ROMBO DI TUONO, L'ITALIA IN LUTTO
24 January 2024
di Paola Bonacina
Rombo di Tuono non c’è più. Luigi Riva è morto lunedì 22 gennaio all’età di 79 anni nell’ospedale San Michele di Cagliari, dove era stato ricoverato dopo l’infarto che l’aveva colpito a casa sabato sera. E' stato ricoverato alle 3 del mattino all’ospedale San Michele, nella città che lo ha adottato nel ’63 e lo ha amato, ricambiato, come uno di famiglia. La coronarografia delle 10.30 ha subito evidenziato una gravissima malattia. «Bisogna fare un’angioplastica», gli ha detto Marco Corda, il direttore del reparto di cardiologia. Ma lui aveva paura. E poi dei sardi aveva preso la testardaggine.
«Nonostante tutti i tentativi per convincerlo, era deciso di non far subito l’intervento. Non ci aspettavamo che potesse degenerare così rapidamente». Oggi il funerale a Cagliari. secondo la Questura, In 30mila davanti alla Bonaria dietro le transenne per l'ultimo omaggio a Gigi Riva. All’esterno sono stati allestiti due maxischermi per consentire a tutti coloro che sono accorsi di seguire la cerimonia. Tra loro ci sono anche i bambini della scuola calcio fondata alla fine degli anni Settanta proprio da Gigi Riva, l giocatori del Cagliari rigorosamente in rossoblù con il direttore sportivo Nereo Bonato e i dirigenti (tra loro gli ex giocatori Andrea Cossu e Roberto Muzzi) e lo staff del club. Non manca il ministro dello Sport Andrea Abodi: «Gigi Riva ha profonde radici nel passato, nel presente e che vogliamo proiettare nel futuro. Io credo che il calcio non possa permettersi di abbandonare lo spirito che ha incarnato Gigi Riva e che credo sia apprezzato da tutti i tifosi di calcio di qualunque maglia e da tutti gli sportivi e da una buona parte della comunità nazionale. I funerali solenni sono stati proclamati proprio perché si riconosce oltre alla cifra sportiva anche quella morale che oggettivamente non è diffusa in questo tempo".
Ma morto l’uomo inizia il mito: una storia straordinaria, quella di Riva e della Sardegna, raccontata nello splendido docufilm di Riccardo Milani “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono” (2022). Tredici stagioni di calcio con la casacca del Cagliari, dal 1963 al 1976, per un totale di 378 presenze e 208 gol, vincendo per tre volte la classifica dei cannonieri. In Nazionale, 42 gare e 35 reti, con la conquista del titolo europeo 1968 e la finale mondiale persa nel 1970 contro il Brasile di Pelé. due gravi infortuni. Riva è stato dirigente del Cagliari e team manager della Nazionale dal 1987 al 2013. Non ha mai lasciato la Sardegna, dove costruì nel tempo la famiglia: i due figli, Mauro e Nicola, sono stati vicino al padre fino all’ultimo. Rombo di Tuono è stato un attaccante immenso: sinistro potente, colpo di testa, punizioni e nei calci di rigore micidiale, coraggio, senso del gol da fuoriclasse. Un leader. La scomparsa di Rombo di Tuono, come lo soprannominò Gianni Brera, fa piangere non solo la sua Sardegna. Roberto Baggio e Gigi Riva erano amici. Rombo di Tuono è stato il capo delegazione della Nazionale azzurra e fu lui ad abbracciare il Divin Codino dopo il suo rigore sbagliato a Pasadena, nella finale dei Mondiali negli Stati Uniti 1994. Così lo ricorda Roberto Baggio: «Sei stato un compagno di viaggio saggio e prezioso, sei stato sempre te stesso dentro e fuori dal campo. Sei stato qualcosa di unico ed indimenticabile, così come sono certo che unico e indimenticabile sarà quel 'rombo di tuono' che saprà accoglierti nel tuo viaggio celeste, dove ti auguro di incontrare presto coloro che hai amato e che troppo presto hai perduto. Ti voglio bene, Roberto Baggio».
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