Il calcio brasiliano: origini, organizzazione, squadre27/1/2022

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Il calcio brasiliano: origini, organizzazione, squadre27/1/2022

Se il calcio nasce e si sviluppa in Inghilterra nella seconda dell’800, è in Sud-America, soprattutto in Brasile, che acquista quel carattere ludico e fantasioso e quel contorno di passione concitata e colorata che ne fanno in breve lo sport più amato del pianeta. Anche in Sud-America, come in Europa, sono le imbarcazioni inglesi ad esportare, fra altre merci, anche il pallone. Marinai, ferrovieri e funzionari del gas e delle poste britannici fecero nascere le prime formazioni locali, cui diedero il loro contributo anche le comunità di immigrati italiani: Boca Juniors a Buenos Aires, Palmeiras a S.Paolo e Cruzeiro a Belo Horizonte in Brasile.

Ed è proprio al Brasile che tocca l’approfondimento di queste righe. Essendo la società del Flamengo nata nel 1895, ma come squadra di canottaggio per poi riconvertirsi al calcio nel 1912, e il Vasco de Gama istituito nel 1898 da immigrati portoghesi come polisportiva, a anch’essa convertitasi esclusivamente al calcio nel 1915, tutte le più importanti e popolari squadre di calco brasiliane nascono nella prima parte del XX secolo, tra il 1900 e il 1931. Alle due già citate, entrambe della seconda città più grande del Brasile, Rio de Janeiro, quest’ultima ne aggiunge presto altre 2: la Fluminense (1902) e il Botafogo (1904). Nel quadriennio 1905-1909 si dotano di una squadra di cacio anche le città di Porto Alegre (con Gremio Internacional), quelle di Recife Coritiba (con squadre omonime) e le città interne di Belo Horizonte (con l’Atletico Mineiro, mentre la seconda squadra cittadina, il Cruizero, nascerà nel 1921) e Campinas (Guaranì). Leggermente più tardiva è, invece, l’esplosione del football nella città più grande del Brasile, San Paolo, che fra il 1910 e il 1914 vede nascere in ordine Corinthians, Santos e Palmeiras. Al biennio 1930-31 risalgono, infine, i natali sia della 4° squadra di San Paolo, il Sao Paulo che della squadra della città di Salvador, il Bahia. Curiosamente, la capitale del paese, Brasilia, nei suoi 50 anni di vita non ha mai vantato squadre di calcio ad alto livello: sia il Brasilia che il Legiao non hanno infatti mai vinto nulla a livello nazionale, e il loro stadio (il “Garrincha”, 70.064 posti,) non ha mai avuto grande pubblico, eccezion fatta per le 7 partite qui disputatesi del Mondiale 2014.

Discorso ben diverso, invece, per numeri ma soprattutto per calore sugli spalti, va fatto per lo storico “Maracanà” di Rio de Janeiro, casa del Flamengo e della Fluminense. Costruito per i Mondiali del 1950, ha superato in ben 214 occasioni i 100.000 spettatori, arrivando a contarne 199.854 nella finale di quel Mondiale e 194.603 per il derby “carioca” del 1963, Flamengo-Fluminense. L’ultima volta “over 100.000” è stato per il match di campionato 1999, Botafogo-Juventude (1901.581 spettatori). Sono stati, invece, in 182.000 ad assistere ai concerti di Tina Turner (1988) e dell’ex Beatle Paul McCartney (1990). Fra l’installazione dei seggiolini e 2 ristrutturazioni (l’ultima per il Mondiale 2014), il “Maracanà” ha visto progressivamente ridurre la sua capienza agli attuali 76.804 posti, che ne continuano tuttavia a fare lo stadio più grande del Brasile.

Mentre la “Copa do Brazil” segue gli standard delle Coppe nazionali dei paesi europei con gare di andata e ritorno ad eliminazione diretta, il campionato brasiliano segue una formula diversa. E’, difatti, organizzato (dal 1970, prima era solo caos ingarbugliato e ingovernabile) in 23 campionati federali, tanti quanti sono gli Stati della Federazione, che si svolgono ogni anno da gennaio ad aprile. I più celebri, oltre che antichi, sono quello “carioca” di Rio de Janeiro e “paulista” di San Paolo. Seguono quello “gaucho” dello Stato Rio Grande do Sul, “mineiro” di Minas Gerais, “baiano” di Bahia, “pernambucano” dello Stato di Pernambuco, ecc. Da maggio a dicembre si disputa invece il campionato nazionale: 20 squadre, girone d’andata e di ritorno, 3 punti a vittoria: in tutto e per tutto simile, insomma, alle massime serie dei paesi europei.

Analizziamo ora, in sintesi, le 12 squadre più blasonate del Brasile, partendo dalle 4 di Rio de Janeiro:

Flamengo. Convertitasi come detto al calcio nel 1912 per dare più lustro al football cittadino visti i risultati (allora) deludenti della Fluminense, la società dei colori rosso-neri è quella che oggi conta più tifosi in tutto il Brasile, la più titolata (7 scudetti e 3 coppe nazionali) e quella con più pubblico allo stadio (40.000 spettatori in media a partita, con punte di 52.000). E’ amata soprattutto nei ceti popolarti, e il suo giocatore più rappresentativo rimane Zico (382 gol in 16 stagioni).

