Agostino Belloni, la vitalità del teatro
12 June 2025
Agostino Belloni frequenta il teatro da molti anni. Conosce i segreti del palco e le sue insidie. Da quattro anni organizza il Sardigna Teatro Festival che porta l'arte del recitare, con tutto il bagaglio culturale ed emozionale ad essa legato, nei piccoli centri della Sardegna.
- Agostino Belloni, deus ex machina dei Barbariciridicoli, racconta ai nostri lettori cos’è il Sardigna Teatro Festival?
Il SARDIGNA TEATRO FESTIVAL è innanzitutto il festival teatrale più importante dell'ampio territorio della Sardegna centrale, un territorio di frontiera, disagiato, soggetto a spopolamento e naturalmente poco servito dal punto di vista artistico e culturale. E’ poi il festival dei piccoli borghi dell’interno, 6 comuni con meno di 3.000 abitanti che, attraverso il nostro Festival, presentano un programma unificato e un’offerta culturale di ben 38 eventi nel periodo estivo, quando la Sardegna è invasa dai turisti. E’ poi il Festival del teatro sardo con un gruppo di 12 compagnie che porteranno le loro più importanti produzioni nei nostri palcoscenici all’aperto.
- Quarta edizione della manifestazione. Nel centro Sardegna è difficile proporre teatro? Le amministrazioni comunali e regionali sono sensibili alla cultura teatrale?
Naturalmente è in generale tutt’altro che facile proporre e organizzare attività teatrali, anche perché di questi tempi il teatro non gode di un diffuso favore popolare. Però la nostra compagnia normalmente lascia un buon segno, perché siamo molto attenti a curare tutti gli aspetti dell'organizzazione e della programmazione, e a cullare i nostri spettatori. Quindi diciamo che, impegnandosi, si riescono ad ottenere buoni risultati. Le manifestazioni sono tutte gratuite, grazie soprattutto ai contributi degli enti che ci sostengono, in primis della Regione Sardegna che quest'anno ha anche incrementato il budget complessivo dei contributi per le attività di spettacolo e che tutti gli anni ci riconosce un importante apporto, così come la Fondazione Sardegna e le amministrazioni locali più sensibili.
- Il pubblico, specialmente i sardi, come accolgono le proposte del festival?
Il festival dopo la prima edizione, che coinvolgeva quattro paesi, si è andato sempre più affermando ed estendendo, ma soprattutto è cresciuta la partecipazione degli spettatori che normalmente per le nostre manifestazioni sono abbastanza numerosi, con la presenza non solo dei cittadini locali italiani ma anche di quelli provenienti da paesi limitrofi, e dei turisti. Quest'anno sono coinvolti direttamente sei paesi (Ottana, Orani, Ollolai, Semestene, Tadasuni e Modolo), ma ci saranno eventi anche in altri sei comunità. Quando si propongono avvenimenti che coniugano la qualità e la popolarità il risultato è senz’altro assicurato, in Sardegna come altrove, credo.
- Agostino, tu ami sempre coinvolgere e amalgamare più compagne teatrali. Anche in questo evento hai contatto dodici gruppi. Che difficoltà hai avuto con l’organizzazione?
L’offerta teatrale per fortuna è ampia, ma sicuramente la difficoltà maggiore è quella di reperire spettacoli di carattere comico e popolare, perché spesso le compagnie preferiscono maggiormente il teatro drammatico e quello terzo “terzoteatrista”, con rappresentazioni astruse che nella loro voluta incomprensibilità, si danno una caratteristica spesso elitaria ed esclusivista e non fanno che allontanare il pubblico dal teatro, consegnandolo alla televisione, al web, nel migliore dei casi, al cinema.
- Esporteresti il Sardigna Teatro Festival nel continente? O pensi che sia un modo di fare teatro esclusivamente legato alla Sardegna?
Certo che sarebbe esportabile una manifestazione come il Sardinia Teatro Festival. Ma immagino, e voglio sperare, che eventi similari ce ne siano anche in continente, sebbene non certo con produzioni sarde, viste le difficoltà che abbiamo in relazione all’insularità e alla necessità di varcare il Tirreno. E’ vero che i teatranti si rivolgono più spesso ai grossi centri e che si pensa poco alle periferie. Invece, per noi, è sempre stato importante portare il teatro in zone poco servite che hanno bisogno di vivacizzare la propria vita culturale con proposte significative e di qualità. Noi, dal canto nostro, siamo orgogliosi di essere nati e cresciuti nei e coi piccoli paesi dell’interno.
di Roberto Dall'Acqua
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News » TEATRI E TEATRANTI | Thursday 12 June 2025
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