di Gaia Dallera Ferrario
Come arrivare preparati alla mostra presso la Permanente di Milano
In occasione dell'anniversario dei 500 anni dalla morte di Raffaello, celebre pittore urbinate, la Permanente di Milano ha dedicato una ricca mostra al grande maestro del Rinascimento italiano, allestita fino al 2 febbraio. Assieme alle altre celebrazioni nazionali la mostra permette un'esperienza immersiva nelle opere del pittore: dal pavimento, alle pareti, al soffitto, per 5 sale, le opere di Raffaello attorniano il visitatore, raccontandone la vita e le opere, le sperimentazioni e i successi, fino ad illustrare le novità iconografiche e stilistiche che hanno reso la sua pittura nuova e immortale.
Nato nel 1483 da Giovanni Santi, un pittore affermato e che sarà il primo a insegnargli i segreti della pittura, completerà la sua formazione a scuola dal Perugino. La raffinata corte di Urbino fu il luogo dove poter studiare grandi artisti come Piero della Francesca, Luca Signorelli e Pintoricchio, che furono i primi ad ispirare le sue opere giovanili. Raffaello Sanzio all’età di 17 anni era già in maestro d’arte e a 21 si trasferì a Firenze dove potè studiare da vicino le opere di Leonardo da Vinci e di Michelangelo Buonarroti.
Nel 1509 Raffaello Sanzio giunse a Roma, chiamato dal papa Giulio II che stava rinnovando la città grazie al contributo dei migliori artisti del suo tempo. Qui incontrò Bramante, impegnato a dirigere i lavori per la costruzione della Basilica di San Pietro e Michelangelo, operà alla quale Raffaello subentrerà dopo la scomparsa di Bramante, avvenuta nel 1514. Il primo incarico di Raffaello a Roma fu la decorazione degli appartamenti vaticani, a cui fanno seguito una serie di commissioni da parte del papa oppure di personaggi legati alla corte pontificia.
Per far fronte alle sempre più numerose richieste di opere e commissioni prestigiose che provenivano da tutta Italia, Raffaello Sanzio costituì la sua bottega come una vera e propria impresa. Non solo era in grado di svolgere lavori impegnativi, grazie anche alla presenza di scultori, architetti e maestri vetrai che la permettevano di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta, ma diventò una sorta di scuola per molti artisti che diventeranno a loro volta grandi artisti.
Raffaello morì improvvisamente nell’aprile del 1520 a trentasette anni e alla sua morte era già entrato nella leggenda: forse nessun altro artista è stato nel tempo altrettanto amato.
Tre tra le sue opere più celebri:
- Lo sposalizio della vergine: La prima opera che Raffaello ha firmato.
- Pala Baglioni o Deposizione Borghese: L’opera è uno dei più grandi capolavori del maestro e raffigura la deposizione dalla croce del Cristo morto, resa ancora più commovente dal significato che si cela dietro la sua commissione: Atalanta Baglioni incaricò il Sanzio di dipingere questo soggetto dopo aver perso suo figlio.
- La scuola di Atene: Opera realizzata tra il 1509 e il 1510, essa rappresenta i più grandi filosofi, tutti riuniti in un grandioso edificio classico.
Gaia Dallera Ferrario | www.gaiafe.com
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