Peppino è “Fatto così”
12 June 2025
Storia di un cantautore che ha scelto la semplicità come atto rivoluzionario
Nel mondo della musica indipendente, dove spesso l’immagine conta quanto (se non più di) ciò che si canta, Peppino fa una scelta chiara: si presenta al pubblico senza filtri, con il suo vero nome e la sua voce, quella sincera. Lo abbiamo incontrato in occasione dell’uscita del suo nuovo EP, Fatto così, e con lui abbiamo fatto un viaggio tra filosofia, ironia e radici.
"Nessun alter ego. Solo Peppino."
Un inizio che è già una dichiarazione d’intenti. Quando gli chiediamo perché abbia scelto di usare il suo nome, ci risponde con naturalezza: "Non c'è personaggio. Sono solo io, con quello che ho da dire."
La chiacchierata scorre veloce: Peppino è solare, intelligente, profondamente appassionato del suo mestiere. La musica per lui non è solo una forma d’arte, ma un modo di stare al mondo. Parla con lucidità dell'importanza di prendere parte alla vita pubblica e politica, anche fuori dai testi. Apprezza gli artisti che si espongono apertamente su temi sociali, e non nasconde il dispiacere per chi viene zittito solo per aver espresso un'opinione. Oggi più che mai — dice — la libertà di parola è un gesto politico.
Un EP che parla con il cuore
Fatto così è il titolo dell’EP, ma anche una specie di autoritratto. Un progetto nato da un’urgenza interiore, costruito con coraggio e sincerità. “Solo qualche anno fa non avrei avuto il coraggio di pubblicare queste canzoni”, ci confessa. Ora invece sono lì, nude e oneste, come “Le parole fra le mani”, il brano che secondo lui più di tutti lo rappresenta.
Dentro ci trovi nostalgia, malinconia, ironia, verità. “Se avessi dovuto scegliere tra la pillola rossa e la blu, come in Matrix… le avrei prese entrambe”, scherza. Perché Peppino è così: un po’ filosofo, un po’ cantautore di pancia, un po’ narratore urbano.
Filosofia in musica
Con alle spalle studi in filosofia, Venturino lascia affiorare riferimenti a Nietzsche e Schopenhauer senza ostentazione. Non li infila nei versi, ma la loro impronta si sente nel modo in cui costruisce il pensiero dietro ogni testo. La filosofia, più che una citazione, è un metodo: una lente con cui osservare — e restituire — il mondo. Anzi, la sua scrittura è tanto densa nei riferimenti quanto leggera nel tono. “Uso un linguaggio semplice perché voglio arrivare alle persone”, ci dice. Ma guai a scambiare semplicità per banalità: dietro ogni frase c’è una scelta, una visione, un’urgenza.
Strumenti veri, emozioni vere
Peppino non è un amante dell’autotune, né dei brani eccessivamente costruiti in studio. Ama la musica dal vivo, quella vera, fatta con gli strumenti. “Mi emoziona sentire il suono che vibra nell’aria, non quello perfetto ma quello sincero”, ci dice. E lo si percepisce in tutto il suo lavoro: ogni arrangiamento è essenziale, ogni nota sembra respirare.
Radici, palco, visioni
Quando parla della sua terra, la Calabria, lo fa con amore. “Suonare qui è diverso. È casa. È emotivamente più potente.” E anche se potesse sognare in grande, non immaginerebbe un palco lontano, ma proprio lì, in un luogo della sua regione che ancora aspetta di essere valorizzato.
A chi gli chiedesse di cambiare per “funzionare meglio”, risponderebbe di no. “Non cambierei mai i miei testi. Sono quello che ho da dire.”
Ultima scena, graphic novel
Alla fine gli chiediamo di immaginare la sua musica in un film. Ci spiazza: non pensa a un grande kolossal, ma a una graphic novel. “Una scena lenta, disegnata, quasi onirica. Le immagini si sciolgono mentre parte ‘Fatto così’.”
E se qualcuno, dopo aver ascoltato il suo EP, gli dicesse: “Mi ha fatto sentire meno solo”, per Peppino sarebbe il complimento più grande.
Peppino è fatto così perché…
…sceglie la semplicità in un mondo che premia il rumore.
E proprio per questo, si fa ascoltare.
di Giorgia Pellegrini
Foto libere da copyright
Video https://youtu.be/P47epvsoar4?si=6biylFnMT2Hn8oj9
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