni accusa di mala fede. “È vero, ho aiutato i miei concittadini a trovare lavoro”, esordisce la Vicino in risposta alle domande mosse dal gip di Potenza, ma prosegue smarcandosi di ogni ipotesi di voto di scambio affermando buone intenzioni alla base dei suoi comportamenti: “Le assunzioni di cui mi accusate le ho fatte nel loro interesse, per aiutarli”. Conclude soffermandosi ad evidenziare come non ne avrebbe ottenuto in cambio alcun favore di ritorno, né di natura economica né tantomeno dal punto di vista elettorale. Una sola donna con in mano un potere ad ampio spettro, un potere che ben sapeva esercitare, e che alla lunga le è valso un consenso generale nella ridotta popolazione corletana confermato dai tre mandati ottenuti, salvo perdere alle ultime elezioni comunali dello scorso giugno 2015, anche, forse, provata dalle prime indagini seguite ad un inchiesta del Quotidiano Della Basilicata. Un potere che però non ha perso fascino nel suo territorio, dove ancora oggi quella cappa di omertà regnata per lungo tempo continua a mantenersi salda, e per quanto tra le chiacchiere di paese ognuno cerchi di allontanarsi, metaforicamente parlando, dall’accaduto, resta di fondo una verità accettata e condivisa da tutti; l’illecito, agli occhi degli abitanti del piccolo comune della Val D’Agri, è comunque stato una mano santa per le precarie condizioni economiche del posto. Un ricatto che ha sì portato Rosaria Vicino a fare il bello e il cattivo tempo nei confronti dei suoi cittadini, ma verso cui molti cittadini continuano ad essere grati. Lo si pensa ma non lo si dice, soprattutto ai giornalisti, verso cui la gran parte dei corletani dimostra ostilità rifiutandosi di rilasciare alcun tipo di dichiarazione. Una cappa di omertà che ha dato suo malgrado benefici a una terra perennemente sotto ricatto, oggi di un sindaco, domani di una compagnia petrolifera, poi di un ente preposto alla salvaguardia ambientale che fa finta di non vedere. E se nessuno vede nulla prima, o finge di non vedere, continua su questa linea anche dopo; magari in silenzio, ma sono in molti a Corleto ad essere grati a Rosaria Vicino per quanto combinato nei suoi anni di governo. Un segnale da non sottovalutare per il futuro petrolifero, e non solo, della regione Basilicata.

Tempa Rossa

L'insediamento petrolifero, Tempa Rossa, è situato nell'alta valle del Sauro in Basilicata. Ha una produttività di 50.000 barili al giorno, più di 230.000 metri cubi di gas naturale e, infine 240.000 tonnellate di gpl. Otto pozzi e un centro di stoccaggio di gpl - acronimo di gas di petrolio liquefatti, indicato anche, falsamente, come gas propano liquido (essendo il propanoil suo principale, ma non unico, componente) è una miscela di idrocarburi alcani basso peso molecolare - si trovano a Corleto Perticara (Potenza) e nelle zone vicine. il deposito è amministrato, in coabitazione, dalla compagnia francese Total (detentrice del 50%) e dalla angloolandese Shell (25%) insieme alla giapponese Mitsui (25%) [red.]

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News » INCHIESTE - Sede: Nazionale | Monday 18 April 2016