Fluminense. Considerata più “nobile” del “popolare” Flamengo, con cui condivide il “Maracanà”, la squadra verde-rosso-bianco-viola ha sin qui vinto in Brasile 4 campionati e 1 coppa nazionale. Rivelino, Gerson ed Edinho i giocatori più rappresentativi del passato. Ha una media di 30/35.000 spettatori a partita.

Vasco de Gama. Ha le maglie bianche con grande banda verticale nera (viceversa, in trasferta), ha avuto in Romario il suo giocatore più famoso, ha sin qui conquistato 4 scudetti e 1 coppa nazionale e gioca nel (piccolo, ma per questo spesso pieno) stadio di “San Januario” (22.000 posti).

Botafogo. Con una tifoseria medio-piccola ma calda (in media 18/20.000 spettatori a partita), questa squadra dai colori bianco-neri ha sin qui vinto 2 scudetti. Ha ancora in Garrincha il suo giocatore-simbolo. 

Passiamo ora alle 4 squadre più blasonate dell’area più popolata del Brasile, San Paolo:

Corinthians. E’ la squadra più antica e seguita della città (1910). Particolarmente amata nei ceti operai e meno abbienti in genere, ha visto rispecchiata la sua tendenza “sinistroide” di “squadra del popolo” nel suo uomo simbolo dei primi anni ’80: il centrocampista Socrates. Ha i colori bianco-neri, una media di 30/35.000 spettatori a partita e in bacheca 7 scudetti e 4 coppe del Brasile.

Palmeiras. Fondata nel 1914 da emigrati italiani (il suo vecchio stadio si chiamava “Palestra Italia”), la società bianco-verde del Palmeiras è al momento la più titolata del Brasile (10 campionati e 4 coppe nazionali vinte). Divenuta presto amata anche al di là della comunità italiana, è oggi la 3° squadra più seguita della città. Conta su una forte rivalità col Corinthians e una media di 24/25.000 presenze a partita. Il portiere Marcos resta il suo giocatore più noto.

Sao Paulo. Soprannominata “Tricolor” per i suoi colori bianco-rosso-neri, è la seconda squadra più seguita di San Paolo (28/30.000 gli spettatori a partita). Gioca nello stadio più grande della città (“Morumbi”, 72.000 posti). Ha in bacheca 6 scudetti. Il portiere Ceni, il difensore Cafù e il centrocampista Kakà (poi al Milan), i suoi giocatori moderni più rappresentativi.

Santos. Dici Santos e pensi a Pelé. Scontato e immediato, difatti, il collegamento fra questa squadra in maglia bianca e il miglior giocatore della storia del calcio, con cui ha giocato 18 anni segnando 568 reti! Santos è in realtà distante da San Paolo una sessantina di km, e ne costituisce la sua parte costiera. La squadra ha un pubblico ridotto nei numeri (10/12.000 spettatori a partita) ma non per questo meno caldo di quello delle altre 3 squadre di San Paolo. Ha al suo attivo 8 scudetti e 1 “Copa do Brazil”.

Completiamo questa rassegna con le squadre (2 ciascuno) più titolate di Belo Horizonte e Porto Alegre:

Atl.Mineiro. Si tratta della squadra più antica dello Stato Minas Gerais. Sempre seguita da un pubblico vasto e di tutte le classi sociali, la squadra a strisce bianconere ha nei concittadini del Cruizero e nel Flamengo i rivali più acerrimi. Ha vinto sin qui 2 campionati e altrettante coppe nazionali. Conta su almeno 25.000 persone a partita.

Cruizero. Fondata nel 1921 dalla colonia italiana di Belo Horizonte, ha oggi al suo attivo 4 scudetti e 6 coppe del Brasile. Conta su un pubblico di poco inferiore a quello dell’Atl.Mineiro (22/23.000 spettatori a partita). Il derby cittadino (il “classico mineiro”) è uno dei più sentiti in Brasile. Ha vantato giocatori del calibro di Tostao, Jairzinho, Rivaldo e Ronaldo.

Gremio. E’ la squadra più antica, e popolare, di Porto Alegre. Ha 2 scudetti e 5 coppe nazionali in bacheca, una delle tifoserie più surriscaldate del Brasile (il derby con l’Internacional è il più caldo e temuto del paese) e 36/38.000 spettatori di media a partita. La sua maglia, a strisce verticali nero-celesti, è una delle più originali al mondo.

Internacional. Nota anche come “Inter di Porto Alegre”, ha al suo attivo 3 campionati brasiliani e 1 coppa. E’ uno dei pochi club brasiliani a indossare casacca rossa e pantaloncini bianchi. Negli anni ’40, al culmine della sua fama, era soprannominata “rolo compressor”. Oggi conta 18/20.000 tifosi a partita.

Fuori i confini nazionali, le squadre brasiliane si sono sin qui imposte 32 volte, di cui ben 22 volte nella Coppa Libertadores, la Coppa dei Campioni del Sud-America: 3 volte ciascuno col Gremio e con 3 squadre di San Paolo (San Paolo, Palmeiras e Santos), 2 volte con Flamengo, Cruizeros e Internacional ed 1 con Vasco de Gama, Corinthians, Fluminense e Atletico Mineiro. La città di San Paolo è, infine, salita sul tetto del mondo ben 7 volte, grazie ai 3 successi in Coppa intercontinentale/Mondiale per Club del San Paolo e i 2 ciascuno di Santos e Corinthians. Gremio, InternacionalFlamengo. Due volte è toccata a Porto Alegre (una vittoria ciascuno per Gremio e Internacional) ed una a Rio de Janeiro grazie al Flamengo.

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