Pink Noise, l’arte che accende Mantova

08 October 2025

Nel cuore di Mantova, dove un tempo risuonavano i macchinari di una riseria, oggi echeggiano suoni, immagini e idee. Pink Noise è il nuovo hub creativo e multimediale che intreccia arte, tecnologia e comunità, uno spazio dove la materia del passato incontra la visione del futuro. A raccontarcelo è Marco Bernardi, responsabile della divisione foto e video, che in questo luogo ha trovato non solo un lavoro, ma un terreno fertile per l’immaginazione.

«L’essenza di Pink Noise è la voglia di creare qualcosa di artistico», spiega Bernardi. «È un posto in cui puoi passare dallo studio di registrazione alla sala limbo per gli shooting, e ovunque senti la stessa energia: quella di chi vuole costruire, non solo produrre.»

L’edificio, rinato da un’ex riseria, è un simbolo di rigenerazione urbana intelligente: mattoni antichi e tecnologia contemporanea convivono in armonia. «È stata una grande soddisfazione vederlo prendere forma», racconta Marco. «Abbiamo messo tanto impegno, fisico e mentale. Ogni spazio è stato progettato per essere produttivo ma anche ispirante, un luogo dove chi entra si senta stimolato a creare.»

Tra fotografia e visione: il potere di raccontare

Responsabile del linguaggio visivo del centro, Bernardi sa che oggi le immagini sono ovunque, ma poche lasciano il segno. «Una fotografia bella può essere solo estetica», dice, «ma una fotografia viva racconta qualcosa. Anche se tecnicamente imperfetta, deve suscitare emozione, far rivivere un momento, trasmettere la verità di ciò che rappresenta.»

È un approccio che mette l’umanità al centro, anche quando si parla di tecnologia. «Viviamo in un mondo che si evolve velocemente. L’unico modo per restare umani è imparare a usare la tecnologia per creare, non per sostituirci. Anche con l’intelligenza artificiale, bisogna saperla sfruttare, non subirla.»

Collaborazione come linguaggio comune

In Pink Noise convivono fotografi, videomaker, musicisti, grafici e performer. Professionisti, studenti e creativi condividono gli stessi spazi, imparando a contaminarsi a vicenda. «L’unico modo per costruire un linguaggio comune è confrontarsi», afferma Bernardi. «Serve una mente aperta, la capacità di ascoltare e di accettare che non esiste una sola verità creativa.»

Un principio che applica anche nella sua carriera di fotografo, soprattutto nel lavoro con le persone: «Con le coppie, ad esempio, cerco sempre un contatto umano prima di un servizio fotografico. Voglio capire chi sono, cosa desiderano. Solo così la foto non è un’immagine, ma una storia condivisa.»

Arte, pace e memoria

All’ingresso dell’hub, i visitatori vengono accolti dal Murales per la Pace, realizzato dalle Maestre Madonnare Giulia e Alice Monzani. Due figure che suonano, simbolo di armonia e speranza. «La speranza è che l’arte possa davvero trasformare il rumore dei conflitti in pace», dice Bernardi. «Oggi il mondo sembra aver perso un po’ di sensibilità, ma opere come questa ricordano che la bellezza è un atto di resistenza.»

Un racconto per immagini

Quando gli chiedo come rappresenterebbe Pink Noise in un solo scatto, Marco riflette un momento. Poi risponde con precisione da fotografo e delicatezza da artista:
«È difficile racchiuderlo in una sola immagine, perché qui convivono tanti mondi diversi. Forse sceglierei un collage dei nostri spazi: i vecchi macchinari della riseria accanto ai led, le pareti industriali accanto agli strumenti musicali. È il contrasto tra passato e futuro che dà vita a questo luogo.»

Tre parole, invece, bastano per definirlo: «Creatività, collaborazione, impegno.»
Tre pilastri che sostengono una missione più grande: costruire una comunità dove l’arte sia accessibile, condivisa e viva.

Guardando al futuro

Il futuro di Pink Noise è fatto di connessioni. «Mi piacerebbe che diventasse un ponte tra realtà artistiche diverse, da Mantova e oltre. Collaborare con festival, scuole, studi fotografici. Creare qualcosa di più grande insieme, senza competizione, ma condivisione.»

E ai giovani che entrano per la prima volta nel centro, Marco lascia un messaggio semplice ma potente:
«Non pensate a Pink Noise solo come a uno spazio da usare, ma come a un luogo da vivere. Venite qui per creare, confrontarvi, imparare, proporre. La vera ricchezza nasce quando le idee si incontrano.»

Pink Noise non è solo un hub creativo: è un laboratorio di visioni, un luogo dove la luce incontra il suono e la tecnologia restituisce umanità.
Un punto di partenza per chi crede ancora che l’arte, quando è condivisa, possa cambiare davvero i luoghi e le persone che tocca.

di Giorgia Pellegrini

Foto e video liberi da copyright 

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