Prevenzione per curare lo stress
05 July 2016
Dobbiamo avere sempre cura di noi stessi.
La prevenzione è fondamentale: guidare un’azienda dà grandi soddisfazioni ma i capitani d'azienda sono sottoposti anche a forti stress. Per questo è importante monitorare periodicamente il nostro corpo. ll manager? È come un atleta la cui performance è basata su reattività, capacità decisionale, concentrazione e intuito. La prevenzione ha un obiettivo: vivere, oggi, al massimo ma in modo lungimirante, pensando a un futuro in salute e a conservare al meglio il nostro potenziale genetico di longevità. Qualsiasi cosa facciamo deve essere finalizzato a dare più vita ai giorni e più giorni alla vita”. Questo, in sintesi, la filosofia della dottoressa Sara Farnetti, specialista in medicina interna e vero e proprio “guru” della nutrizione funzionale.
Quanto è importante la prevenzione per un manager?
Non abbiamo il tempo di ammalarci, quando il mondo lavorativo ci chiede di essere competitivi e performanti 24 ore, 365 giorni all’anno. Si chiama prevenzione primaria, un atteggiamento che richiede impegno e attenzione verso se stessi.
Possiamo metterlo in pratica, controllando i killer della nostra salute, tra cui l’aumento di peso e della circonferenza vita. Ridurre il peso corporeo deve essere pensato nella prospettiva di guadagnare salute, non solo nell’ottica di migliorare la forma fisica. Può essere anche dannoso a medio e lungo termine, può accelerare l’invecchiamento, creare uno squilibrio ormonale persistente. Dobbiamo diffondere una nuova cultura della prevenzione, identificando i gruppi a rischio e proponendo pacchetti di prevenzione mirata e personalizzata agli stili di vita e lavorativi. Per esempio, con un’ecografia del fegato si identifica la sindrome metabolica in cui è caratteristica la presenza del grasso viscerale in quest’organo.
Ragionamento che vale a maggior ragione per i manager…
Assolutamente sì. Stiamo parlando di una categoria precisa dove l’unico obiettivo è esprimere la massima energia mentale. Vietato mancare della consapevolezza di quello che mettiamo nel piatto. Zuccheri e carboidrati, presenti nelle pizzette, nel toast, nei succhi e nei panini, sono alimenti che mixati rendono il cervello meno efficiente.
Qualche suggerimento per una corretta alimentazione? In particolare per i manager che hanno poco tempo durante la giornata da dedicare ai pasti…
Una colazione non troppo ricca di zuccheri: magari con pane, olio e pomodoro, pane e uovo o pane con olive. Poi spezzare la mattinata e anche il pomeriggio con cibi “amici”, come cioccolato fondente, pistacchi, mandorle o pinoli. Un light lunch con un solo carboidrato: o pasta o pane o meglio ancora, uno stimolo proteico come pesce, carne o uova e una piccola quota di carboidrati. La sera, per riposare meglio, ottenere un effetto detossicante e recuperare, riso o pasta (massimo 80-90 grammi) al dente mantecati nell’olio extravergine caldo per renderli più facili da digerire e da gestire a livello metabolico.
Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna con Ph.D in Fisiopatologia della nutrizione e del metabolismo, è attivamente impegnata nella ricerca nel campo della nutrizione funzionale e dell’effetto dei cibi sul metabolismo. È autrice di numerose pubblicazioni sui temi della nutrizione funzionale, della malattia celiaca e delle malattie infiammatorie intestinali, della sindrome metabolica e patologie correlate.
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News » RICERCHE E STUDI | Tuesday 05 July 2016
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