NARDANTUONO FESTIVAL: OLEVANO BALLA LA TRADIZIONE

02 January 2017

Testo e video di Raffaella Bonora Iannece

Fotografie di Giovanni di Cunzolo

Il 29 Dicembre 2016, si è tenuto, nel Palatusciano di Olevano sul Tusciano, la prima edizione invernale della Saga di Nardantuono.

  

Nardantuono, soprannome di Antonio di Nardo, era un ribelle, un brigante leggendario dei Monti Picentini, al quale i cittadini di Olevano, oltre alla celebre grotta adiacente, hanno dedicato anche questo festival che ha portato, fra le mura di Olevano, la musica popolare vera ed autentica. Il festival, diretto da Egidio Carbone, che chiude della Saga di Nardantuono che si svolge da ben 13 anni, ha visto  avvicendarsi sul palco figure di rispetto e di grande talento di livello internazionale, che hanno fatto ballare, cantare e divertire il pubblico dalle ore 19.00 fino a tarda notte, con ingresso gratuito. Ad “aprire le danze” il gruppo di musica tradizionale Sette Bocche con la partecipazione di Piervito Grisù, Patrizia Spinosi, Michele Bonè e Bruno Salicone. Un popolare diverso, più tradizionalista quello delle Sette bocche, vicino ai giovani in un misto di pop e rap, la musica di Grisù, tutti artisti campani, che amano la propria terra e che desiderano portare nel futuro, e nel Mondo, i ritmi di canzoni arcane, l’eco delle proprie radici. Ed è questo il sogno del festival, poter far conoscere, poter far amare, ai giovani di oggi, melodie arcane che sono inni di libertà, che parlano di sete di riscatto per chi, purtroppo, etichettato come “terrone”, ha dovuto lottare il doppio pur di meritarsi libertà e rispetto. Ma i tre artisti principali del concerto sono stati sicuramente Eugenio Bennato, James Senese ed Enzo Gragnaniello. «Non si si tratta di mera conservazione e ripetizione. Non ci può essere innovazione senza tradizione – dichiara il Direttore Artistico Egidio Carbone – In questi tre artisti questo connubio è evidente al punto da aver fatto nascere dei veri e propri stili che, a dispetto delle leggi di mercato, continuano ad incontrare ancora un grande riscontro di pubblico, di tutte le età».

 

Conosciamo bene l’impegno di questi tre artisti, specialmente quello di Bennato, nella conservazione e nell’innovazione della musica popolare che, dimenticata per un bel po’, oggi sembra essere tornata in auge. «Porterò ad Olevano il concerto che ho eseguito in giro per il mondo e pochi giorni fa a Kuwait City e in chiusura, presenterò, come chiesto dall’amico Egidio, un inedito dal titolo ‘Questa non è una festa’ – dice Bennato – Il brano sottolinea il carattere rivoluzionario e antagonista contro la logica globale di tutto il movimento della musica etnica del Sud, che oggi non è più un fenomeno di élite, ma che riguarda una scelta popolare di una nuova generazione. Per questo ci ho tenuto a coinvolgere anche le Sette Bocche, un gruppo salernitano di musica popolare, che sarà con me sul palco per il finale». James Senese ed il suo sax, ha ammantato il palazzetto dello sport di note magiche, che fanno viaggiare nel tempo, e nello spazio, portandoci lontano, Premio Tenco 2016, la sua arte sposa passato e futuro. Enzo Gragnaniello, cantante e sensibile poeta, attento alla spiritualità e alla fame dell’anima. La musica etnica del Sud non è più relegata ad un piccolo gruppo di amatori ma, negli ultimi anni, sta prendendo sempre più piede, affascinando le file dei più giovani che non solo amano ascoltarla, ma danzano al ritmo delle tammorre, riscoprendo quanto può essere incantevole la propria storia.

                               

Per l’evento si ringraziano l’ Assessorato allo sviluppo e al turismo della Regione Campania, la diretta su LIRA TV condotta da Andrea Volpe, i comuni di Acerno, Castiglione del Genovesi, Campagna, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana e Olevano Sul Tusciano.

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